L'altalena

Una lettera.


 Sono confusa ... Potrebbe sembrare una scusa sentirselo dire. Ci sono argomenti su cui non si dovrebbe esserlo . . forse. Quel "sono confusa" tradotto significa: non sono in grado in questo momento di arrivare al mio cuore e ascoltare quello che Lui ha da dirmi. Solo il mio cuore mi saprebbe ripondere, solo Lui sa quali sentimenti lo abitano, ma ho come la sensazione che la mia parte razionale (quella che è sempre in grado di ternermi con i piedi per terra, quella brillante che si nasconde scherzando su di ogni cosa, quella che in un nano-secondo è in grado di trasformarmi da nuvola evanescente di dolcezza infinita a segretaria efficiente), in questo momento, non ne voglia sapere di farmici arrivare. E' come se mi dicesse che quello che sto facendo non è giusto, che la strada che ho preso è sbagliata e quindi, visto che non voglio ascoltarla (la parte razionale) mi stesse costringendo a credere di non averlo un cuore e quindi di non avere niente da dover ascoltare. Mi sento un soldatino che fa quello che deve, con un cuore atrofizzato al punto di non riuscire a stabilire se realmente c'è o è solo una mia fantasia, qualcosa creato da una mente razionale che si è travestita in romantica e sognatrice. Cosi' facendo, mi sono messa al riparo dalla sofferenza, soprattutto quella che potrei causare a chi mi sta vicino. Aver finalmente dato un significato, anche a me stessa, di quel "sono confusa" ha forse rimpicciolito quel nodo pazzesco che da un paio di giorni viveva nella mia gola e non voleva saperne di andar via. Non era cacciabile.Adesso credo si sia perlomento ridotto e siccome la vita è fatta di pazienza e piccoli passi (come con tanta devozione mi è stato insegnato) è quanto meno un inizio. Un inizio che mi rinnova la convinzione che devo smettere di aver paura di me stessa, smettere di giudicarmi fingendo benevolenza e compassione nei miei confronti e ricominciare quel cammino verso me stessa che sento interrotto bruscamente. Quando il deserto avanza dentro di me vuol dire che sto facendo la stessa cosa di un compurer quando va in "loop". Sono andata a cercarmi su internet qualcosa che mi traducesse il significato di "loop"(mica è detto che tutti ne conoscano il significato) ma ho trovato anche questa domanda: come potrei esprimere il concetto di una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola mille volte, perché non trova gli elementi consueti?E allora mi dico: anche questo può essere un punto fondamentale: CONTINUO A CERCARE ELEMENTI CONSUETI MA IN QUESTA STORIA NON CE NE SONO. Poi mi dico ancora: CONTINUO A FARE UN ALTRO GROSSO ERRORE: STO ANALIZZANDO (SICURAMENTE CON QUELL'ANTIPATICA DELLA PARTE RAZIONALE). Forse dovrei assolutamente, per oggi, essere contenta di quel piccolo passo che credo di aver fatto strozzando ben bene quel nodo alla gola e accarezzare i pensieri in modo da scaldarli e farli volare almeno un po'.