IL MONDO CHE VORREI

TUTTI I GIORNI E' L'OTTO MARZO


8 Marzo, Festa delle Donne. Questa sera tante di voi passeranno una serata diversa. Il ristorante è stato prenotato, il menù è stato scelto, l’ambiente sarà sicuramente intrigante. Ci sarà il macho che vi delizierà con uno pseudo spogliarello. Qualcuna di voi, per la prima volta nella sua vita, si ubriacherà. Qualcun’altra, cercherà di rendere questa giornata interessante fino alla fine. Stavo pensando a quelle decine di donne che persero la vita in un incendio della loro fabbrica. Stavo pensando a quelle migliaia di donne ammassate con i propri figli al confine tra la Libia e la Tunisia, in attesa di poter varcare quella linea che le divide dalla libertà.Stavo pensando a Yara, a Sara, a tutte le donne violentate ed uccise che, oggi se fossero in vita, festeggerebbero insieme a voi.La Festa della Donna è, e deve essere, tutti i giorni. La donna, a differenza dell’uomo, ha dovuto sopportare umiliazioni, stenti, rinunce talmente grandi che solo la sua forza interiore le ha permesso di superare. Nono stante questo, però, ancora, la donna, non è apprezzata per quello che merita.Di chi è la colpa di questo stato di cose? Siamo nell’anno 2011, corriamo veloci verso traguardi che, solo vent’anni fa, erano da considerarsi impensabili da raggiungere.  Ma questi traguardi non li avremmo mai conquistati se non avessimo avuto l’aiuto delle donne. E non parlo delle donne scienziato , o delle donne che fanno politica. Parlo delle donne che, oltre il loro lavoro, il più delle volte malpagato, ne hanno un altro da portare a termine, che è la famiglia. Quante donne dedicano ogni momento della loro vita al volontariato? Quante donne sono pronte a rimboccarsi le maniche ed a scendere in piazza per prime quando vedono calpestati i diritti propri e dei loro figli? Quante donne, ogni giorno che Dio ha messo sulla terra, hanno il problema di far quadrare il pranzo con la cena? Non per loro, ma per i figli.Sto pensando alle donne che, oggi, guarderanno con invidia le proprie amiche con più possibilità economiche, che dedicheranno  una serata al divertimento, all’evasione. Ma sto pensando anche a quelle ragazze, delle quali la cronaca si è occupata nell’ultimo periodo, che, secondo me, non hanno nulla da festeggiare. Hanno già festeggiato tutto quello che potevano. Nel modo sbagliato, con le persone sbagliate, adescate,  lusingate, piegate ai voleri poco onesti di persone che, forti della loro posizione, sono riusciti dove altri avrebbero sicuramente fallito.Penso alle donne respinte e messe a morte in virtù di principi religiosi estremi. Donne lapidate, incarcerate da anni. In attesa di essere uccise.Penso alle donne che 150 anni fa hanno fatto l’Italia. Penso alle donne che in questi 150 anni hanno fatto tutto ciò che era in loro potere affinché la nostra Patria potesse continuare ad essere la Patria di tutti.Festeggiate questa sera. E’ giusto che lo facciate. Ma, se vi resta un po’ di tempo, pensate anche a chi non ha niente da festeggiare se non il fatto di essere viva.                                                                                                              Enrico