Fiamme di carta

Il primo manga non si scorda mai: "Akira" di Katsuhiro Otomo


Mentre in Italia gli "anime", ossia i cartoni animati giapponesi, sbarcarono alla fine degli anni '70, ci volle più di un decennio per poter leggere il primo grande manga, cioè fumetto giapponese. Lo comprai quasi per caso in edicola, era appena uscito il primo numero che però, a dispetto del grande formato e della stampa di qualità a colori, aveva un prezzo accettabile. In seguito, penai per anni prima di leggere l'ultimo numero, a causa del fallimento della casa editrice che lo pubblicava, la Glénat Italia.Akira è un fumetto ipertecnologico, catastrofico nel miglior stile giapponese (si vede quanto le atomiche di Hiroshima e Nagasaki hanno segnato questo popolo, anche nella letteratura), a tratti angosciante: l'hanno paragonato a "Blade Runner", ma in realtà è parecchio più complesso. Nelle diverse edizioni italiane è stato pubblicato all'occidentale, ossia con i disegni "rivoltati". Io personalmente sono un fautore di questa tecnica, che mi consente di leggere il fumetto senza sforzarmi anche se tutti i protagonisti sono mancini...
...però ormai non si trova quasi più! I colori sono spettacolari, pazienza se l'edizione originale giapponese era in bianco e nero: Akira è molto più godibile a colori, credetemi sulla parola!Per ultimo, due parole sul film omonimo: ne mantiene l'impostazione originale ma la trama e il finale sono diversi.Qualche ulteriore informazione su Akira si può trovare qua: http://www.ubcfumetti.com/enciclopedia/akira/Saludos a todos!