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Danae (chanson du soldat et la bougie)

Post n°76 pubblicato il 11 Marzo 2015 da korov_ev

Fa freddo stasera, freddo e scuro, e io ci respiravo bene sul tuo seno.
Dal crinale, la casa è nulla più che un lume piccolo, piccolo. La sua mole si perde nel nero tutto uguale della notte, solo quel punto fioco mi dice che esiste,  e in quel quadro improvvisato intuisco i tuoi contorni, la tua forma contenuta tutta nei miei occhi e nel palmo della mano che muovo piano in un saluto lontano cui rispondi sicura  sporgendoti oltre il cerchio di luce, nel buio liquido che riempie la vallata. E per un attimo la notte ha il tuo profilo, ma è solo un momento che non riesco a trattenere.
Ti immagino rannicchiata, intima bagnante, negli ultimi rivoli di calore rimasto; ti sento fiutare il mio odore come un animale selvatico quello dell’acqua. Ti ho ancora sulle punte delle dita e non più tra le mani.
Ci dormivo proprio bene sul tuo seno. Dietro le palpebre chiuse, frotte di sogni ronzanti si assiepavano meravigliosi e adesso non li ricordo più; stingono nel chiarore dei fanali mentre apro questo grembo nero che aggredisco come un mare sconosciuto.
Pollicino è andato via dentro al suo mantello scuro; corre e guarda il buio innanzi a sé. Corre sette leghe ogni suo passo
Pollicino si è riempito la bisaccia, e  piano fa cadere sulla strada gocce assai educate; gocce buone del suo inchiostro, gocce nere ed ammaestrate a ricordare la via.
Alberi come scuri naufraghi nella tempesta agitano le loro braccia magre contro il cielo e le nuvole si addensano nel vento verso  est, mentre una folla chiassosa di pensieri, ribelle e irriverente, si solleva su di me.
Ormai la casa è nulla più che un punto lontano oltre l’orizzonte, e tu, una piccola luce che mi porto dentro su per il crinale di questa vita; une pétite bougie tremblante au bord du coeur
È l’alba livida di un giorno qualsiasi, la notte si dirada, il suo freddo no.
È stucchevole, lo so, ma sapessi come mi ci batteva bene il cuore, sul tuo seno caldo.

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 11/03/15 alle 18:06 via WEB
Una prosa poetica che trasuda romanticismo e nostalgia,con un gusto per le fiabe e la sensualità per certi ricordi:quelli che rimandano proprio a tepori indimenticabili di forme confortevoli.........Un piccolo incanto amico mio,con quel Pollicino che dissemina di gocce d'inchiostro boschi di fogli bianchi............Un caro saluto.........W.......
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/03/15 alle 16:36 via WEB
Eh già, Wood, con l’unica variante che il ricordo di quelle “confortevoli forme” non apparteneva ad un lontano o ipotetico o immaginario passato, ma appena ad un’ora prima che dettassi quelle sensazioni al mio cellulare per non lasciarle sfuggire.
Sai, il lavoro mi tiene spesso lontano dalla mia compagna e separarsi, ogni volta, non è affatto piacevole. Se poi fuori piove, tira vento, è ancora scuro e fa un freddo boia, allora la fantasia dolorosa e perversa si scatena.
Mi immaginavo soldato in viaggio verso la guerra, con lei alla finestra, che mi salutava di lontano (questo è successo davvero; la guerra, per fortuna, no :-).
Mi è sempre piaciuto pensare la mia donna come una candela che arde per me, una specie di lume votivo che non si spenga mai.
Ecco, tutto qua.
Buona serata, Wood.
 
seiononavessime
seiononavessime il 12/03/15 alle 12:27 via WEB
Mi sembra di rileggere le tue descrizioni nel cielo del mio paese oggi. Hai uno stile veramente particolare..
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/03/15 alle 16:37 via WEB
Spero sia una cosa positiva, ciò che scrive, madame. Nel senso: non è che dalle sue parti c’è un tempo… hem, pessimo, ecco?
Sa io, un po’ per il contesto atmosferico, uno po’ per quello sentimentale, l’ho vissuta un po’ traumaticamente, purtroppo :-)
Dice che ho uno stile particolare? Be’, detto da lei, che ha improntato un blog a carattere di reportage nel mondo del lavoro (cioè non propriamente in stile classico) io lo prendo come un complimento, che lo sia o meno :-)
P.S. Mi tolga una curiosità (sempre che si possa dire), le (dis)avventure lavorative di Kardià sono reali, fantastiche o un po’ e un po’?
Buona serata, madame Seiononavessime.
 
Invisible_Typer86
Invisible_Typer86 il 13/03/15 alle 17:21 via WEB
Solo gli innamorati parlano così.
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/03/15 alle 16:38 via WEB
Eh già, madame: gli innamorati parlano così.
Oppure potrebbe essere una tattica da uomo di mezz’età, abile ormai quanto basta con le parole e conoscitore (sempre quanto basta, ché il troppo storpia) dell’animo umano. Una tattica chiaramente intesa a forviare giovani, ma anche meno giovani, donne da sedurre e abbandonare.
Secondo lei potrebbe essere? :-)
Anche a lei i miei complimenti e i migliori auguri per il suo giovane blog e per l’obiettivo che ripropone.
E poi fa sempre piacere vedere persone della sua età che apprezzano ancora la lettura. Buona serata, madame Invisibile.
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 16/03/15 alle 09:01 via WEB
Lo strappo di un addio, è qualcosa che spinge in un mare scuro senza luci, in quel buio liquido della notte... e fa nulla se poco alla volta sorgerà il sole e i contorni delle cose ritorneranno quelli conosciuti, il faro resta alle nostre spalle. In quel mare nero il viaggio attinge a nostalgia e speranza, speranza che nulla spazzi via i segni di Pollicino, che nessuna balena bianca appaia all'orizzonte, che nessuna tempesta porti oltre i confini del non ritorno. E allora quella piccola candela dalla luce tremolante sul bordo del cuore rimane monito, come il calore della pelle, a tornare, preghiera a non perdersi, muta carezza da lontano. Bello ed evocativo, monsieur, sembra scritto a lume di candela quando intorno freddo e notte incombono.
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/03/15 alle 16:39 via WEB
E ancora una volta lei ha intuito bene, madame: non sarà mica uno di quegli orecchioni impiccioni della CIA o dell’NSA!?! Oppure… oppure un aliena che mi ha impiantato un microchip nel cervello?!? Oh mio dio: almeno è di sesso femminile??? (ce l’avete il sesso, da dove viene lei, vero, madame? :-)
Comunque sì, come ho detto in precedenza a Wood le parole che legge scritte nel post le ho dettate al registratore del mio telefono man mano che le emozioni sgorgavano e le visioni sfilavano via veloci mentre mi allontanavo da quel seno caldo sul quale riposavo così bene.
…Su cui riposavo così maledettamente bene.
Le auguro una buona serata, madame Maddalena.
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 17/03/15 alle 17:35 via WEB
Le emozioni quando si riesce a fermarle, catturarle e regalarle riuscendo a trasmetterle...che magnificenza.
Arte nel catturare un attimo, come una fotografia.
 
 
korov_ev
korov_ev il 25/03/15 alle 11:43 via WEB
Lusingato, madame Bacardi. Non è cosa solita che lei commenti i miei post, se stavolta l’ha fatto, vuol dire che le mie parola l’hanno colpita.
Grazie per l’apprezzamento e Buona giornata.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/03/15 alle 21:42 via WEB
E così laa Danae di Klimt ha scelto per parlare della sua donna dormiente, ranicchiata, a sognare per entrambi tutto il vostro mondo dietro le palpebre chiuse...ed io, nell'immaginare lei, Korov_ev, dentro il suo mantello scuro, allontanarsi dal seno tiepido sul quale comodamente ha trovato pace, ripenso ai versi che cantano la luna dell’alba e fanno dire al poeta, probabilmente anch'esso Pollicino, come lei, "...dopo che l’ho lasciata, di tutte le cose del mondo che conosco, la più triste è l’alba..."
 
 
korov_ev
korov_ev il 25/03/15 alle 11:42 via WEB
"...dopo che l’ho lasciata, di tutte le cose del mondo che conosco, la più triste è l’alba..."
Il poeta ha ragione, madame. Non tanto perché la notte fosse dolce, no, almeno per me la notte è stata per metà fredda, scura e puttana come non mai. Però, sa com’è (?), finché è notte uno non vede il disfacimento che ha attorno, la notte è un telo vergine che copre e sul quale si può proiettare i propri desideri e i pensieri, ma all’arrivo dell’alba non si può più scappare, allora la mancanza acquista visibilità e tangibilità. Non puoi più fantasticare e ti tocca cominciare un nuovo giorno. Da una parte è un dolore e dall’altra quasi una liberazione, un po’ come la ghigliottina per il condannato.
P.S. Ho sempre adorato quel dipinto: credo sia uno dei pochi (pochissimi) che riesca a cogliere una femminilità tanto intima.
 
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