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LA LEGGENDA DI BARATZ


Baratz, l'unico lago naturale della Sardegna(foto 21 maggio 2006)LA QUESTIONE DELLA LINGUA ALGHERESEPrima di parlare della leggenda di Baratz voglio dire che questo lavoro è scritto nella lingua algherese. L'algherese ci è arrivato come lingua parlata e, quando è stata scritta, nei primi tempi, si usava la grafia italiana, cioè si scriveva come si leggeva. In seguito si sono imposte delle regole di grafia prese dalla lingua catalana e questo ha reso illeggibile l'algherese per tutti coloro che non conoscevano tali regole.La questione della grafia della lingua è molto importante e mi rendo conto che non sia facile decidere quale grafia usare. Se scriviamo in pura grafia catalana perdiamo il senso di quel che è scritto dato che è necessario andare a scuola di catalano, altrimenti non si riesce a leggere. Se scriviamo le parole come si leggono si incontrano altre difficoltà. Non sempre la stessa parola si legge nello stesso modo ed allora occorre trovare una sola grafia che si possa adattare alle differenti pronunce.Qualche volta ho risolto il dilemma usando le due grafie. Questo può essere un modo per aiutare gli algheresi a leggere la loro lingua madre e per zittire anche coloro che sostengono che è un fatto di ignoranza scrivere come si parla.Queste diatribe mi rendono molto triste perché così non si fa altro che dare il colpo di grazia ad una lingua che sta morendo e che ha bisogno dell'aiuto di tutti per trovare il modo di parlare ancora al cuore delle persone, al cuore dei ragazzi, dei giovani, e di tutti quelli che non vogliono vivere in una città straniera, ma vogliono sentirsi algheresi come lo erano i padri e i nonni.Detto questo, passo a presentare la leggenda di Baratz.Io non sono di famiglia algherese e non conoscevo la leggenda. Me l'ha raccontata Franco Ceravola, così come l'aveva appresa dal padre Luigi che è vissuto tra il 1906 e il 1985. In seguito ho sentito altre versioni, più elaborate, ma non ne conosco la provenienza.La versione da me utilizzata per allestire una breve rappresentazione richiama la Bibbia. Per prima pubblico la versione in italiano e in seguito quella in algherese.Questa breve recita è stata organizzata in una scuola elementare con alunni di quinta classe che l'hanno preparata in algherese. Se qualcuno vuole può utilizzare il testo allo stesso scopo. Chiedo che sia citato il sito dal quale il testo è stato preso. Sono comunque disponibile per chiarimenti o suggerimenti sull'allestimento.  LA LEGGENDA DI BARATZ La scena è divisa in due parti: a destra si vede uno scorcio dei Bastioni con pescatori, donne, bambini. Alla sinistra c'è il paese di Baratz. Ogni volta viene illuminata la parte dove si svolge la scena.Siamo ai Bastioni negli anni cinquanta.È una giornata primaverile. Il sole è alto nel cielo e l'aria è calma. Seduti su seggioline o sul gradino di casa, tre pescatori, cuciono le reti, due donne,  stanno ricamando,  tre bambini giocano a cavall a una monta e tre bambine giocano a peu cossu.