Fermata a richiesta

Binario 3


 Terzo binario, carrozza 03.Intercity plus, c’è scritto sul biglietto, ma poi perché plus? Lo prendo da una vita, ormai, e non mi sembra abbia nulla di diverso dagli altri treni. Anche i passeggeri sono gli stessi: i viaggiatori di treno sono tutti uguali. Meno quelli da Eurostar, quelli no. Quelli sono una razza a parte. La giacca è buona, le scarpe non prendono acqua. E poi non dormono negli scompartimenti con la testa su un sedile e i piedi sull’altro, e tu non devi scavalcare le gambe per sederti, non devi chiamare il controllore se la tua prenotazione è occupata dalla stanchezza di cinque giorni di catena di montaggio, uno di casa e uno di viaggio. Strano che anche un mucchio d’ossa stanche si possa quantificare.Un'occhiata al monitor e il treno è già in ritardo. O magari il lampeggiare catatonico della scritta dice che siamo noi in anticipo sulla corsa. È un altro modo di vedere le cose: Albert me l’appoggerebbe. Bello pensare che per una volta è la vita ad arrancare e noi siamo un passo avanti. E allora mi permetto di aspettarla, mi permetto un caffè.La cassiera mi guarda senza espressione. Anche lei è una passeggera. Una di quelle che indugiano sempre sul bordo del marciapiede, che non sanno mai se salire o restare lì e aspettare un treno migliore ché quello è troppo vecchio, l’altro troppo pieno, troppo vuoto… troppo uguale.Mi guarda e non mi vede, io sono solo un bip della cassa che si apre, un resto da dare. Il barista, invece, fa finta che io esista e mi rivolge un sorriso comprato in saldo da un vecchio film americano con Dean Martin. Forse lui qualche treno l’ha preso, e chissà dove è sceso. Ora guarda attento la tazzina che si riempie lenta goccia dopo goccia, la fissa come se con lo sguardo potesse decidere la consistenza, la “cremosità”, il colore del liquido. Quando me la porge sembra quasi aspettarsi qualcosa. Una parola, forse.Non mi costa niente.Ricambio il sorriso, parlo del tempo.Il caffé fa schifo.E' che il caffè ha un'anima e viene sempre come gli pare. Troppi parametri, troppe condizioni per una mano d’uomo. E se una volta ci prendi è solo fortuna che ti lascia con un dubbio: “poteva venire meglio?”. Un barista esperto non se la fa questa domanda. Un barista esperto ti dà il caffè e sa che meglio non poteva venire.Sa che è inutile.