Fermata a richiesta

Terra di mezzo (ovvero Lamentatio Korov'evis)


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 Sono nato crosta. Una via di mezzo tra il formaggio e l'aria intorno; qualcosa che del formaggio ha l'odore, ma non il sapore.Mia nonna diceva sempre che chi nasce quadrato non diventa tondo e forse aveva ragione, la puzza di sudore, sangue e lacrime; la puzza della fatica e della miseria, non va via. Anche se tu ci sei solo vissuto accanto non si toglie più di dosso.Vengo da una famiglia di contadini. Contadini e comunisti in un' Italia democristiana fin nel midollo. Quel genere di persone che volevano che i loro figli studiassero per sollevarsi dalla terra nella quale erano cresciute loro. Per sollevarsi dall'ignoranza e dalla miseria. Ma quando la suora che ti insegna a leggere e scrivere ti mette all'ultimo banco e ti boccia per tre anni di fila perché le hai detto che Cristo era socialista; quando il curato del paese incaricato di distribuire gli aiuti di un piano Marshall appena nato si volta dall'altra parte nel vederti allungare la mano per un po' di farina; quando al chiuso del confessionale il prete ti dice che se voti per i comunisti non ti dà l'assoluzione... quando tutto questo accade, allora ti rendi conto che ci sono tanti mondi nel mondo in cui vivi e che chi nasce quadrato non diventa tondo. Così mia nonna continuò a mangiare pancotto per tutta la vita, anche quando in casa il cibo abbondava. Lei prendeva il suo pane secco e lo bolliva con un po' d'olio e pomodoro e poi lo masticava coi pochi denti che una vita di stenti e fatiche le aveva lasciato.Mia nonna, sì, tutto questo accadeva a mia nonna. Ma il sangue non è acqua, e non è la vita che racconti, quella che i tuoi figli imparano, ma quella che vedono vivere e che vivono ogni giorno.Se la sfiga non ci si mette troppo d'impegno, affrancarsi da una condizione simile richiede tempo, impegno e un paio di generazioni: stadi di transizione. Uno di questi stadi sono io. Io che sono cresciuto con la zappa in una mano e la penna nell'altra, e davanti agli occhi la figlia del farmacista che la domenica in chiesa suonava l'organo con le sue dita lunghe e sottili. Vederla dritta come una pertica, seduta sullo sgabello, con i giovani seni che premevano contro il vestito a fiori mentre le sue mani si stendevano sulla tastiera era un anticipo di quel paradiso che credevo sarebbe toccato un po' anche a me. Il tempo mi fece capire che non sarebbe andata così, che lei viveva su uno di quei mondi accanto al mio, vicinissimi, ma irraggiungibili.Io ero così goffo. Cresciuto tra la periferia romana e le campagne marchigiane, sformato da anni di collegio dove alle spalle delle regole ferree vegetava rigogliosa e cannibale la legge del più forte.Ero uno stadio di transizione, un ibrido. Occhi buoni a riconoscere la bellezza e braccia troppo corte per afferrarla. Ero un ibrido e ibrido sono rimasto. Per quanto io abbia cercato di avvicinarmi, per quanto abbia saltato in alto per afferrare quel miraggio, la gravità mi ha sempre riportato giù facendomi sbattere il culo per terra. E più ho saltato alto, più ho sbattuto forte il culo cadendo.Che uno dice: ma perché ci tieni tanto?Perché, vedete, malgrado la diversità dei nostri mondi io ho sempre sentito una similitudine di pensiero e di ideali con l'animo di tutte le figlie di farmacista che ho amato. Solo non ho mai capito che per loro il mio lottare, il mio soffrire e bestemmiare era nulla più che un'attraente idea romantica, mentre per me era vita. Vita di cui mi inzaccheravo fin sopra i capelli.E i vestiti a fiori della domenica non vanno d'accordo con la melma di un giorno qualunque.Così, come spesso accade, ciò che prima unisce diviene il bisturi che separa in seguito, e chi conosce il sapore del formaggio difficilmente torna alla crosta.Chi nasce quadrato non diventa tondo. No, non lo diventa, ma almeno sa a che mondo appartiene. In me sono mischiate mille anime e in ogni loro angolo c'è un altare a un dio diverso. Amo lo spirito e la carne, l'opera d'arte e lo scarto che ne avanza, la leggerezza e la gravità, la pazienza e l'irrequietezza...In quale terra di mezzo vive un nido dove posare le mie ossa e le ali?In quale terra vive un luogo da poter chiamare casa?