poesia militante

A coloro che non verranno


A coloro che non verrannoMa voi, quando sarà venuta l'orache all'uomo un aiuto sia l'uomo,pensate a noicon indulgenza.b.brechtNon siete venuti e forse mai verrete a questo punto.Siete come le stagioni di mezzo nel ciclo delle stagioni:un ricordo che si perde nella lontananza.Noi siamo i sopravvissuti a cui i tempi bui han divelto occhi e voce.Disperiamo in chi verrà perchè siamo i senza dio eperchè noi saremo anche domani e dopo ancora.Sappiamo dell'uomo che ha superato se stesso e ci siamo indignatie cosa potevamo noi e come potevamo noia cui i tempi bui han divelto occhi e vocevedere e sentire le urla di corpi smembrati, rasati, orinati, deflorati, stipatie chirurgicamente spiantati.Siamo i depredati in un mondo di bancarottieriche mondo è quello in cui viviamo dove il principio di carità èal servizio del principio di efficienza.Altri verranno dopo di noi a nostra immagine e somiglianza,numeri nella numerazione infinita delle cose,di noi e di loro non ci sarà traccia in un mondo inospitale a noi.Ma lasciamoci alle spalle le malevoglie che l'eterno ha piantato quasi per giocodi noi i senza storie, naufraghi del mondo nuovo, a cui niente è dovuto e nulla dobbiamonon si ha da disperare dell'acciaio nell'anima se non si hanno corpi ospitantici avete comandato l'impercettibile agonia come cura del vostro sistema di comandoci avete piagato il cuore a rimedio della vostra insaziabile disumanitànoi a cui i tempi bui han divelto occhi e vocesiamo a ridosso del buco nero della volontàin attesa del vento che ci sospinga oltre.