Fiamme di carta

Cronaca di un amore un po' stanco...


...ossia quello tra me e Dylan Dog. Comprai il primo numero vent'anni fa, e mi piacque immediatamente: la grafica fatta a carboncino, le storie horror raccontate con malinconica poesia, l'umorismo assurdo di Groucho... tutti aspetti innovativi per il primo fumetto davvero originale in Italia, almeno dai tempi di Ken Parker.Da allora, Dylan Dog è riuscito in imprese quasi impossibili: ha rinnovato il fumetto italiano di massa, ma soprattutto ha rivitalizzato la passione per questo genere, che fino a quel momento era ormai scomparsa. E last but not least ha rimpinguato le case della Bonelli, consentendole di pubblicare altri fumetti (di cui alcuni davvero belli) e a far crescere nuovi autori.Dov'è che le cose non vanno benissimo? Nell'unica cosa che Dylan Dog non è riuscito a fare, cioè rinnovarsi. Dopo vent'anni, le storie seguono lo stesso schema e anche se ogni tanto ci sono episodi davvero originali diciamo che un po' si è perso l'appeal iniziale che mi faceva leggere e rileggere le stesse storie; oggi le compro, le leggo e le archivio. Se in edicola vedo qualche nuovo albo, devo controllare se è una ristampa, a volte mi perdo e mi sembra di non averla letta...A questo punto, sto seriamente valutando di vendere la collezione, riprendendo un po' di spazio in libreria!