Fermata a richiesta

Danae (chanson du soldat et la bougie)


Fa freddo stasera, freddo e scuro, e io ci respiravo bene sul tuo seno.Dal crinale, la casa è nulla più che un lume piccolo, piccolo. La sua mole si perde nel nero tutto uguale della notte, solo quel punto fioco mi dice che esiste,  e in quel quadro improvvisato intuisco i tuoi contorni, la tua forma contenuta tutta nei miei occhi e nel palmo della mano che muovo piano in un saluto lontano cui rispondi sicura  sporgendoti oltre il cerchio di luce, nel buio liquido che riempie la vallata. E per un attimo la notte ha il tuo profilo, ma è solo un momento che non riesco a trattenere.Ti immagino rannicchiata, intima bagnante, negli ultimi rivoli di calore rimasto; ti sento fiutare il mio odore come un animale selvatico quello dell’acqua. Ti ho ancora sulle punte delle dita e non più tra le mani.Ci dormivo proprio bene sul tuo seno. Dietro le palpebre chiuse, frotte di sogni ronzanti si assiepavano meravigliosi e adesso non li ricordo più; stingono nel chiarore dei fanali mentre apro questo grembo nero che aggredisco come un mare sconosciuto.Pollicino è andato via dentro al suo mantello scuro; corre e guarda il buio innanzi a sé. Corre sette leghe ogni suo passoPollicino si è riempito la bisaccia, e  piano fa cadere sulla strada gocce assai educate; gocce buone del suo inchiostro, gocce nere ed ammaestrate a ricordare la via.Alberi come scuri naufraghi nella tempesta agitano le loro braccia magre contro il cielo e le nuvole si addensano nel vento verso  est, mentre una folla chiassosa di pensieri, ribelle e irriverente, si solleva su di me.Ormai la casa è nulla più che un punto lontano oltre l’orizzonte, e tu, una piccola luce che mi porto dentro su per il crinale di questa vita; une pétite bougie tremblante au bord du coeurÈ l’alba livida di un giorno qualsiasi, la notte si dirada, il suo freddo no.È stucchevole, lo so, ma sapessi come mi ci batteva bene il cuore, sul tuo seno caldo.