poesia militante

come eravamo


Come eravamo Stupidi e belli e infelicemente giovaniSull’orlo del tracolloIn bilico tra furore e malattiaNon ci andava bene la strada battutaMeglio se a perdereIl bosco più che la raduraDisposti a tutto per l’attimoPer amore, quello astrattamente concreto,Impressionisti e impressionabiliCapaci di zero e d’infinitoLe parole ce le abbiamo tatuateNon barattabili con l’AssolutoNoi siamo sopravvissuti a noi stessi.