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Creato da: erika.ferraresi il 27/02/2010
Blog dell'assessore Erika Ferraresi

 

 

LA GIUNTA RETTONDINI

Post n°2 pubblicato il 05 Marzo 2010 da erika.ferraresi

L'ARENA - Domenica 21 Giugno 2009 

LEGNAGO. Grazie alla mediazione del tavolo provinciale, Lega e Pdl hanno trovato l’intesa sulla nuova «squadra» di governo che è stata ufficializzata ieri in municipio

Fumata bianca a Palazzo. È nata la nuova Giunta.
LA GIUNTA RETTONDINI

 

 

 

 

 

 

 

La fumata bianca è arrivata dal tavolo provinciale del Pdl prima di quanto l’alzata di
scudi delle sempreverdi correnti di Forza Italia lasciasse presagire. E così da ieri mattina Legnago ha una nuova giunta che, equilibri interni permettendo, amministrerà il capoluogo della Bassa da qui al 2014. Il pressing sugli alleati del Popolo della libertà del neo sindaco leghista Roberto Rettondini, intenzionato a chiudere in fretta la partita «per garantire un governo stabile alla città», alla fine ha sortito l’effetto sperato. Spianando la strada ad un accordo che, complice un passo indietro dei bazzoniani, mette tutti d’accordo. Almeno ufficialmente.
Se la spartizione delle poltrone ha mantenuto fede al patto già raggiunto all’indomani delle elezioni - quattro assessori sono andati infatti alla Lega mentre il Pdl ne ha portati a casa tre più la presidenza del consiglio - l’investitura dell’esecutivo, presentato da Rettondini in una sala consiliare affollata da familiari e militanti, ha riservato invece qualche sorpresa sia sulle deleghe che sui nomi indicati dal Pdl. La squadra leghista, in linea con le anticipazioni della vigilia, sarà formata da Erika Ferraresi, 34enne dirigente dell’Ulss 21, che gestirà i servizi sociali, dal 32enne consulente di banca Nicola Negri al timone delle attività economiche e dal segretario cittadino Maurizio De Lorenzi, 47enne responsabile di qualità in un’azienda metalmeccanica, che seguirà sport e politiche giovanili. Oltre che dall’architetto 50enne Graziano Lorenzetti, ex assessore ai lavori pubblici della giunta Visentin, che si occuperà di ambiente ed ecologia.
In casa degli alleati la quadra trovata dai vertici scaligeri - dopo che le pretese delle diverse anime forziste avevano impedito di raggiungere una sintesi a livello locale - ha rimescolato invece di nuovo le carte con un’equa ripartizione degli incarichi tra bazzoniani, zigiottiani e contiani. Senza mettere in discussione l’unico nome della quaterna del Pdl già dato per sicuro da una settimana: quello dell’ex consigliere di An Paolo Longhi, avvocato di 30 anni, che, grazie al pieno di preferenze, si è aggiudicato l’assessorato più pesante, ossia urbanistica e lavori pubblici.
Ad affiancarlo in giunta ci sarà l’ex capogruppo di Forza Italia Loris Bisighin, ingegnere di 54 anni, che sarà il nuovo vicesindaco con deleghe al personale e alla protezione civile. Contrariamente alle previsioni, il neo braccio destro di Rettondini non condividerà però l’avventura amministrativa con l’altro papabile, sempre in quota a Raffaele Bazzoni, in pole position fino a venerdì: l’ex segretario dei forzisti Claudio Persona, costretto a farsi in disparte sul filo di lana per non compromettere una convergenza ormai non più rinviabile. Il suo ritiro ha lasciato così una casella libera per i zigiottiani, rappresentati in città da Lorianna Filippini che non ha mollato l’osso riuscendo alla fine ad ottenere un posto per l’unica vera e propria novità dell’esecutivo Lega-Pdl, completamente ignorata dal toto-nomine: la farmacista 62enne Anna Maria Torelli, che seguirà bilancio e patrimonio. Un posto al sole il Popolo della libertà l’ha ottenuto infine per Maurizio Raganà, 54enne dipendente dell’Ulss 21 avvicinatosi di recente alla corrente di Giancarlo Conta, che sarà il futuro presidente del consiglio.
«Oggi», ha commentato Rettondini, che nei prossimi giorni distribuirà le deleghe mancanti ad alcuni consiglieri, «inizia non solo una nuova era ma anche una lotta per risolvere le tante problematiche che affliggono la città. Ma grazie a questa squadra competente e motivata, di cui io sono solo il capitano e dove tutti avranno pari dignità, cercheremo di vincere una sfida stimolante anche se impegnativa».
Quindi il sindaco si è rivolto agli esclusi: «Dispiace lasciare fuori persone capaci e preparate: ringrazio perciò i compagni di viaggio che, con grande responsabilità, hanno capito che occorreva fare un passo indietro».

 

 
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MAMMA COL CUORE

Post n°1 pubblicato il 05 Marzo 2010 da erika.ferraresi

MAMMA COL CUORE

L'ARENA - Domenica 11 Maggio 2008

LIBRI. PRESENTATA IERI ALLA FIERA DI TORINO

Cronaca vera di un’aspirante mamma

Erika Ferraresi debutta con un volume sull’endometriosi

Un anno fa a novembre ha pubblicato il suo primo libro dal titolo "Dove volano gli angeli" grazie al piccolo editore Il Pavone che ha creduto in lei ed ha apprezzato la sua volontà di far conoscere la sofferenza delle donne affette da endometriosi, ossia la malattia sociale femminile che colpisce l'apparato riproduttivo e rende sterili, ed in soli due mesi dall'uscita il volume è stato stampato due volte.
Oggi, quindi, lo stesso libro ha destato l'interesse di una casa editrice più grossa, la Pendragon di Bologna, che lo ha ristampato con un nuovo titolo, "Mamma col cuore" e lo ha portato alla Fiera del Libro di Torino.
Si tratta dell'opera prima di Erika Ferraresi, la trentatreenne veronese che, affetta da endometriosi, ha deciso di portare a conoscenza del grande pubblico la patologia di cui è affetta per essere utile alle altre donne che ne soffrono, circa tre milioni in Italia e 140 nel mondo.
Ospite ieri della kermesse al Lingotto la Ferraresi ha incontrato l'interesse del pubblico in una affollata conferenza e ad introdurre il suo romanzo- documento, distribuito in tutte le librerie, sono stati il dott. Enrico Arlacchi ,direttore di ginecologia e ostetricia all'ULSS di Legnago, e la giornalista di Rai 3 Claudia Pregno, curatrice del programma di divulgazione «Leonardo». Oltre all'importante tema medico di grande attualità e del quale finalmente si parla sia dal punto di vista della diagnosi precoce che della cura, i due relatori hanno colto l'ispirazione letteraria dell'autrice che attraverso la scrittura ha trovato la sua personale "terapia parallela" alla malattia, come dice lei stessa "spesso più efficace dei farmaci".
"Consiglio a tutte le donne di raccontarsi e di tirare fuori le proprie emozioni - ha detto Erika che a tutt'oggi ha all'attivo un fitto curriculum di presentazioni e conferenze sul tema in tutta Italia-. Io ci ho provato e nel mettere nero su bianco i miei pensieri in forma di diario ho fatto addirittura un passo indietro rispetto alla sofferenza che mi provoca la malattia guardandomi dal di fuori, come se fossi un'altra persona. In questo modo si prendono le distanze anche dal peso psicologico che una patologia, qualunque essa sia , ti carica addosso e ci si mette in discussione scoprendo risorse che prima nemmeno si credeva di avere".
Affetta da endometriosi da quando aveva diciassette anni, sposata da sei ed impegnata da due nel delicato percorso dell'adozione con la speranza di poter avere presto un bimbo, la Ferraresi intanto sta pensando al prossimo libro e sarà propio il sogno di diventare madre il tema del lavoro che ha già iniziato e come tutte le cronache vere corre di pari passo con il suo coraggioso percorso di vita quotidiana.

 

   
 
L'ARENA - Domenica 30 Dicembre 2007 

SALUTE E DIVULGAZIONE. Una veronese racconta in prima persona le mille difficoltà incontrate a causa della endometriosi, una malattia poco conosciuta ma diffusa.

Quando il male nega la maternità

La lunga odissea di Erika, infine la decisione di adottare. «Non si è genitori soltanto biologicamente»

"Dove volano gli angeli" è il percorso di una donna che, raccontando se stessa, mette la sua vicenda personale di donna affetta da endometriosi al centro della narrazione.
Così Jacqueline Veit, presidente dell'Associazione italiana endometriosi onlus introduce il libro di Erika Ferraresi, la trentaduenne veronese, nativa di Legnago, autrice di un lungo racconto- documento in forma di diario che ripercorre tappa dopo tappa il suo calvario alla disperata ricerca del concepimento di un bambino, impossibile a realizzarsi a causa, appunto, di questa patologia difficile da accettare, poco consciuta, ma assai diffusa, che colpisce 3 milioni di donne in Italia e 140 nel mondo e per la quale non esiste per ora una terapia definitiva.
A Verona è il 18 % delle donne in età fertile a soffrirne ed il problema consiste nella presenza dell'endometrio, ossia il tessuto che dovrebbe essere presente solo nell'utero, anche su altri organi quali ovaie, tube, peritoneo,vescica, intestino, setto retto vaginale,ombelico, diaframma, polmoni e cicatrici di interventi chirurgici. Questo tessuto per così dire "fuori posto" è causa di sanguinamento interno, infiammazione cronica, adererenze e altre complicanze e di conseguenza l'utero, simbolo di fertilità, si trasforma da strumento di vita a realtà di sofferenza.
«Il sogno della gravidanza da me voluta sopra ogni cosa mi ha costretto a sottopormi a delicati interventi chirurgici», spiega Erika, laureata in Economia e Commercio, sposata con Stefano e responsabile del settore acquisti dell'Ulss della nostra città, «e i sentimenti che per lungo tempo ho provato di fronte alla triste situazione sono stati di umiliazione, sfiducia, frustrazione ed inadeguatezza. Grazie al rapporto con mio marito, però, ho trovato la forza di risollevarmi e il felice epilogo è stato l'adozione di un bimbo, nella consapevolezza che si può essere genitori pur non potendo biologicamente generare un figlio».
Scritto a scopo divulgativo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, soprattutto quella femminile, Erika sta presentando in giro per il Veneto e la Penisola il suo utile libello edito da il Pavone (euro 10) e la cui realizzazione serve a far conoscere l'attività dell'AIE con sede a Milano (Associazione Italiana Endometriosi-www.endoassoc.it consultabile anche attraverso il sito, con blog, di Erika, www.endometriosimalattiasociale.it)) che fa parte del circuito internazionale dell'Endometriosis Association americana ed è membro co-fondatore della European Endometriosis Alliance.
«L'associazione AIE si fonda su una rigorosa filosofia di indipendenza», sottolinea la Ferraresi, «ed è la prima ad occuparsi di questo disturbo nel nostro Paese, con l'obiettivo di sostenere le donne, promuovere un'informazione adeguata, stimolare la ricerca e sollecitare le istituzioni. E' per questo, infatti, che abbiamo di recente organizzato, a Legnago, un incontro divulgativo sull'endometriosi a cui il pubblico ha risposto in massa con una partecipazione di oltre 200 persone e nel corso del quale hanno parlato diversi esperti, tra cui il dott. Travagliati e il dott. Minelli, primario di Ostetricia al Sacro Cuore di Negrar.
 
 
 
L'ARENA - Venerdì 7 dicembre 2007
 
L’esperienza di Erika malata di endometriosi

Sarà la testimonianza diretta di Erika Ferraresi, responsabile della sezione provveditorato dell’Ulss 21, a chiudere il convegno sul tema «Endometriosi: identikit della malattia», in programma martedì prossimo alle 20.30 nella sala Riello dell’ospedale di Legnago. In occasione della tavola rotonda - dedicata ad una patologia cronica spesso invalidante che colpisce il 15 per cento delle donne in età riproduttiva e che, partendo dall’utero, si diffonde nel resto del corpo causando sanguinamenti e forti dolori -, la trentratrenne dipendente dell’Azienda ospedaliera della Bassa presenterà «Dove volano gli angeli»: il libro dove ha condensato la sua storia di paziente affetta da endometriosi. E dove ripercorre il calvario con cui sono alle prese tre milioni di italiane colpite da questa malattia difficile anche da diagnosticare, di cui parleranno nell’incontro Vittorio Travagliati ed Enrico Arlacchi, rispettivamente direttore della struttura complessa di Ginecologia-Ostetricia e responsabile Chirurgia e laparoscopia ginecologica del «Mater salutis». «Questo libro», confida l’autrice, «l’ho scritto con il cuore per dar voce a tutte le donne che, come me, si trovano a combattere con una malattia poco conosciuta e faticosa da accettare perchè sconvolge i piani della vita ed obbliga a trovare sempre nuove motivazioni per non fermarsi. L’endometriosi ha infatti conseguenze devastanti non solo sul piano fisico ma anche su quello lavorativo e psicologico. Basti pensare solo alla sterilità che si manifesta nel 40 per cento dei casi». Al convegno sarà presente anche Jacqueline Veit, a capo dell’Associazione italiana endometriosi.

 
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