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Messaggi di Ottobre 2016
Post n°358 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da robisimona
Il signor Buddha
Ci insegni a pazientare A non muovere un dito tanto il dito si muove da sé In altre parole: ci mostri come essere dei signori
Appollaiato anche in condizioni avverse Fuori nevica mentre dentro fa caldo Proprio allora il pensiero va per la sua strada
Non conviene opporsi Meglio concentrarsi
Avviene come il tiro con l’arco Essere tutt’uno mani arco e freccia
Il bersaglio è una questione seconda allo scoccare
Questa l’arte commutata in esistenza quotidiana Corso e ricorso perfettibile, senza orpello
Alla domanda: ma quanto ci costi? Il signor Buddha risponde: non più di una vita vana.
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Post n°357 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da robisimona
Il primo uomo
Non se ne sta affatto ad oziare A guardare le stelle O il bello di passaggio Probabilmente veste pelli di animale Con taglia extra large Animale lui medesimo dalla cintola in su Come e perché si sia deciso a scendere A convivere col rischio annusandolo prima Non gli è d’aiuto la statistica La provvidenza non è stata ancora inventata Gli altri di prammatica sono abili nella caccia Per il resto c’è paura e ignoto Mentre qualcuno si allontana dalla strada maestra Per inseguire sogni, farfalle e tizzoni ardenti Nel mezzo di tempeste e vocalizzi beduini Al primo uomo spetta la palma della tristezza Per l’inspiegabile successo delle sue azioni.
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Post n°356 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da robisimona
I miei nomi
Me li porterò nella tomba Insieme ai significati
Nomi che stanno a copertura Di peccati di gioventù
A memoria per quelli innominabili Di cose che non ci sono ancora
Appiccicati stanno al posto di persona Rendono il noto accettabile
Nominare è un esercizio di luce Dirada l’oscuro che è in noi
Esisti hai un nome In caso contrario non si esiste
Persino Dio è nome: il mio! |
Post n°355 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da robisimona
Giorni come questo
Ce ne fossero di più a disposizione Giorni che non ti pesano Terapeutici per i mali possibili Giorni di sole e non una nuvola nera Sospinti ma con leggerezza A sospendere i commerci col mondo Prendere la prima strada sterrata Lasciarsi alle spalle la zavorra Giorni che ti viene voglia di non aver voglia Pascersi a pancia all’aria La mente sgombra e senza un perché. Giorni come questo ti allontanano
Dalla paura e dalla fine propria. |
Post n°354 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da robisimona
Alessandro
Non ti stancavi a leggere l’Iliade Ogni angolo dell’universo conosciuto Si inginocchiava a te Poche spanne sotto le divinità C’è mancato poco che Achille si reincarnasse I pianeti e le carte erano combinate bene Sapevi dare all’azione il merito dell’immortalità Educato al pensiero teleologico: Ogni cosa grande svolge la sua natura magnanima Alla visione omerica
Il sogno di Aristotele di un’amicizia del diverso Nel principio politicamente corretto della mescolanza
Non ti mancava il gusto per le cose belle e buone Nel tuo cammino verso l’eterno una lancia scagliata segnava il confine Tra il possibile e il necessario
Il sole a pochi passi dal tramonto La tua ombra che lentamente s’accorcia.
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