LA DONNA ITALICA E':

MODELLO ESTETICO MASCHILISTA


LA SOCIETA' MASCHILISTA, SALVAGUARDA GLI INTERESSI DEI MASCHI.  IMITARE GLI STESSI DESIDERI DEL PROSSIMO CONDUCE ALLA COMPETIZIONE.  SICCOME IL MONDO NON PULLULA DI DONNE COME ANGELINA JOLIE, (magari anche simpatiche e disponibili) SCATTA LA COMPETIZIONE TRA UOMINI ETERO CHI FINALMENTE RIESCE AD AVERE LA MEGLIO E CONQUISTARE I FAVORI DELLA SUA BELLA HA FONDATE RAGIONI DI TEMERE IL CONFRONTO CON ALTRI UOMINI.  SOPRATTUTTO SE LA SUA BELLA NE HA AVUTI ALTRI 20 PRIMA DI LUI.  PER QUESTO LA SOCIETA’ MASCHILISTA DEFINISCE “TROIA”, “PUTTANA”, “MIGNOTTA” LA DONNA CHE ESPRIME PIENAMENTE LA PROPRIA SESSUALITA’ ESTERIORE.  E’ nell’interesse dello stesso uomo, contenere quanto piu’ possibile, l’esuberanza sessuale delle donne. Oltre al rischio di dover crescere figli di altri c'e' la paura di SFIGURARE AL CONFRONTO con uomini piu' attraenti e virili. UNA SOCIETA' VERAMENTE MASCHILISTA DISSUADE IN OGNI MODO LE DONNE DALL'ESPRIMERE L'EROS ESTERIORE, DISEDUCANDOLE ANCHE IN MERITO ALLA PERCEZIONE DELLA BELLEZZA MASCHILE. In altre parole dissuade la donna (in maniera piu’ o meno subliminale) dal considerare bello ed eccitante il corpo maschile, dall’ammettere pubblicamente le proprie pulsioni, ecc…JAMES DEAN & ALDO FABRIZI
Come per la letteratura, anche il cinema di una determinata nazione, (se considerato nella sua totalita’) riflette le tendenze, i pregiudizi, gli ideali e i gusti di quella societa’. A tal proposito vi inviterei a riflettere piu’ in dettaglio: tralasciate per un momento gli attori dell’ultima generazione e fate un confronto tra gli attori famosi piu’ belli italiani con quelli di Hollywood. Risultera’ che il confronto tra Vittorio Gassman e ad esempio Gregory Peck, e’ l’unico sostenibile, per cosi’ dire, alla pari. Alcuni di voi forse diranno che anche Mastroianni nel massimo dello splendore era un bell’uomo. Non lo discuto. Pero’ confrontatelo a un James Dean, a un Marlon Brando o a un Paul Newman all’apice del loro fulgore. Da un punto di vista puramente estetico, il grandissimo Mastroianni ne esce un poco ammaccato. E che dire della restante parte degli attori italiani piu’ famosi?
Toto’, Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Eduardo de Filippo, ecc. a confronto con attori anglosassoni quali Tyron Power, Clark Gable, Cary Grant, Gene Kelly, Montgomery Clift, Lawrence Oliver, Rock Hudson, Henry Fonda…? (La lista e’ lunga e inizia a partire dagli anni 40-50). Non notate una sproporzione? La bilancia della gradevolezza estetica non pende forse a favore degli attori anglosassoni? Questa sproporzione pero’ non esiste se confrontate le piu’ famose attrici italiane con le colleghe anglosassoni. Tranne poche eccezioni, i film italiani offrono alla vista del pubblico un vastissimo repertorio di donne straordinariamente belle. Questa riflessione puo’ apparire piu’ o meno leziosa ma serve a capire che a differenza di quello che e accaduto da noi, nei paesi anglosassoni la desiderabilità del corpo maschile e’ sempre stata priva di pregiudizi. Da noi si e’ instaurato un circolo vizioso in forza del quale il modello estetico predominante (quello che induce a considerare solo la bellezza della donna) viene fedelmente riprodotto in quasi tutte le realizzazioni artistiche, (cinematografiche, giornalistiche, televisive) rafforzando ulteriormente se stesso nella mente di tutti i fruitori, spettatori, lettori. Questo modello estetico maschilista e' talmente radicato nella nostra cultura che persino tra i gay italiani c'e' una rilevante percentuale di chi considera il corpo maschile oggettivamente meno attrente di quello femminile. Insomma, a diffirenza di come la pensano in molti altri paesi, ancora oggi in Italia e' diffuso il pensiero di una gentile commentatrice di questo blog che ci dice: “
…CERTO CHE LA DONNA E’ PIU’ BELLA DELL’UOMO, VUOI METTERE UNA DONNA NUDA E UN UOMO NUDO DAVANTI, E’ PIU’ ECCITANTE LEI, CON QUESTO NON DICO CHE SONO LESBICA, ANZI…"