Minchia, è lungo pure il titolo!
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Comunque, tutto prende spunto da una lunga, lunga pseudoconversazione (parlava solo lei) avuta con un’amica alla quale, evidentemente, più che un amico, un confidente, un analista, servirebbe un buon otorino, dato che di tutto quel che dico non arrivano alla sua corteccia cerebrale che poche parole, accuratamente filtrate tra le tante mie, miscelate a formulare i seguenti postulati:
Postulato 1: gli uomini sono degli stronzi, bastardi, bugiardi e vigliacchi.
Postulato 2: loro hanno torto e io ragione.
Va bene, prendiamo per assunto che gli uomini si comportino da bastardi, bugiardi etc., se io fossi donna mi chiederei: perché?
Gli uomini sono bastardi, d’accordo, e i bambini che sono stati? Erano bastardi anche loro? Tranne rare eccezioni direi di no.
Allora, sempre la suddetta Korov’eva si chiederebbe: quand’è che il bambino è diventato uomo, quindi bastardo?
Vedi, mia cara amica, generalizzando su quel che resta dopo aver scartato i picchi comportamentali del genere maschile, ci si accorge che dal punto di vista sentimentale i maschi si dividono in due categorie fondamentali: i bastardi genetici e i bastardi acquisiti.
I primi, in genere, sono , biondi, con occhi azzurri e un fascino alla Clint Eastwood. La mutazione delle loro cellule in protobastardina ha inizio nel momento stesso in cui si rendono conto di piacere alle donne. Chiaramente più voi gli sbavate dietro, più loro capiscono che possono fare quel cazzo che vogliono, ché tanto per una che se ne va dieci ne arrivano.
I secondi, invece, sono i classici sfigati, quelli che guardano i primi e pensano: “Che ingiustizia, a me ne basterebbe una sola!”… ma non li caga mai nessuno. In America li chiamano “nerds”, in Italia, “merds”.
Ma andiamo a vedere più nel dettaglio quali sono le dinamiche e le meccaniche di questa evoluzione.
Per una donna le cose sarebbero più facili fin dall’inizio. Le basterebbe puntare il dito su uno dei pretendenti (perché buoni o cattivi che siano, una donna ha sempre dei pretendenti) per avere la certezza che quello cada ai suoi piedi, ma lei no, lei scavalca la cerchia degli spasimanti e punta il dito su Clint Eastwood: - Voglio quello!
Questo succede perché, proprio in virtù del loro essere ricercate, poche donne conoscono la “fame” e continuano a sputare nel piatto del quale un uomo potrebbe nutrirsi per anni.
Come finisce la storia? Due possibilità:
1) Clint non se la fila di striscio perché sta aspettando l’ennesima sventola;
2) Clint se la tromba nell’attesa che arrivi l’ennesima sventola.
E i merds? Direte voi. I merds continuano a sognare di chiamare “Amore” la suddetta signorina che intanto, col cuore spezzato, confida loro di averla data a quello stronzo che non se la meritava. (questo rituale verrà reiterato parecchie volte ancora, prima che la signorina in questione si sposi con uno che a casa sua non era nessuno, ma che, siccome qui ha il fascino dello straniero tromba anche se è un cesso.)
E ridendo e scherzando siamo arrivati alla soglia dei trent’anni; qualcuna va in Australia ad allevare canguri, qualcuna si scopre lesbica e qualcuna (forse più di qualcuna) si sposa e, sembra incredibile, qualcuna delle qualcune si sposa con un merd: il sogno della vita di quest’uomo sembra realizzarsi!
…Mai sensazione fu più traditrice, povero merd!
Il merd innamorato lo riconosci perché per la sua donna dà via anche il culo. E la cosa va avanti con promesse d’amore più o meno eterno, finché nella vita della moglie non irrompe uno di quei Clint che lei aveva sempre sognato e mai avuto. Si , va be’, un po’ ingrassato e con qualche capello bianco, ma Clint è sempre Clint. Così, il povero merd si ritrova con le rate del mutuo da pagare, figli da mantenere (tengo a precisare che per i merds il numero dei figli equivale a quello delle scopate fatte, quindi, almeno dal punto di vista economico gli va quasi bene), una ex moglie che gli dice che se lei lo sta lasciando la colpa è solo sua (del merd) che non ha avuto polso, e una madre che continua a rimbrottare: - Te l’avevo detto, io, che era una zoccola!
Dall’altra parte, intanto, Clint Eastwood ha messo incinta una, ma continua a trombare tranquillamente con tutte le altre (finché gliela danno, quello se la prende).
E finalmente eccoci alla soglia dei 40 anni.
Clint ha divorziato da… (com’è che si chiamava?... va be’, non importa) ha divorziato da “quella”; il merd ha finito di pagare le rate del muto, ma non ancora il mantenimento del figlio che più cresce e più (strano a dirsi) somiglia a Clint, quando ad un tratto, di lì a qualche anno, la vita arriva ad una svolta.
Quale vita? Quella dell’uomo e quella della donna.
Dunque, Clint è ormai morto d’infarto durante una partita di tressette al bar, mentre il merd comincia ad acquisire un po’ di autostima, ma la trasformazione fondamentale avviene nella donna… Come dite? Presa di coscienza? Consapevolezza? Un 6 al superenalotto?
No, nulla di tutto ciò. Più prosaicamente, tette che cominciano a cascare!
Eh già, è questa, la mutazione fondamentale. Tette cadenti e culo che nessuno si gira più a fischiarlo.
Ora la situazione è la seguente: i Clint sopravvissuti sono ormai irrecuperabili (e pure un po’ andati, diciamolo); i merds rimasti scapoli sono diventati dei serial killers; le donne (pressoché tutte) sono frustrate e disperate.
E i merds ex sposati?
I merds ex sposati sono diventati i nuovi stronzi. Hanno imparato a conoscere le donne e cominciano a capire come prenderle, quelle si innamorano (magari stavolta veramente), ma quelli sono stanchi e quei pochi che hanno ancora voglia di “giocare” lo fanno con le loro regole. Hanno un vantaggio sulle nuove compagne: essi non hanno paura della solitudine, ci sono abituati e non gliene frega niente se nessuno lava loro le mutande, male che vada, quando sono sporche le buttano.
A questo punto se un uomo di 45 / 50 anni con le sue belle esperienze di vita alle spalle decide di stare con una donna della sua età che non sia una ricca ereditiera e magari di invecchiarci insieme, lo fa perché vede in lei qualcosa per cui vale davvero la pena rischiare l’ennesimo, e forse ultimo, fallimento.
Ora, amica mia, io non voglio dire che se gli uomini sono bastardi la colpa sia delle donne, però a volte si fa un po’ presto a dire “stronzo”. Tante volte quella che scambi per stronzaggine è solo stanchezza. Una stanchezza che anche tu hai contribuito a covare nel corso di una vita. Il destino degli esseri umani non è qualcosa che marcia da sé, è qualcosa che si fa andando, e anche la scelta dell’ultimo cinese nella steppa più sperduta, prima o poi finirà per riflettersi in qualche modo su di noi, quindi, prima di dire stronzo per l’ennesima volta ricordati che…
- Stronzo è chi lo stronzo fa.
P.S.
Convinto che ancora una volta avrai interpretato a tuo modo le mie parole, ho appena provveduto a cambiare numero di telefono.
Bon voyage, ma chérie :-)
...Almeno a mio modestissimo parere.
Lei mi legge da parecchio, madame, la mia appartenenza dovrebbe esserle palese: provi a dirmelo lei, qual è :-)
Vede, madame, io sono stato sia Merd che Clint, ma a tempi invertiti. Quand’ero giovane non piacevo alle ragazze, ero un tipo introverso, impacciato e nemmeno tanto bello. O almeno così credevo. Solo passati i trent’anni ho capito, invece, di piacere alle donne, ma ormai era tardi per la trasformazione in Clint, il Merd aveva il controllo del mio 100% emotivo e Clint quello del mio 100% razionale, così quello che sono oggi è uno di quei “picchi comportamentali” da me scartati all’inizio dell’analisi antropologica di cui al post in quanto ininfluenti ai fini statistici.
Riassumendo, per risponde alla sua domanda in gergo tecnico, io sono quello che viene comunemente definito dagli specialisti del settore un … coglione.
Comunque, guardi, glielo dico per esperienza vissuta sulla mia stessa pelle: più passa il tempo e peggio è.
Mente e cuore sono come teneri germogli nei quali il desiderio di acqua e sole spinge in un verso intanto che neve vento e siccità lo sbatacchiano e lo tirano ora da una parte ora dall’altra. Se la botta di culo arriva quando il virgulto è ancora sufficientemente tenero da essere raddrizzato, bene, ma più che il tempo passa, più il tronco si fa spesso, la corteccia ruvida.
Superati i sessanta credo che l’unica prospettiva per cambiare testa sia un pellegrinaggio in Siria con la speranza di essere folgorati sulla via Damasco, ma coi tempi che corrono, temo che più che nello spirito divino si rischi di incappare in un barile di nervino.
Tutto ciò vuol dire che se a vent’anni avevamo immense possibilità, man mano che il tempo passa quelle si riducono. Più drasticamente in concomitanza di certi eventi, meno rispetto ad altri, ma comunque ed inevitabilmente si riducono. Finché si arriva ad un’età in cui, volenti o nolenti, si diventa “avanzi” e per essere felici bisogna imparare a gioire di quel che rimane. Non è disperazione né passiva remissione, semplicemente un prendere atto della propria condizione nei confronti del tempo. Allora sì, ben venga lo sfarfallio del cuore e quell’irrequietezza infantile che ci prende ancora oggi; e soprattutto ben venga a ottant’anni, quando tutto è concesso all’anima come quando si era ragazzini e, anzi, stavolta ancor più belli saranno i sentimenti perché liberi dalla smania dei puberali ormoni… mondo boia!!!
Ma se tutti quelli che incontri si rivelano stronzi… be, io comincerei ad avere qualche dubbio su me stesso.
P.S. Le posso garantire che per questa affermazione andrò ad ingrossare le fila degli stronzi che la suddetta amica avrà incontrato nella sua vita. Ché io, a leccarmi bene, un po’ stronzo lo sono, ma dopo anni di conoscenza posso affermare senza cattiveria che l’obiettività non è decisamente il suo forte.
Pazienza.
C'è qualcosa di vostro, dico degli uomini in generale, che s'è stronzo, alla fin fine piace. Eppure dovrebbe essere quanto più ci fa sentire vive, ebbre, ammaliate... Quel poco di pepe che esalta e non nuoce e non ci fa diventare stanche o avvezze... Quel quid che ci arrovella e non ci abitua, quella vostra forza quando a tratti diventa disincanto e noi lì, a dirvi con gli occhioni colmi di sentimento, che dovete solo guardarci profondissimi per capire l'amore e restare inebetiti, per quietarvi, per tutto il nostro che è dolce e langue e v'appassiona... Ed allora è solo questione di combinazioni giuste o gran botte di culo, monsieur, per dirci appagati e moderatamente ben assortiti insieme...
Monsieur... Temo, sa, che la sua amica, lei non se ne debba dolere oltre... E' fortissimo il suo soffrir la sindrome dell' Io ti salverò! ...Che colpisce le donne non profondamente intelligenti e accorte e dotate di scarsa autostima.. Le masochiste..! Ed allora alla sua amica piace fortemente una certa tipologia di Merd e abbisogna di lezioncine spesso e volentieri, per capire che cosa vuole ancora dalla vita, se mai crescerà un giorno...
Se ho ragione di pensare che lei sia ancora (mi passi l’espressione, madame) di prima mano, le auguro di non capire mai quello che sto dicendo, che se tanto mi dà tanto, qualche combinazione giusta o qualche botta di culo, a qualcuno dovrà pur capitare :-)
Per quanto riguarda il modello texano al posto di quello ellenico, be’, bisogna rimanere al passo coi tempi, lei capisce. Il Davide del Bernini ha un’espressione complessa, troppo strutturata per essere compresa da tutti al giorno d’oggi. Clint, è più diretto, più facile, più immediato: due espressioni, (con e senza cappello); logica binaria: 1, 0, 1, 0, e tu già capisci se è sì o se è no :-)
Riguardo al “cercare uguale patire”, invece, sono pienamente d’accordo con lei: mettersi nella condizione di cercare e trovare solo tormenti significa sicuramente inseguire un fine ben preciso per il quale i tormenti non sono poi così disprezzabili. Il problema è che spesso, spessissimo, per via dei troppi tormenti e del tempo ormai passato, quando uno trova la donna che cerca non ha più la forza di costruirci insieme la vita che voleva. Come dice il vecchio adagio: ”Chi cerca trova e i cocci sono suoi” :-)
Ma, mi creda, madame, se le dico che le troppe righe del mio post specchiano una realtà semplice e molto, molto, diffusa che le donne spesso ignorano.