Creato da korov_ev il 06/02/2013

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Maddalena

Post n°66 pubblicato il 19 Novembre 2014 da korov_ev

Sei stata la prima donna che ho amato.
Sembra strano innamorarsi di un blocco di marmo scolpito, ma è stato inevitabile. Ti amavo già molto prima di incontrarti.
La prima volta che udii il tuo nome avevo meno di dieci anni e non avevo la più pallida idea di cosa significasse la parola “meretrice”, ma la suora riusciva a porre un accento particolare su quel termine pur pronunciandolo con un filo di voce, quasi che noi ragazzini non lo si dovesse sentire. Però io lo sentii. A scapito di tutto il resto, lo sentii.
Meretrice: sinonimo di prostituta; colei che vende il proprio corpo per denaro.
Nella mia ingenuità di bimbo mi chiesi come si potesse vendere se stessi e poi riuscire a spendere ciò che si era guadagnato; poi crebbi e imparai che un corpo lo si può vendere, affittare, prestare a tempo determinato e perfino dare via a cottimo, ma compresi anche che poter “usare” non vuol dire possedere.
Fu sul limitare dell’adolescenza che incappai nei tuoi occhi bassi, nelle tue labbra appena socchiuse come a chiedere il perché di un dolore; fu allora che ti vidi,  che vidi le tue spalle ampie richiuse, quasi schiacciate da un peso immane, i tuoi capelli che più nessuno avrebbe accarezzato, il tuo ventre morbido di femmina e le tue mani vuote. Fu allora,  quando ti vidi in ginocchio e sentii dentro me il tuo dolore, che compresi cosa volesse dire appartenere. Solo quando vidi quel vuoto incolmabile, ne sentii il senso. E me ne innamorai. Follemente.
Non sapevo nulla, allora, di quel Canova che ti aveva scolpita né dei suoi committenti.
“Maddalena penitente” è il nome completo della tua mole.
Una puttana coperta appena da un lembo di stoffa, con la beffa di una croce, ancor più nuda, tra le braccia; senza nemmeno uno straccio di  Cristo inchiodato su da poter cullare, senza i suoi polsi trafitti da baciare. Una croce nuda tra le mani e un monito di morte al fianco;  un monito che è quasi desiderio sulle tue labbra socchiuse.
Come aveva potuto il tuo creatore non riconoscerti? Come aveva potuto non riconoscere la sua creatura? Come aveva potuto scambiare per pentimento la devastazione di un’anima alla deriva, e per invocazione di perdono quel sussurro strozzato di dolore fissato per sempre nella pietra? Come aveva potuto riempire di nulla le tue palme svuotate?
Invidiai l’uomo venuto dalla Galilea, invidiai ciò che tu gli avevi donato e che egli aveva portato via con sé, lasciando quel che rimaneva, accasciato nella polvere, senza più forza,  afflosciato come una pezza bagnata sulla pietra ruvida.
Fu allora che m’innamorai di te, e da allora non smetto di cercarti.

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Commenti al Post:
street.hassle
street.hassle il 19/11/14 alle 18:16 via WEB
Lode sia alla Meretrice Santa. Alle sue mani nervose ed esaurite, al teschio esausto al suo fianco. E Pena per Tutti Noi che mai l'abbiamo mai così conosciuta.
 
 
korov_ev
korov_ev il 20/11/14 alle 18:13 via WEB
Sì, pena per noi che non l’abbiamo conosciuta.
Quando la vidi per la prima volta provai l’istinto di farle una carezza, di toccarla, di consolarla. Sentivo dentro il suo dolore; immaginavo la pena di amare qualcuno per ciò che egli è, quando proprio ciò che egli è ci nega tutto di sé.
Ciao, Street :-)
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 19/11/14 alle 19:39 via WEB
Bellissimo. Trasmissione quasi tattile del tuo amore per l'arte. :)
 
 
korov_ev
korov_ev il 20/11/14 alle 18:13 via WEB
Non solo per l’arte, madame Bacardi, non solo per l’arte: la Maddalena era prima di tutto una donna :-)
Grazie per il suo apprezzamento.
 
woodenship
woodenship il 19/11/14 alle 20:55 via WEB
E'banale dirlo,ma non se ne può fare a meno di dirlo:c'è sempre una prima volta,e mai si dimentica quella prima volta.Dopo sarà una corsa a riviverla...........Certe opere d'arte hanno proprio questo potere,quando ci entrano nel sangue,si appropriano pure dell'immaginario..........Un caro saluto.......W.......
 
 
korov_ev
korov_ev il 20/11/14 alle 18:14 via WEB
Sicuramente, Wood, conoscere il personaggio storico ha giocato un ruolo fondamentale nella mia passione per la Maddalena penitente, ma è innegabile che quella statua porti con sé un sentimento, oserei dire, più umano dell’umano.
Sì, qui, per quanto banale, “il primo amore non si scorda mai” ci casca proprio a pennello :-)
Abbi una buona serata, Wood
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 20/11/14 alle 16:38 via WEB
Forse la creatura sfugge sempre al suo creatore o forse il creatore ha già confessato fin troppo con la sua creatura senza aver più né le forze né il coraggio per dire altro. E' l'assolutezza della devastazione che annienta l'anima e piega le membra in Maddalena penitente, a richiedere uno sguardo folle d'amore. Il suo totale abbandono al vuoto e alla perdita, come un corpo inerte orbitante in uno spazio senza centro e senza gravità. Come si può non amare un essere tanto vinto e perduto? Canova ne ha fissato, come una Gorgone impietosa, l'attimo deflagrante. Ma per lui non parla un nome, non parlano le parole di spiegazione, parla la pietra levigata... fosse pure l'incubo generato da una mente folle.
 
 
korov_ev
korov_ev il 20/11/14 alle 18:15 via WEB
Un commento intelligente, il suo, madame
Già: come si può non amare un essere tanto vinto e perduto?
Però, sa, io non l’ho amata per la sua disgrazia; non era istinto da crocerossina, il mio, piuttosto ammirazione per la devozione di quella donna che nel mio immaginario viveva in simbiosi con l’uomo Cristo, ma non altrettanto con il Cristo dio.
Nella sua disperazione non v’è traccia di gioia per la resurrezione di un dio degli uomini, ma dolore per la morte di un uomo cui apparteneva lei unica.
Poi è sicuramente vero che nell’opera il Canova riveli se stesso molto più che nel titolo assegnatole, ma per me adolescente, quell’aggettivo “penitente” suonava come un ulteriore insulto al dolore che, inevitabile, si fa strada quando la natura stessa di ciò che si ama ci nega quell’amore.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 21/11/14 alle 00:52 via WEB
Che cosa non ha più smesso di cercare Korov_ev, forse quello che ogni uomo ricerca indefinitamente? L’amore di una creatura che devasta la propria anima in un dolore fissato oltre l’anima, a ripetere l’invocazione di un solo nome totalizzante nella sua esistenza? L’essere Dio per un essere umano, come Cristo uomo venuto dalla Galilea era Dio per lei? Perché per la Maddalena penitente, come ha visto lei, adolescente amante, e come non ha visto Canova, con gli occhi di padre della donna pietrificata, Cristo era Dio perché era uomo, e perché lei lo amava. O se ne innamorò follemente per l’umanità accasciata nella polvere in cui ha riconosciuto l’umanità di chi non può che convivere con il monito della morte per se stesso e con la presenza della morte nell’assenza di chi ama? Si è intenerito perché non era una madonna, ma una puttana coperta da un solo lembo di stoffa, abituata alla disinvolta nudità ed alla vendita di lembi di piacere e allo scambio di lembi di pelle, ad essere splendida di un’umiltà innocente e vinta? commossa d’amore e svuotata di un abbraccio, come una bambina derubata, era una prostituta a lasciarsi beffare, ad occhi chini, come una madre persa senza un figlio ed una figlia incapace di chiedere il perché ad un padre, ma che fiduciosa attende dove è stata lasciata improvvisamente sola…
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/11/14 alle 12:42 via WEB
Tutto, madame Psike, cerco tutto ciò che lei ha reso parola e che io non avrei saputo dire meglio. Cerco il recto ed il verso di ogni suo aut; cerco nelle pieghe della pietra come in quelle della carne e dell’anima, la donna per cui essere l’uomo.
Non mi interessa essere dio: non sono il diavolo. Tutt’al più sono un povero diavolo, sono solo Fagotto e non è l’adorazione del mondo, che vado cercando, ma quella di un unico essere, una donna da poter chiamare Mia.
Vuol sapere cosa adoro di quella donna?
Vederla accasciata nella polvere della mia assenza.
E vuol sapere cosa mi fa più male, di quella donna?
Vederla accasciata nella polvere della mia assenza
Sono cose che ho paura di ammettere anche a me stesso, madame: spero non mi giudichi troppo male.
Le auguro un buon fine settimana
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/11/14 alle 02:55 via WEB
E come potrei volerla giudicare? E comunque, certo non male. Al limite prendo atto della sua umanità, che qui diventa molto più lusinghiera, per l'altro essere (altrettanto umano) verso il quale è rivolto, di quanto non lo sarebbe un suo sguardo divino. "Vuol sapere cosa adoro di quella donna? Vederla accasciata nella polvere della mia assenza. E vuol sapere cosa mi fa più male, di quella donna? Vederla accasciata nella polvere della mia assenza": io non lo so se questo suo desiderio sia degno di un dio; ma posso dirle che, per quanto conti, le sue motivazioni, e tutto il suo scritto, sono quanto di più vicino all'idea di passione che si possa ambire di vivere. Le auguro quel che desidera.
 
selenezar
selenezar il 21/11/14 alle 11:08 via WEB
Maddalena, “l’apostola degli apostoli”, la più amata, da Gesù. Maddalena, "fede e sensualità", il suo conflitto più grande. Ancora decisamente bella, ora, se ne sta lì, inerme e vinta, ad osservare la causa e il diletto di tutti i suoi giorni...come se la vita non potesse darle più niente: niente di più di quello che ha già avuto.
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/11/14 alle 12:43 via WEB
Si, madame, è ancora decisamente bellissima e se ne sta lì, vinta, come se la vita non potesse darle più nulla. E io lo spero dal profondo, che almeno non si sia ripresa quel poco che le aveva concesso; che almeno le abbia lasciato nel cuore la speranza di poter tornare ad essere donna e femmina, un giorno, per quel Cristo che le ha detto “Credi in me”.
Anch’io vorrei poter dire alla donna che amo: “Credi in me”, con la certezza di un Cristo, ma io sono solo un uomo e si sa, agli occhi del domani le promesse degli uomini sono giust’appena desideri pronunciati affidati a quella piccola luce che giace nel fondo del vaso di Pandora.
Buon fine settimana anche a lei, madame.
 
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