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Questo sito tratta argomenti legati alla psicologia e alla psicoterapia e in nessun modo costituisce o sostituisce una qualsiasi forma di terapia.
Tutto quanto inserito è a puro titolo informativo ed esemplificativo.
Post n°348 pubblicato il 01 Novembre 2020 da fernanda.zanier
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Post n°347 pubblicato il 31 Ottobre 2020 da fernanda.zanier
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Post n°345 pubblicato il 08 Giugno 2020 da fernanda.zanier
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Post n°343 pubblicato il 05 Marzo 2019 da fernanda.zanier
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Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro. |
Che non hanno nulla a che vedere con famiglia cristiana o mulino bianco. Famiglie che alla base hanno genitori problematici, traumatizzati da trascuratezze, abbandoni e maltrattamenti, che convergono poi in una evidente incapacità genitoriale e ovviamente di coppia. Coppie che mettono al mondo figli, venuti al mondo come conigli, cantava de Gregori, figli che imparano a dover sopravvivere, incapaci di ogni forma di solidarietà ed empatia, figli che cercano sempre un riparo e un riscatto dal rifiuto genitoriale, che diventa talvolta una dipendenza dal sesso, una ossessione religiosa, un anoressia o una divergenza sociale. Lasciamo stare il DSM, restiamo sulla umiliazione dei figli, sulla rabbia causata dal senso di ingiustizia per essere nati con meno valore di altri. Una rabbia che non trova sfogo ne riscatto, in cui il prossimo è visto con il rancore spostato dai genitori al mondo. Chi lo spiega a questi figli che i loro genitori avevano problemi, e che responsabilità ha un figlio, venuto al mondo come un coniglio. Chi deve tutelare l'infanzia da famiglie problematiche. Chi deve proteggere e togliere i figli a questi genitori. Non è forse una responsabilità sociale, cioè di chi è più "fortunato" preoccuparsi dei figli casuali? Non è forse responsabilità di chi fa politica? Di chi è la colpa poi, se il figlio o la figlia casuale avranno una vita di m..? Tornando al DSM, a che serve se non a mettere il muro tra le nostre responsabilità sociali e l'altro. Tutto questo puzza di ipocrisia, che declinato in un termine più semplice, chiamerei inciviltà contemporanea, barbarie passata e presente, con il sospetto che questi figli di nessuno, diventino come lo scemo del villaggio, necessari ad arginare quello che chiamiamo normalità dalla diversità. Serve per dare coesione sociale il disagio? A far girare l'economia delle comunità che di terapeutico hanno talvolta solo l'etichetta? Alle case farmaceutiche, ai preti, ad ogni forma di integralismo? Difatti pare che tutti siano interessati ai figli di nessuno, pare, è facile, basta dare loro un riparo, il senso di valere |
Post n°339 pubblicato il 07 Dicembre 2017 da fernanda.zanier
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Post n°338 pubblicato il 30 Ottobre 2017 da fernanda.zanier
Ogni persona ha una sua personale safety zone. Uso il termine inglese non per sembrare più ... ma perché ha un suono armonioso. Comunque, e un area di sicurezza psicologica, principalmente e poi spaziale, nella quale ci collochiamo mettendo una certa distanza nelle relazioni. Ci sono persone che non hanno confini, si confondono negli altri, che anche le definiscono. Ci sono persone che cambiano continuamente i confini tra loro e gli altri, avvicinandoli e allontanandoli continuamente, per chiudere dopo poco, si mostrano diffidenti, passivi e aggressivi, e tendono a boicottare le relazioni. Si sentono sia fragili ma allo stesso tempo vorrebbero potersi fidare, e farsi amare, ma soffrono molto le relazioni.. Ci sono persone con safety zone molto ampie e rigide come muri. Si mostrano isolate dal mondo, lontane, e paurose di essere coinvolte in forti emozioni. Sensibili e delicate, per queste persone il nemico n. 1 è innamorarsi, lo vivono come un crollo totale di difese psicologiche, si sentono vulnerabili, nude, in pericolo, rischiando, se dovesse accadere, un vero e proprio crollo psichico. Si sentono proprio come un riccio che deve uscire allo scoperto, perche ha visto una bella mela nel prato. La safety zone è importante per il nostro equilibrio mentale, sono le rigidità dei confini, che dovrebbero essere elastici a seconda delle persone che incontriamo, a causare la sofferenza, a portare a comportamenti di evitamento :-), fobie e somatizzazioni. La rigidità ad oltranza dei confini, sono tentativi di difesa relazionali, e in chiave buddista, attaccamenti legati all'ego, e andando ancora più in profondità, orgoglio. Come migliorare o come uscire dalla tana? Non c'è altro da fare che rischiare, mettersi in gioco e accettare di poter anche soffrire. Ma fatelo con e per amore, e andrà tutto meglio. Non importa come finirà. Siate coraggiosi. |
Post n°336 pubblicato il 17 Ottobre 2017 da fernanda.zanier
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