Te lo ricordi quel giorno un milione di anni fa? Te lo ricordi amore mio? Te la ricordi la pioggia come picchiava forte sulle nostre teste e sui fili scoperti dei nostri pochi anni?
Te lo ricordi quel bacio chiusi nell'abbraccio del mio giaccone? E le tue dita? Le tue dita sottili sul mio corpo al ritmo della pioggia e la corsa coi vestiti bagnati e poi un altro bacio e un altro e un altro ancora come le gocce che esplodevano sull'asfalto e nascondevano il nostro peccato al mondo, e lo lavavano via, perché a vent'anni non si può essere colpevoli, a vent'anni niente è peccato.
Te lo ricordi come si riempivano i nostri corpi l'uno nell'altro? Come si mescolavano liquidi e diventavano uno.
Facemmo l'amore su sedili di una vecchia Fiat coi vetri appannati, facemmo l'amore senza guardare, cercandoci con le bocche, annusandoci come cani ciechi. Persi in quella furia che non sapevamo più se fosse dentro o intorno o tutt'uno con noi.
Te lo ricordi, amore mio? Dimmi, te lo ricordi?
Oggi piove come allora e io sono qui fermo di fronte al mare a guardarlo sparire dietro queste cortine acquose e a ricordare.
A ricordare quel giorno, non te.
Tu avresti potuto essere chiunque, tu potresti non essere mai esistita se non nei miei stupidi occhi; i miei occhi innamorati.
Eppure io lo ricordo quel giorno che il cielo lavò via la vergogna dai nostri corpi sudati e per la prima volta ti vidi nuda. Nuda tu con la tua anima nuda tra le mani.
Era un milione di anni fa, era ieri.
Era un milione di anni fa e io lo rifarei. Rifarei l'amore con te come allora, sotto questa pioggia ruffiana.
Lo rifarei qui e adesso, se solo sapessi chi sei, se solo sapessi quale pelle ti nasconde tra tutta questa gente che corre via impazzita.
Io ti chiamerei e tu mi vedresti; io ti chiamerei, se solo sapessi ancora chiamare.
Grazie per l'apprezzamento, Wood e buona giornata.
Scherzi a parte, era solo la suggestione generata da una giornata di pioggia. C'era la stessa luce, lo stesso vento; l'aria era carica di elettricità come allora e ad un tratto è tornato tutto. Così.
Io l'ho solo messo su carta. Forse è venuto "bene" perché l'ho scritto mentre accadeva, ma se bellezza c'è, credimi: il merito è tutto del meteo :-)
Grazie anche a te, Gio', e alla prossima.
Sono felice che questo mio passeggiare sotto la pioggia sul filo dei ricordi ti abbia lasciato una qualche piacevole sensazione, a me ha portato solo un gran raffreddore, purtroppo :-)
Quanto alla chiusa: è una vita che cerco quegli occhi in mezzo a folle di sguardi estranei, ma fino ad oggi ho rimediato soltanto lenti a contatto. Simili ad occhi veri; talvolta colorate, buone per ingannare, ma nulla più. Pazienza, come cantavano i Guns 'n' roses.
P.S. Non l'ho commentato perché c'era da inserire l'indirizzo di posta e siccome è una casella in "comproprietà" ho preferito lasciar perdere, ma anche a me è piaciuto molto il suo post del pipistrello: se lo tenga stretto, un uomo così. E si tenga stretto anche il ricordo di certi momenti, perché nel presente sono l'unica cosa che ci dà la misura di quello che abbiamo.
P.P.S. per chi dovesse leggere il P.S. e non capire: non è che la signora Lunetta sia sposata con Batman, è che... be' è scritto tutto nel suo blog, se vi interessa :-)
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. »
trovo la chiusura del brano fantastica. ipotizzare il sogno o l’illusione od il miraggio rende la tua scrittura fuori dall’ordinario. grazie k, per l’occasione di poterti leggere e raccogliere impressioni. https://youtu.be/rEwvBKAUUMI
Sa Aquilegia, è che quando quel sigillo viene spezzato troppe volte, alla fine anche il cuore che c'è sotto comincia a mostrare le sue crepe e da quelle scorre via limpida l'acqua delle nostalgia. Una nostalgia che non è per le persone, ma per la "fede" nel sentimento di cui insieme ci si faceva portatori. E fortuna che la speranza non sfuma come la fede :-)
Dunque tu trovi la chiusura del brano fantastica.
Mmh... e pensare che trent'anni fa io trovai fantastico tutto quello che c'era stato prima :-)
Non c'è bisogno di nessun "grazie",Aquilegia, l'apprezzamento che leggo nelle tue parole è il miglior ringraziamento e sicuramente Battiato ha reso l'idea meglio di me. Anche quanto a... hem, come dire? Ai dettagli tecnici, ecco :-)
Ah Patong: perfino il nome è evocativo! :-)))
Del resto è la sera dei miracoli, la sera in cui bastano quattro cani per strada e la strada è già piazza, la sera è gia notte; notte di gente che corre a vedere in quale campo incantato la Luna va a cadere. Ma per ogni luna che cade, ed è una luna di città, c'è tutto un fumo di cavalli, gridi e risate nuove che chiedono: "Parla, generale dicci solo dove si va"
E se è vero che tra cani di guerra, bastardi di strada, cagne, cagnolini dai collari d'oro, questa è la sera dei cani che parlano tra loro, non c'è nulla di male se ora io affido a una canzone il compito di cercare una leggenda lontana perduta chissà come.
E se un cane ha fatto a pezzi nei vicoli di Roma una canzone, pensa tu che pònno fa' sti cani sciroccati si se mettene a latra' sotto a 'n barcone.
Così, tanto per scaramanzia, io m'affido a 'sta canzone pure se non è la mia. E allora:
Canzone cercala se puoi, dille che non mi perda mai. Va per le strade, tra la gente e diglielo tu, diglielo veramente... e come disse Psike un giorno: non è lei, se rimane indifferente :-)
P.S. Hai mai preso in considerazione l'idea di cambiare il tuo nick da Psike in Psycho? :-)
Buona serata Psike cara.