Creato da korov_ev il 06/02/2013

Fermata a richiesta

Vietato parlare al conducente

 

 

« Guerrino ou l'ignorance...Come t'ho incontra »

Vorrei ma non posso (notizie da un mondo che brucia)

Post n°62 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da korov_ev

Un popolo senza patria. O meglio, con troppe patrie. Vivono sparsi ai limiti di quattro stati, in una fascia di terra aspra come le loro facce; uno strappo di sabbia e sassi che attraversa come una maledizione il fianco di quattro giganti mediorientali; un filo d’insalata fastidioso incastrato tra i denti di Iran, Iraq, Siria e Turchia. Lo chiamano Kurdistan, ma non esiste. Eppure proprio da quella  “non esistenza” dipartono gli ultimi fili d’ossigeno cui sono appese le speranze di fermare l’avanzata di una fede demolitrice come quella dell’autoproclamato Stato Islamico
Per carità, non voglio fare dei kurdi dei perseguitati. Di carognate ne hanno fatte anche loro, da soli e in compagnia, però se si va a guardare come stanno le cose oggi, ci si accorge che i componenti di questo popolo maledetto almeno quanto armeni o ebrei, sono gli unici ad essersi opposti all’avanzare delle truppe del califfato islamico. Oggi la “libertà” se di libertà si può parlare, dei popoli che abitano quel lembo di terra è nelle mani di quattro guerriglieri che fino a pochi mesi fa erano facchini, muratori, camionisti o minatori, casalinghe, studentesse, contadine: gente comune che ha deciso di non fuggire per il semplice motivo che quella terra è casa loro e quella libertà è la loro libertà.
Aveva un bel sorriso, Arin, un bel sorriso, un nome come il frusciare del vento tra i rami e pochi, pochi anni. L’altro giorno si è fatta saltare in aria tra le fila dell’esercito dell’IS: trentadue perle come pistilli bianchi per quei fiori di porpora sbocciati all’improvviso sulla sabbia del deserto.
La prima kurda a compiere un atto del genere, dicono i media; non è vero, dico io. Non è vero perché credo fermamente che Arin Mirkan  non sia il primo né sarà l’ultimo essere umano a morire per la libertà.  Arin Mirkan non è morta al grido di “allahh akbar”, non è morta per le smanie di potere di un dio che non si vede o di un governo telecomandato, ma perché la morte era l’unica via che le permettesse di rimanere libera e conservare la propria dignità e il rispetto per se stessa. Esattamente come è stato per Ceylan Ozalp e per tutte le donne e gli uomini morti per difendere il loro diritto ad essere liberi.
Si poteva e si può evitare? Io dico di sì.
Lo si vuole fare? Questo proprio non lo so.
E vorrei, dio solo sa se vorrei, riuscire starmene zitto o a parlare d’amore pane e fantasia: l’ho fatto apposta, questo blog! Ma ci sono volte che proprio non ci riesco. Anche se non serve a nulla, proprio non ci riesco.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/fermata/trackback.php?msg=12979278

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/10/14 alle 00:18 via WEB
Non è morta al grido di “allahh akbar”, non è morta per le smanie di potere di un dio infettato dai desideri degli uomini o di un governo telecomandato, ma perché la morte era l’unica via che in quel momento ha visto per rimanere libera. Esattamente come è stato per le altre donne e gli altri uomini; ma lei che era una giovane donna combattente ed anche una madre, per questo una conoscente molto intima della vita, che preparava il cibo che nutre ed imbracciava il fucile, ha fatto saltare in aria tutta quella sua intima conoscenza della vita, dicendoci, forse più di altre morti confusamente lucide, che per liberarsi e per uccidere insieme agli uomini li tengono sotto assedio, anche le loro idee, forse l'azione più concreta che sale alla mente umana è un attentato sucida. Ma si, si poteva e si può evitare. Lo si vuole fare? Non lo so, come lei, neppure io; ma certo non in questo modo, a Kobane o altrove.
 
 
korov_ev
korov_ev il 09/10/14 alle 16:48 via WEB
Io non so, madame Psike, cosa abbia pensato quella ragazza, quella madre, quella combattente; non so se abbia voluto dare un senso o mandare un messaggio col suo gesto. So per certo, però, che in quella scelta obbligata c’è stata tutta la sofferenza e la paura di una nutrice che non sa quale mano sfamerà domani i suoi figli, tutta la disperazione di una donna che spera che la mano destinata ad abbattersi su ciò che resta del suo amore sia lì, tra quelle esangui colpite a morte dalla sua; il grido rabbioso di una madre costretta a chiedere perdono alle sue creature mentre dà loro l’ultimo e più grande insegnamento: per amore ho dato a voi la vita e per amore rinuncio alla mia. Perché nessun dio con la faccia da uomo possa negare il vostro domani… e dio solo sa se avrei voluto insegnarvelo con una carezza.
 
woodenship
woodenship il 08/10/14 alle 17:29 via WEB
Ecco uno dei post degni davvero di questo nome:uno di quei fogli da appuntare realmente nella propria mente,poichè non si rifugia in facili letture e tantomeno in banali riflessioni.Da esso traspare tutto lo sconcerto e l'insofferenza per questo oceano di malvagia crudeltà che ci sta sommergendo.Come diceva il buon Levi:"sommersi e salvati".Non sto qua a discutere le ragioni o l'eticità per cui ci si possa volgere ad una scelta piuttosto che ad un'altra.Come dicevo da qualche altra parte:i "pazzi" si incontrano ovunque e gli stessi"sani"alle volte sono costretti a contrastare follia con follia.Anche se poi,guardando d'intorno,ci si rende conto quanto le vittime lo siano sempre di più ed in modo ineluttabile. Proprio quella ineluttabilità che avvolge le grandi tragedie:accanto al campo di battaglia ci sono centinaia di carriarmati turchi che,in un baleno,potrebbero ricacciare indietro i fanatici.Ma non lo fanno per ben tre motivi:il primo è che la Turchia teme che si rafforzi la propria minoranza kurda.Il secondo, è che lascia che siano gli integralisti a fare il lavoro sporco,ovvero di sbarazzarli da un buon numero di fastidiosi oppositori che stanno dimostrando, una volta di più, il loro valore e la loro tenacia.Il terzo motivo è quello di far pesare sempre più la loro vocazione a diventare una grande potenza regionale.Però c'è anche un filo sotterraneo a legare le tre ragioni,un filo che si può definire "religioso":l'idea del "califfato"non è poi così lontana dalle ambizioni striscianti del partito turco ora al potere.E l'idea di un"califfato",magari sotto influenza di un potente stato turco dalle solide radici integralistiche,deve un po'più che sorridere alla classe dirigente turca...Detto questo,non posso che esprimere tutta la mia solidarietà,per quel che può valere,alla straordinaria donna,guerrigliera e amante della libertà............Un caro saluto e grazie infinite per lo spazio...........W..........
 
 
korov_ev
korov_ev il 09/10/14 alle 16:49 via WEB
Grazie, Wood, anche se mi dispiace che il tuo apprezzamento debba andare “sprecato” per una cosa che avrei fatto molto volentieri a meno di scrivere.
Probabilmente, come tu dici, le ragioni e gli alibi di questo attendere nascondono intenzioni e mire ambiziose da parte della Turchia (e forse non solo turche), ma non riesco a fare a meno di chiedermi come si possa restare fermi a guardare fosse anche solo un cane che viene massacrato, quando invece si ha la possibilità di fare qualcosa. Come si fa a far valere la burocrazia e la ragion di stato di fronte alle richieste d’aiuto e al sangue versato.
I combattenti Pesh Merga non chiedevano che venissero schierate truppe sul territorio, ma solo di essere armati in maniera adeguata a potersi difendere, cosa sacrosanta e più che mai “sensata” nel nonsenso della guerra, perché libertà, giustizia, democrazia non sono cose che si possono esportare, o regalare. Te le devi guadagnare, per capirne il senso e il valore.
Ma forse sono io che non capisco. Forse il problema è mio.
 
   
woodenship
woodenship il 09/10/14 alle 17:36 via WEB
Fossimo in di più a pensarla in questo modo,di sicuro non ci troveremmo a questo punto della storia.Ma purtroppo, per noi e per quanti amano la vita come la coraggiosa kurda,le cose stanno in modo diverso:i peggiori nemici, per costoro della maggioranza, sono quelli che si immolano per la libertà e la dignità e non per un dio,la patria o qualcosa del genere.Dio patria e famiglia sono il predicato di quelli che al momento attendono che si compia la tragedia, per far valere i loro luridi interessi.Non non credo che sia tu a non "capire"o io ad essere cinico,penso al contrario che siano altri a confondere le carte,nella speranza di riuscire sempre a controllare l'incendio...Un'unica domanda mi rigira nella mente:fino a quando riusciranno ancora a convincersi e convincerci che valgono i giochetti di sempre?.........Un caro saluto..........W.......
 
     
korov_ev
korov_ev il 10/10/14 alle 13:00 via WEB
Fin quando riusciranno ad anestetizzare la massa abboffandola di piccoli miracoli, sogni americani e, in mancanza di meglio, di previsioni meteo, riusciranno anche a convincerla che va tutto bene così come va, Wood. E l’italiano, si sa, è molto facilmente addomesticabile e… meteoropatico :-)
Buon finesettimana, Wood.
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 09/10/14 alle 11:23 via WEB
Avevo visto questo servizio (http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/07/foto/siria_is_kobane_donne_guerra-97549876/1/?ref=HREC1-3#1)e il sorriso aperto e pieno di vita di Arin Mirkan. Nella seconda foto quel sorriso ritorna, in mezzo a due bambini, e sembra poco più di una bambina anche lei. Come Ceylan Ozalp, che avrebbe potuto essere una studentessa universitaria delle nostre città. Ogni foto è una storia diversa, dalle vecchine con il fazzoletto in testa e i gilet militari. Non è risparmiata nessuna età in questa guerra per la libertà. Da qui, si osserva impotenti, molto al di là dal capire una situazione tanto estrema. Quando il mondo brucia, non si riesce sempre a scantonare con pane, amore e fantasia.
 
 
korov_ev
korov_ev il 09/10/14 alle 16:49 via WEB
No, non sempre si riesce a scantonare con pane, amore e fantasia.
Anch’io ho visto quelle foto e a quella di Ceylan Ozalp il cuore per un attimo si è fermato insieme al respiro come se quel tappo che mi era salito in gola potesse trattenerli: avrebbe potuto essere mia figlia.
Sa, madame, vedere esseri umani combattere cosi disperatamente per la loro libertà senza distinzione di sesso o età mi dà speranza, mi fa sentire orgoglioso di essere un uomo, ma a quale prezzo!
Sapere esseri umani massacrati sentendomi impotente ad impedirlo. Avrei preferito ben altre testimonianze, madame. Avrei preferito poter parlare di pane, amore e fantasia e avrei preferito che ne potessero parlare anche loro.
 
street.hassle
street.hassle il 09/10/14 alle 17:34 via WEB
Vogliamo parlare del PKK? Criminalizzato per decenni insieme al leader Ocalan (sepolto in una galera turca) dagli Stati europei per tenere buoni gli eredi del centralista-maximo Ataturk..... Adesso tornano buoni anche loro per fermare l'ISIS. Europa, vergognati.
 
 
korov_ev
korov_ev il 10/10/14 alle 13:06 via WEB
Eh, street, i turchi hanno imparato dagli “errori” degli iracheni. Lo spettro di Barzani ancora aleggiava sulle montagne del Kurdistan e visti i problemi che aveva creato, non gli piaceva tanto l’idea che morto un “papa” ce ne fosse già pronto un altro.
E l’Europa ha porto a D’Alema il catino in cui lavarsene le mani.
Oggi come allora l’Europa è lì che sta a guardare, ma se allora poteva avere l’alibi della lotta al terrorismo, oggi come può giustificarsi. Quella era lotta armata, va bene, ma questo è un massacro.
Non che mi stupisca, la storia è la stessa della Siria, del Congo, dell’ex Jugoslavia, dell’Ebola sulla quale non si fa ricerca perché tanto colpisce solo gente povera e mal nutrita che non può pagare… e via discorrendo, soltanto… Non è che io voglia cambiare il mondo: ho imparato da tanto che è una guerra persa, però almeno limitare i danni per quel che si può… Boh. Come dicevo a Wood qui sopra, o chi tira i fili è bravo ad anestetizzare chi sta sotto, oppure chi sta sotto vuole essere anestetizzato.
Buon fine settimana anche a te, Street.
 
alphabethaa
alphabethaa il 12/10/14 alle 14:44 via WEB
Chi ha creato, finanziato ed armato l’ISIS? Top Secret! Fino a qualche mese fa non se ne sentiva parlare, oggi è il male assoluto. "Creatura" è di sicuro, perché migliaia di guerriglieri armati fino ai denti e ben addestrati non saltano fuori dal nulla...
 
 
korov_ev
korov_ev il 13/10/14 alle 16:42 via WEB
Non è così semplice, madame. Come lei dice, dell’IS si è cominciato a parlare qualche mese fa, ma esiste da almeno 5 o 6 anni, solo si chiamava diversamente (non ha idea di quanto velocemente cambino nome quelle organizzazioni per una questione di immagine. Un po’ come i nostri partiti). Dicevo, quelle formazioni esistevano già da tempo, ma erano entità abbastanza slegate tra loro da non riuscire a costituire un grande pericolo. Per lo più gruppi tribali sparsi su di un’area desertica e montuosa nella fascia nord occidentale dell’Iraq e in parte nel nord della Siria. Quello che invece è avvenuto nel giro di un paio d’anni, e cui erroneamente non è stato dato peso, è stata la riunificazione di questi gruppi sotto l’egida di una fede estremista e di gran vantaggio per gli appartenenti. In sostanza ad Abu Bakr è riuscito il miracolo che Maometto compì tra il sesto e il settimo secolo.
Ora, madame, consideri che in quelle zone non si necessita di un addestramento militare (ogni uomo dorme col suo kalashnikov e sa perfettamente come usarlo), aggiunga a questo un livello di istruzione molto basso, una fede religiosa ancora molto radicata, condizioni di vita non certo delle migliori, qualche milione di dollari di finanziamenti più o meno occulti, ed ecco che la miccia si accende. E quando tu in un paese già annientato da decenni di mal governo, abusi, fame ed ignoranza, cominci a portare la parola del profeta e con quella, servizi, strade che funzionano, corrente elettrica, acqua potabile etc, non è che ci voglia tanto a passare dalla parte dell’invasore. Come dicevano anche qui da noi quattro o cinque secoli fa: “Franza o Spagna, basta che se magna.”.
Il problema che lei pone, madame, non riguarda tanto la nascita dell’IS, bensì il fatto che esso goda di ottima salute. Questo grazie a stati non meglio identificati che ne comprano il petrolio e che lo riforniscono di armamenti moderni… ben più moderni di quelli procurati dalla defezione di interi reparti dell’esercito regolare nelle zone conquistate.
Il vero punto della situazione è che nel dopo Saddam non è stato fatto quello di cui c’era bisogno: portare condizioni di vita migliori, istruzione, informazione. E questa è la colpa che oggi si sta pagando. Bisognava cambiare gli occhi della gente perché questa desiderasse cambiare. Perché la democrazia è bella, ma non è spirito santo: non può essere super infusa, deve salire dal basso.
 
Venere_o8
Venere_o8 il 16/10/14 alle 11:29 via WEB
Sa Monsieur, c’è da chiedersi il perché si usi poi la dolcezza dei nomi a nascondere la crudezza dei trattati internazionali da cui far cominciare tragedie : Sèvres, Losanna… Come se la storia fosse una pagina qualunque da leggere e studiare in tutto il resto del mondo e pagare col massacro laddove ci si sbrana per corrodere le stirpi. Perché il prezzo per lo spettacolo scelto da terzi, lo pagan sempre altri. Perché la storia si scrive col sangue… E si bombardano popoli interi, paesi, anche solo per farsi una buona e valente pubblicità elettorale, benché si stia troppo lontani da dove si lotta e muore… Benché sia regalata e condannata l’altrui vita, il sangue, dignità e liberta, monsieur! Anche se si tratti di guerre fratricide, anche se si può essere nemici o alleati all’occorrenza. Perché gli interessi economici e geopolitici soverchiano tutto ovunque, persino l’esistenza di chi viene perseguitato da “amici e fratelli”. Ma si sa monsieur, che la guerra, spesso nasconde ben altri interessi, non sempre le questioni umanitarie: perché son troppissimi soldi la droga, il petrolio e le armi! Eppure c’è da chiedersi perché riaggiustando solo il tiro e le coordinate di dove si smercia tanta merda, si lava e lustra tutto quello che condanniamo e temiamo per noi, i nostri figli e nelle nostre città.
E allora poi rinasconoArin Mirkan e Ceylan Ozalp, fiere e schifate, libere, liberatesi...! Fisse nelle pupille dei mostri che gli stavan davanti. Urlando per la libertà, per tutte le donne velate, stuprate, infibulate, schiave del Califfato!
Perché forse solo nei gesti immensi ci disprezziamo per la nostra stessa enorme assassina nullità.
“E questa è la colpa che oggi si sta pagando. Bisognava cambiare gli occhi della gente perché questa desiderasse cambiare. Perché la democrazia è bella, ma non è spirito santo: non può essere super infusa, deve salire dal basso.”

Au revoir Monsieur...
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/10/14 alle 18:22 via WEB
La guerra nasconde sempre altri interessi, madame. E gli equilibri geopolitici, tranne rari casi, si reggono perennemente su una montagna di soldi.
Lei si chiede perché si lustri sempre tutto quello che "capita" agli altri e non vorremmo mai succedesse a noi. Credo di intuire la domanda che sta dietro alla sua retorica, cioè: "Perché permettiamo che quelle cose accadano?"
Ad essere sinceri, madame, credo sia per uno dei motivi più naturali per l'uomo, e cioè perché tutto quello che ci è lontano, tutto quel che non ci tocca e che non vediamo, tende a rimanere, per noi, distante. Una volta compreso questo principio da parte di chi tira i fili, non è difficile far sembrare meno brutto tutto quel che succede altrove. succedesse qui, sulla nostra pelle, non sarebbe tanto facile farci credere che tutto vada bene, ma da lontano basta poco: una lucidata e via.
Che poi, sa, più che lucidare credo facciano scendere una specie di nebbia fatta di parole tanto strane e ridondanti che confondono il povero "uomo medio" rendendo tutto ancor più evanescente e togliendo peso alle cose, anche a quelle più atroci. Poi tanto panem et circenses, e il gioco è fatto.
Il gioco è fatto fin quando, come lei dice, qualche Arin Mirkan, da qualche parte nel mondo non ci urla nelle orecchie piene di cerume tutta la nostra immobilità, allora ci disprezziamo per la nostra enorme assassina nullità
Il fatto è che la coscienza ha così poca memoria, madame. Soffre d'amnesia, poverina.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2korov_evwoodenshipElettrikaPsikeoltreL_aurasaturnja0fosco6m12ps12maremontyVenere_o8Basta_una_scintillaprefazione09misteropaganoil_tempo_che_verra
 
Citazioni nei Blog Amici: 27
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963