efraim

Il caporal Padrone


veggo Veggo col l'alma mia quand'ero io assiso con li altri alla gran piazza quando ancor presente mattutina all'erta stavo al chiamo del padrone quand'ei s'avvicinava e m'indicava dov'ero destinato a dar sudore; ma prima di far ciò ben mi guardava; come si fossi stato della bestia soma, un pari anch'io. Dovevo dargli frutto col lavoro cambiando quello con poca ricompensa giusto giusto bastar dovea a quei, ch'eran la donna mia con i suoi figli. E se all'alba ei s'accorgea ch'io non fossi quel giorno all'uopo buono al bavero attaccato ei mi diceva: no, tu non venire, e mi lasciava; e ci toccava, di poi, stringer la cinghia. Or sono assiso, sì, ma in altri siti veggo quanto è cangiato tutto quanto il mondo veggo altra gente e la modernità veggo,confuso in mezzo a tutti quei quel tizio che dicea a me: di non mangiare.