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Primavalle rap (storia d'amore e tradimento)

Post n°72 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da korov_ev

I dolori del mondo mi  rendono banale e ridicolo ogni altro argomento; bisognerebbe parlare di loro, ma a lungo andare consuma. Ero giunto ad un compromesso: il silenzio. Poi qualche giorno fa mi sono detto: banalità per banalità, tanto vale scrivere qualcosa di realmente ridicolo, almeno ci si fanno su due risate. In tal modo è nato il post che segue.
Lo propongo forse come una canzone, o non è una vera canzone, diciamo che è più un rap; un componimento scritto per, e con, un vecchio amico in una notte buia e tempestosa.
La canzone, nella fattispecie, narra delle pene e dei dolori amorosi di un giovane che si strugge al fuoco della lontananza (e della gelosia, diciamolo).

Caro Amore, questa sera sono fuori con amici:
chiama pure quando vuoi per mandarmi tanti baci,
io terrò l’orecchio accorto al suonar del cellulare
per poterti così dire buonanotte dolce amore.

Be’, vòr di’ che dopocena, verso tardi, penso io
poco  prima da ‘ndormimme, te richiamo, amore mio.
Sono già l’undici e mmezza e me ‘nguatto drento ar letto,
però sento  ‘na stranezza e te chiamo come hai detto.

Pe’ mezz’ora t’ho chiamata! T’ho carcata comme ‘n pazzo,
ma tu nu’ mm’a risponni e me sto quasi a rompe ‘r cazzo.
allora penso: statte carmo, ché po' esse' c’è casino
che magari nun se sente squilla’ er telefonino.

Allora ce riprovo, te richiamo e poi te scrivo,
nun senti, nu’ risponni: ma ce sarà un motivo!
n’idea me viene ‘n capo all’urtimo minuto:
ma gnente, gnente, amore, me stessi a fa cornuto!?!?

So’ già le tre e tre quarti e mi viene di pensare
starà co’ lo spagnolo che ha conosciuto ar mare.
Ce penso e ce ripenso, te faccio ‘na macumba:
je  possa veni’ moscio ner mentre che te tromba

e quando lui te dice “yo te quiero mas”
te possa veni’ in mente che nun hai chiuso ‘r gas!
Tra rogna e sigarette nu’ riesco più a’ ndormimme
so’ già le cinque e mezza: è quasi ora da riarzamme.

Lavoro tosto, tosto, pe’ tutta la mattina
e quann’è mezzoggiorno  ripjo la Tibburtina.
Arrivo tardi a casa e c’ho la schiena rotta
e un unico pensiero: “sta fija de ‘na mignotta!”

Riguardo er cellulare e ce trovo ‘na bustina
che drento ce sta scritto: “Che bella stamattina!
C’è il sole alto nel cielo, le nuvole filate…”
e a me me vie’ na voja de corcatte de legnate.

Leggendo ancor più sotto mi dici, poi, così:
“Amore mio adorato perché non sei già qui?”
Perché non vivo ar mare, c’ho casa a Primavalle
sennò sarebbe ‘n attimo, da che me gireno le palle!

Allora, così preso dal far la cosa giusta
me dico: sta’ tranquillo e rimetti via la frusta
poi calmati, riposa e pensa alla risposta,
ma me la sento ar culo e me sa tanto de supposta!

Infine mi decido e inizio la mi arringa
scrivendo senza fretta ‘ste parole nella stringa:
amore io ti amo e a vero onor del vero
ti faccio una domanda: “gliel’hai data allo straniero???”

Ce giri un poco attorno e poi me fai l’offesa:
“Ma come ti permetti? Di’ un po’, per chi mi hai presa?”
So’ manco tre secondi e già rivorti la frittata:
non so comm’è successo, mo’ sei tu quella ‘ncazzata!

Sì, vabbene, t’ho tradito, ma la colpa non è mia,
è della tua poca fermezza e della troppa gelosia;
e poi la luna, il fuoco e mi batteva forte il cuore,
solo adesso l’ho capito: lui era sesso, tu… sei amore

Poi, tesoro, mi dispiace, ma ero pure un poco sbronza
Nun è mica cosa nòva, ce lo so che sei ‘na stronza.
Dai ti prego non scherzare questa cosa m’è servita
per comprendere più appieno ciò che voglio dalla vita:

malafede e gelosia dell’amor son la tomba!
Nun c’è campo, nun te sento,  c’hai la voce che rimbomba
Malafede e gelosia dell’amor son la tomba!
Hai scoperto l’acqua calla, che s’ammala chi nun tromba

Ce lo so da ragazzino! A catechismo, don Marcello,
Ripeteva: “Ve fa ciechi quella mano sur pisello!”
Quindi mo’ che sta scopata t’ha riaperto l’occhi ar monno,
mo’ che guardi questo e quello e vedi chiaro tutt’attorno,

mo’ che sai che lui era sesso mentre io so’ amore puro,
e  che la colpa è pure mia  per esse’ stato troppo duro,
mo’ che vedi tanto bene sia il passato che il futuro
Fa ‘n favore a sto coglione: vedi ‘n po’ d’anna’ affanculo!

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Commenti al Post:
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 05/02/15 alle 21:59 via WEB
In romano così e' bellissima questa " drammatica" ironia in " filastrocca". :))
 
 
korov_ev
korov_ev il 11/02/15 alle 10:01 via WEB
Eh,madame, vista così sembra una Favoletta, ma quella fu una notte di passione, per il mio povero amico. Be’, in realtà lo fu anche per la sua ragazza… in ogni senso
Ché poi nei film te la vendono facile, no. A veder loro è un attimo trombare in spiaggia al chiar di luna, ma nella realtà non è mica così, sa! Lei non ha idea di che prurito diano i granelli di sabbia quando si infilano tra le chiappe.
Una roba che… :-)
 
woodenship
woodenship il 05/02/15 alle 22:26 via WEB
Mi si è stampato un sorriso ebete in faccia:di rima in rima e di romanesco in romanesco è da scompisciarsi........Grazie infinite per averla condivisa.......Un caro saluto.........W.......
 
 
korov_ev
korov_ev il 11/02/15 alle 10:03 via WEB
Era una robetta scritta non so più quanti anni fa, mi è ricapitata in mano e ho pensato che con un po’ di restyling si poteva pure pubblicare: se sono riuscito a strappare qualche sorriso non chiedo di più :-)
Buona serata e grazie a te, Wood.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/02/15 alle 02:12 via WEB
Ahahaha...;-p e pensare che avevo appena buttato giù un post, "in color di gelosia..." Visto che ho fatto bene a risponderle al commento che se si candida la voto?
 
 
korov_ev
korov_ev il 11/02/15 alle 10:04 via WEB
Guardi, madame, se mi vota lei, allora mi candido. Ho già in mente lo slogan:
“Più terra ai contadini!
Più pane alle famiglie!
Chiù pilu pe’ tutti!

Che ne dice, potrebbe funzionare? :-)
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 12/02/15 alle 01:46 via WEB
Uguale...! ;-) Certo, da dio, Sir Antonio...e poi, che mondo sarebbe senza? ;-p
 
     
korov_ev
korov_ev il 17/02/15 alle 18:37 via WEB
:-)
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 17/02/15 alle 17:32 via WEB
Provo la stessa sensazione di impotenza a scrivere qualcosa che abbia senso nel confronto con una realtà che tanto grida. Devo dire che lei è riuscito benissimo a far sorridere, con il suo romanesco che fa tanto canottiera e spaghetti alla "io me te magno". Un applauso alla versatilità con cui lo usa (ricordo ancora i lampi corruschi, la chiesa e la carezza di un vecchio suo post).
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/02/15 alle 18:41 via WEB
Ben tornata, madame Maddalena, e felice di averle strappato un sorriso .
In effetti non sono io ad essere versatile, ma il romanesco, che si presta bene al dramma come alla commedia (anche se in quest'ultimo pezzo ho usato un romanesco molto rimaneggiato per questioni di rime e tempi (nel senso di metrica, anche se una metrica vera e propria non c'è).
Be', felice di rivederla qui, e buona serata, madame.
 
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