Post n°7 pubblicato il 07 Agosto 2011 da JackMidnight
La verità è che sbagliamo nel tornare.
Abbiamo questa idea malsana di prendere sempre la strada più veloce, quella che ci porta prima a casa.
Invece dovremmo approcciare la via del ritorno perdendoci nelle stradine tortuose ricche di curve, nei tratti che entrano nei paesi con le vecchine sedute su una sedia di paglia sul ciglio della strada e che ti guardano curiose.
E poi fermarsi lì, in quel paesino che è frontiera, e l'isola felice al di fuori della metropoli tentacolare.
Prendere un caffè, parlare una mezz'oretta, fumando una sigaretta, sorridendo felici ripensando ad ogni momento passato in allegria, all'amore fatto in un letto sconosciuto.
Ci si sperde e ci si ferma per fissare nella memoria, ogni ricordo e ogni attimo; perchè le strade di provincia sono la bella calligrafia con cui si scrive il diario della vita.
L'autostrada, la superstrada con il loro incedere dritto e violento, e il rosso delle luci di posizione di ogni macchina che ci troviamo davanti, sono il tratto rosso della censura, la correzione dell'errore di un maestro che annota l'uscita dal tema.
Anche se a noi del tema ce ne frega poco, noi quelli che tornano spersi e raminghi preferiamo sempre le variazioni.
Piglia la moto allora, che si gioca a perdersi!:)))Si fa un tema fuori tema con una traiettoria tutta curve su quel triste foglio protocollo (ma lo usano ancora??)