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Aquam vitae (suggestioni a tempera)


Il sangue scorreva, sì, rosso come la stola del messia che in quel giorno glorioso ti cingeva le spalle e i lombi.Libera la città e i suoi abitanti dalla paura e dal male! E poi liberali dal peccato come facesti col grande Anatolio: dona loro la fede, ché la pace è ben lontana.Re, regine, villani e cavalieri, la tua mano battezzò. Senza incertezza, senza dubbio. Solo adesso, dinnanzi alla giovane vergine Silene, dinnanzi alla sua bellezza, una volta ancora indugi.È lei il tuo nemico, grande servo di Cristo? È lei l’ossessione nella tua mente? La corruzione della tua carne? È lei, che temi?Fa’ scendere sul suo capo dalle chiome raccolte lo spirito del signore, estirpa la sua passione terrena, i suoi pensieri senza pudore. Lava la sua bramosia nell’acqua battesimale e il vento dei tuoi dubbi si placherà!Eppure quella voce percuote ancora e fa vibrare il breve filo della tua giovinezza per tre volte spezzato e per tre riannodato.Dimmi, grande guerriero, dov’è il tuo nemico?Sulle sponde argillose dell’Eufrate, in un giorno senza memoria, un’esile coppa di fango scuro venne a riempirsi dell’acqua dello spirito. Vedendosi specchiata sulla superficie pura, per un istante l’argilla s’illuse d’essere essa stessa spirito e vita.Piano il riflesso bruno colorò il confine dell’acqua e si mescolò ad essa come il giorno, al crepuscolo, si unisce alla notte: nuove virtù e primordiali istinti, desideri antichi e aneliti divini.Sussulta ancora fra terra e cielo, quel fragile grumo, e consuma negli specchi il suo breve tempo.Il tuo torturatore vive in te, grande santo. Rompi il ventre d’argilla e il riflesso fangoso svanirà con esso. Rompi il ventre d’argilla e l’acqua tornerà pura al mare.Distruggi il tuo nemico e forse avrai la vita eterna, ma… lascia sfuggire dalle tue mani il seme di una sola carezza per le sue tempie stremate e troverai la pace.