Creato da Marcuse82 il 24/02/2007
politica
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

RINASCITA ON LINE

La Rinascita della Sinistra 

 

REPUBBLICA ON LINE

SITO NAZIONALE FGCI

QUOTIDIANO SIRACUSA

Ultime visite al Blog

meladolce0hopelove10fulvio.loreficefachiavassaaglae70Borgy.6pdci.borgostudiosusPik.a.ssynthesis011redazione_blog
 
 

CULTURA

Mostre: apre 'Vade Retro' a Milano
(ANSA) - ROMA, 12 LUG - La mostra milanese 'Vade retro. Arte e omosessualita'' tinge di polemica il prossimo week end di mostre. A Palazzo Reale sara' esposta da domani una rassegna dedicata alla pittura italiana degli ultimi 40 anni, in dichiarato contrasto con la Biennale di Venezia. Ma rassegne importanti si aprono in tutta Italia, come Intersezioni 3 nel Parco archeologico di Scolacium (Catanzaro) e L'oro delle Apuane a Seravezza.
© Ansa
 

 

Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 12 Luglio 2007 da Marcuse82

DAL SITO DI LA REPUBBLICA
I voti del centrodestra sono confluiti sul testo proposto dal senatore ulivista
Si stabilisce un giro di vite alle regole per il passaggio di funzioni dei magistrati
Giustizia, governo battuto al Senato
la Cdl vota l'emendamento Manzione
L'ira dei dipietristi: "L'accordo torna in discussione"
Mastella: "Da ora in poi ci rimetteremo sempre all'Aula"

ROMA - Passo falso del governo a palazzo Madama. Nonostante il parere contrario del governo, infatti, l'Aula ha approvato un emendamento del senatore ulivista Roberto Manzione sul quale sono confluiti i voti del centrodestra (con 157 voti contro 154. I 3
"colpevoli" della maggioranza sarebbero Manzione, Willer ordon e Roberto Barbieri). L'emendamento,che inasprisce le regole per il passaggio di funzioni dei magistrati, rischia di essere un pericoloso ostacolo alla celere approvazione della riforma.

Stizzita la reazione dell'Italia dei Valori che non fa mistero dell'irritazione: "Quello che è successo rischia di mettere in discussione la portata generale dell'
accordo che faticosamente avevamo raggiunto" dice il capogruppo Nello Formisano. Ma Manzione getta acqua sul fuoco: "L'emendamento è in linea con gli accordi politici fatti''. Mentre il ministro della Giustizia Clemente Mastella avverte: "Da ora il governo sugli emendamenti che vengono dalla maggioranza il governo si rimette sempre all'aula".

Eppure la giornata sembrava mettersi bene per la maggioranza. Con il presidente del Senato Franco Marini a fare da garante in Aula. In mattinata, poi, si era aperto lo scontro sull'articolo due del provvedimento. Articolo che, dopo l'accordo di maggioranza di ieri, ha come punto centrale il "comma Brutti", ovvero l'emendamento presentato originariamente dal senatore dell'Ulivo Massimo Brutti e nella serata di ieri fatto proprio dal ministro Clemente Mastella e, sorpresa, dal leghista Roberto Calderoli.
E proprio sulla mossa del leghista c'era stata maretta in Aula. Il testo di Castelli riprendeva il contenuto delle prime nove righe dell'emendamento della maggioranza. L'Aula, però, l'ha bocciato, mentre i senatori della Cdl hanno sostenuto che anche l'emendamento della maggioranza doveva decadere: "Dice esattamente quello che c'era scritto nel mio, dunque deve essere considerato decaduto", ha sostenuto Castelli. Marini, però, tra le proteste dell'opposizione, ha deciso di mantenere l'emendamento della maggioranza, perchè formulato diversamente dal quello di Castelli. Sembrava fatta per la maggioranza, ma un nuovo stop era pronto. Proveniente, però, dai banchi della stessa maggioranza. Un testo che prevede che per cambiare funzioni per i magistrati che cambiano anche settore, sarà necessario cambiare non solo circondario, ma anche provincia. Questo perchè in alcuni casi (come Roma e Palermo) circondari e provincia non coincidono. Era dunque possibile, in alcuni casi, cambiare funzioni senza cambiare provincia. Con l'emendamento Manzione, questo non è possibile.

(12 luglio 2007)

 
 
 

Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 12 Luglio 2007 da Marcuse82

INCONTRO CON PADOA SCHIOPPA

Si è svolto ieri a Palazzo Chigi un incontro tra il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, il  ministro per le politiche giovanili Padoa Schioppa, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta e i rappresentanti di alcune organizzazioni giovanili sul tema delle pensioni e delle misure contenute del DPEF a favore delle giovani generazioni. La Fgci era presente con il compagno coordinatore nazionale Riccardo Messina.

 
 
 

Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 12 Luglio 2007 da Marcuse82

LA COERENZA....

Il Partito dei Comunisti Italiani esprime il proprio piacevole stupore in
seguito alla presa di posizione effettuata dal Movimento per l'autonomia,
nelle persone di Raffaele Lombardo e Pippo Sorbello in merito alla questione
del rigassificatore previsto a Priolo.
Nella loro condotta politica, infatti, non riusciamo ad intravedere una
qualsivoglia parvenza di coerenza.
Li abbiamo visti militare accanto a Cuffaro e all'assessore Marina Noè
mentre concedevano alla Panther Oil la licenza di trasformare il Val di Noto
in un novello Texas.
Purtroppo non li abbiamo visti opporsi, quando potevano, a quello scempio.
Tutt'altro: hanno continuato a garantire il loro affettuoso appoggio al
governo regionale. Come del resto ha fatto L'On. Granata, che ora tanto si
agita ma che all'epoca era anche lui assessore di quella giunta regionale.
Per anni li abbiamo sentiti attaccare a fronte bassa i "NO TAV" e,
soprattutto, i "NO PONTE", etichettati come estremisti contrari al
progresso.
La velocità con la quale è avvenuto, ora, il loro cambiamento ci fa pensare
che presto potremmo vederli a braccetto con Casarini e Caruso!
Ci chiediamo, dunque, come mai ora, solo ora, si accorgono di quello che il
nostro partito sostiene da anni? Cioè che ogni comunità, senza alcuna
opportunistica distinzione di sorta, ha il diritto a dire di no ai progetti
scellerati che le vengono imposti dall'alto.
Il nostro partito si augura che la coerenza diventi un requisito
imprescindibile per tutti quanti intendano dedicare il proprio tempo alla
politica.
Da parte nostra, coerentemente alla storia delle nostre lotte a difesa della
salute dei cittadini di questa provincia ma anche di tutte e tutti i
cittadini italiani, ribadiamo il nostro ovvio e convinto no alla
realizzazione di un rigassificatore nella zona industriale.

Luca La Fauci

 
 
 

Dal sito di Repubblica

Post n°70 pubblicato il 09 Luglio 2007 da Marcuse82

La Procura ha dimostrato che quei rapporti non erano originali
Sarà richiesta l'audizione del perito che ha smascherato la bugia

"G8, quei falsi documenti di Bolzaneto"
I pm: precompilati i modelli degli arrestati
di MASSIMO CALANDRI


La caserma del Reparto mobile a Genova Bolzaneto

GENOVA - Massacrata a calci e manganellate nell'inferno della scuola Diaz. Arrestata illegalmente con prove false. Trascinata via per i capelli, il volto ridotto ad una maschera di sangue. Ma Anna Nicola Doherty, cittadina inglese di 27 anni, quella notte maledetta entrando nella caserma di Bolzaneto dichiarava di "non temere per la propria incolumità fisica". Di non voler parlare con i propri familiari, con un legale, tantomeno con l'ambasciata britannica. E come lei tutti gli altri no-global stranieri, 66 delle 93 vittime del blitz poliziesco durante il G8.

Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo.

Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Se oggi il presidente del tribunale non dovesse accettare l'inserimento della nuova indagine nel processo per i soprusi e le violenze di Bolzaneto - 47 imputati tra funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della polizia penitenziaria, guardie carcerarie e medici - , i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati apriranno l'ennesimo fascicolo per falso nei confronti delle persone allora responsabili della caserma.


Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. In entrambi era scritto in anticipo che il detenuto sosteneva di "non" appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che "non" temeva per la propria incolumità personale o fisica e che "non" voleva che del proprio stato di detenzione venisse data comunicazione al consolato o all'ambasciata del suo paese.

La cosiddetta "dichiarazione di primo ingresso" recava l'intestazione Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e in calce il timbro del magistrato Alfonso Sabella, allora capo del servizio ispettivo del Dap (la sua posizione è stata archiviata nel gennaio scorso). All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Senza distinzione tra detenuti maschi o femmine.

Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle.
Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. Il falso, certificato dal perito Laura Parodi, è oggettivamente distinguibile anche ad occhio nudo. In 49 casi è stato usato un modello pre-compilato, in 17 un altro. In questi che i pm ricordano essere atti redatti da pubblici ufficiali, ci sono poi alcuni strafalcioni grotteschi. In calce a quello di Anne Nicola Doherty c'è scritto che "il dichiarante si rifiuta di firmare".

La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma.
Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso.

(9 luglio 2007)

 
 
 

Post N° 69

Post n°69 pubblicato il 09 Luglio 2007 da Marcuse82


Il Messaggero intervista il segretario dei Comunisti italiani

(9.7.07) - «I margini per Prodi sono molto stretti, direi angusti, si rischia davvero la crisi». Parola di Oliviero Diliberto, che in un'intervista al Messaggero punta il dito

contro la «parte più conservatrice della maggioranza che esplicitamente con Dini ha avvertito che non voterà neanche la fiducia». Una manovra politica: «Ci sono poteri forti che hanno terminali precisi nella maggioranza e che lavorano per fare un altro governo più moderato, mentre l'attuale, pur con tutti i limiti, è il più avanzato possibile. Usano per giunta un argomento odioso: gli anziani contro i giovani, i padri contro i figli». Rivolge quindi aspre critiche all'indirizzo di Massimo D'Alema e Piero Fassino: «Vergognoso che si dicano di sinistra» e aggiunge che «questi alfieri della pensione a 60 anni dovrebbero farsi un giro per i cantieri o in alcune fabbriche e poi ne parliamo». Diliberto stoppa anche sugli scalini: «Qualunque cosa ci riporti allo scalone, anche nel giro di tre anni, non cambia nulla. Sempre scalone è: tra tre anni si andrebbe in pensione a 60 anni» e spiega quindi l'unico punto di mediazione possibile: «Un aumento dell'età pensionabile su base volontaria, con incentivi veri. Ne guadagnerebbero l'Inps, i giovani, chi rimane a lavorare perché avrebbe più reddito e più pensione. Ma dev'essere frutto di una libera scelta, questo è di sinistra. Se invece uno vuole fregare gli operai, non è di sinistra. Mi riferisco a D'Alema».

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963