Creato da korov_ev il 06/02/2013

Fermata a richiesta

Vietato parlare al conducente

 

 

« 12 agosto 1944 (Sant'An...

Un'altra occasione persa (per starmene zitto)

Post n°109 pubblicato il 15 Agosto 2020 da korov_ev

 

Ferragosto.
È passato circa un anno dal mio ultimo post.
Vi dirò, mi ci voleva proprio, questo tripudio di grigliate e tuffi al mare immortalati da una folla di smartphones impazziti e conservati dai servers di Whatsapp a memoria dei nostri giorni felici.
Io sto qui e guardo. Non sono felice, né deluso, né triste o allegro. Guardo.
Non sono mai andato dietro alle feste comandate, neanche da bambino a Natale.
Uno dice: ma i regali ti interessavano. I regali mi duravano una settimana, mi affascinavano di più le luminarie che cambiavano la faccia al paesello, avevano il colore delle stelle e il sapore delle nuvole e dello zucchero filato. Be', lo ammetto, qualche volta anche l'odore della frittura di pesce, ma la vita non può mica essere solo zucchero filato e luci colorate, qualcosa che puzza da qualche parte c'è sempre. E poi a me la frittura di pesce piace da impazzire, soprattutto nel cartoccio di giornale.
Adesso, però, sto qui e guardo, e penso che fior fiore di analisti, economisti e psicologi di massa stanno a guardare proprio come me in questo momento.
Io sto qui e penso che quei tuffi e quelle grigliate e la grande ruota sul porto che gira felice, e perfino il flute di prosecco che gorgoglia tra le dita di un signore grasso e abbronzato, non siano altro che ininterrotti flussi di denaro. Un resoconto che a capodanno ci dirà quanto siamo stati felici e quindi bravi. O magari bravi e quindi felici.
Lo chiamano PIL
Il Covid ci ha  paradossalmente dato la possibilità di vedere che un altro tipo di vita è possibile, che la velocità e la produttività non sono tutto e che si può vivere bene anche con qualcosa in meno, ma figurarsi se a noi poteva piacere un'idea del genere.
E allora via, bisogna tornare subito a correre, ad essere competitivi, a schiacciare tutto e tutti sotto la logica della crescita perpetua e del baccanale. Ma qualcuno questo baccanale lo dovrà pur pagare.
Tanti lo stanno già pagando. Da un bel pezzo, lo stanno pagando. Ma sono fuori dall'orbita dei nostri pensieri, lontani dagli occhi oltre l'orizzonte e quindi non esistono. Adesso esistono solo i miei tuffi, la mia grigliata e il mio fedele smartphone che mi ricorderà ai posteri. Alla faccia di Nerone che ha dovuto dar fuoco a mezza Roma, altrimenti chi se lo ricordava.
Già, per quale motivo mai ci si dovrebbe ricordare di uno che fece del "Panem et circenses" uno stile di governo con cui modellare a suo piacimento un'enorme massa di coglioni?

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/fermata/trackback.php?msg=15061883

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 25/08/20 alle 03:09 via WEB
Che dirti mio caro K.?... C'era persino chi sosteneva che la pandemia ci avrebbe cambiati. Sarà vero? Magari in futuro: certe cose richiedono tempo per essere elaborate e dare frutti. Ma, per l'intanto tutti sembrano precipitarsi a consumare il pregresso, in una sorta di frenesia tipica del pollame che fuoriesca dalle stie......Al di là della materia in oggetto, non posso non dire che torno a leggere di te con gran piacere......Ciao.....W.......
 
 
korov_ev
korov_ev il 26/08/20 alle 23:41 via WEB
Grazie, Wood, troppo buono come sempre.
Capisco che il una trattazione tanto leggera di un tema del genere possa essere discutibile, ma sai, il mio era più uno sfogo.
Quello della sostenibilità, che sia dell'ambiente, dell'economia, della vita e chi più ne ha più ne metta, è qualcosa che mi sta molto a cuore. Se non ridimensioniamo i nostri progetti tutto andrà a puttane e temo che succederà prima di quanto non ci si aspetti.
Il liberismo economico ha impresso alle nostre vite, sotto ogni punto di vista, un'accelerazione impossibile da sostenere. La politica non conta più niente, anzi, non fa altro che avallare la correttezza di questo sistema e il mercato è armai padrone incontrastato delle nostre vite. E il brutto è che sembra che non ci sia né la consapevolezza di ciò, né tanto meno la voglia di cambiare o almenorallentare.
Boh, non so davvero cosa pensare.
Va Be' vado a "produrre", va :-)
Buona notte, Wood.
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/08/20 alle 16:54 via WEB
Bentornato! E tu hai una sfilza di commenti giacenti ai piedi del tuo penultimo post, lo sai vero? A memoria della nostra attesa, altro che Nerone,smartphone et cetera... ;-) Tralascio di commentare il ferragosto, il capodanno e altre feste comandate perché la penso esattamente come te ma per il prodotto interno lordo ti dico subito che il Covid oltre a darci la possibilità di constatare, con tutta la sua carica infettiva non è stato, però, in grado di trasmetterci la consapevolezza che un altro tipo di vita è possibile e neppure che questa insana velocità abbracciata alla produttività senza riposo (come la sindrome delle gambe) non sono tutto e che si può vivere bene anche con qualcosa in meno. No, non ci è proprio riuscito. Perché, al di là di tutti i legittimissimi “cazzi e mazzi” che si vogliano tirar fuori (necessità di lavoro e busta paga, economia che non vuole crollare in una pandemia che non si arresta) accompagnati da tutto e dal suo contrario, da esagerazioni a destra e a manca, estremismi da negazionisti in cerca di ufo e residui di pokemon, scrupoli isterici e incoscienze senza criterio, non è rimasto proprio niente in tantissime zucchette semivuote, altro che rimozioni psicologiche o traumi inconsci. I più nemmeno si sono accorti di quello che il Covid ci stava raccontando della vita. Erano troppo presi a comprare il lievito per fare le pizze ed evitare che un’ombra di horror vacui s’infiltrasse per fertilizzare a tradimento qualche pensiero. Io da tre mesi a questa parte non ne ho incontrati molti di postumi da libertà vigilata e convivenza forzata con il proprio sé, e a vedere la gente umana alla luce del sole sembrerebbe che in troppi non si siano accorti di niente. Dici bene: Figurarsi se a noi poteva piacere un'idea del genere. E allora via, si. E non solo tornando a correre, ad essere competitivi, a schiacciare tutto e tutti sotto la logica della crescita perpetua e del baccanale; ma anche a farlo senza nemmeno voltarsi indietro. Senza nemmeno un attimo di esitazione. Forse temendo di trasformarci in sale e di restare nuovamente bloccati o forse per paura di doverlo pagare quel sale. Come quelli che pagano ma che sono lontani dagli occhi e quindi non esistono. Pane e giochi da circo, korov, ad ognuno il regalo che si merita. Ma qualcuno una volta disse anche che se non lo accetti il regalo resta di chi te l’ha offerto...Quindi io certi regali li rispedisco al mittente.
 
     
korov_ev
korov_ev il 11/09/20 alle 15:37 via WEB
Ce lo so che ho una sfilza di commenti, streghetta, ma ..."ormai sono caduti in prescrizione", come disse Silvio :)))
Quanto al lasciare rispedire i regali al mittente, io son assolutamente della stessa opinione, il problema è che ci sono altri 8 miliardi di individui da convincere: se cominciamo subito forse ce la facciamo prima che gli oceani si alzino abbastanza da metterci acqua in bocca. Io prendo gli indiani: ai cinesi ci pensi tu? :)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

fosco6m12ps12maremontywoodenshipVenere_o8Basta_una_scintillakorov_evprefazione09cassetta2ElettrikaPsikemisteropaganoil_tempo_che_verraCoralie.frpa.oletta
 
Citazioni nei Blog Amici: 27
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963