L'altalena

Il mio fiore è sempre il mio fiore.


 Uno dei doni più grandi? Sicuramente il buon umore. Quando torna tutto cambia colore. E' come avere a disposizione un pennello, intingerlo nella vernice colorata e passarlo con vigore nella parete bianca e un po' ingiallita. Senza preoccuparsi troppo se qualche goccia di colore cade a terra, è la dimostrazione che niente è già stabilito, che ogni essere umano deve trovare il proprio modo di dipingere, quello che da' più soddisfazione, che sprigiona più energia, che pone meno limiti, che in una parola, LIBERA. E non è importante come il tutto apparirà agli occhi degli altri ad opera finita: l'importante che ai nostri, e a quella di chi ci ama, sembri la cosa più bella che avremmo mai potuto rappresentare. Ci sono periodi in cui  ci vuole più tempo a spazzare via la polvere del magone, a volte ne serve ben poco: basta accorgersi che stiamo sbagliano qualcosa, correggere il tiro e pazientare. Se poi a questo stato d'animo si aggiunge la gioia, che diventa bella come una vittoria, dell'essere riusciti a raggiungere un fiore candido e bello come non si pensava che si sarebbe mai potuto vedere e men che meno raggiungere, beh se il buon umore non torna allora la malattia è  grave. E io con quel fiore, che è diventato il mio fiore, a spazzare via tutta la malinconia ci impiego sempre di meno. E sono felice.