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LA VARIANTE E' REALTA'

Post n°28 pubblicato il 18 Novembre 2014 da filippo.mele

 

NOVA SIRI. IN CINQUE MINUTI SI PERCORRONO SEI CHILOMETRI DI STRADA. PRIMA OCCORREVA UN TEMPO PIU'LUNGO

APERTURA COMPLETA DEL TRACCIATO SULLA STATALE JONICA. “MA LA POLITICA DEVE FARSI PERDONARE 35 ANNI DI RITARDI”, DICONO I CITTADINI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.11.14

NOVA SIRI - “Si, adesso si viaggia che è una bellezza. In cinque minuti percorriamo sei km di strada che, sino a dieci giorni fa, richiedevano almeno cinque volte tanto. Senza contare le lunghissime code al semaforo all'incrocio con la Statale Sapri - Jonio. Nei week end estivi per superare quell'ostacolo occorrevano ore agli automobilisti in transito”. Così, Giuseppe Corrado, ieri, mentre in auto con lui percorrevamo la nuova Statale 106 ammodernata a due corsie per senso di marcia con spartitraffico centrale, banchine a raso, e senza i pericolosissimi accessi a raso. Corrado da decenni, con altri cittadini, è stato sostenitore del tracciato odierno. Ecco come ha raccontato le fasi della sua lunga battaglia contro gli interessi elettorali della politica locale. “A metà degli anni '80 venne presentato il primo progetto di raddoppio da Comune, sindaco Cosimo Latronico, ed Anas. Il tracciato era a circa un chilometro all'interno di quello attuale. Sarebbe stato, nel caso, uno scempio di territorio e di agricoltura. Io mi opposi scrivendo ad Anas e parlando con gli amministratori locali. Che non vollero sentire ragioni. Mi rivolsi ad un legale che fece opposizione puntando sui costi eccessivi dell'intervento. Costi, rispetto a quel che è stato speso per questo ammodernamento, almeno triplicati. Diciamo che misi in mora l'Anas. Che, infatti, non realizzò più quel progetto ritenendolo di costo eccessivo e comunicando la decisione alla fine degli anni '90”. Cosa accadde allora? “Che vennero messi in ballo altri due tracciati. Uno spaccava a metà l'area archeologica di Cigno dei Vagni. O meglio: la superava con una sorta di cavalcavia. L'altro era quello attuale. Io ed altri cittadini ci battemmo a favore di quest'ultimo. Che fu approvato dal Consiglio comunale, sindaco Pino Battafarano, nel 2009. Ovviamente, si sa come vanno le cose, per progetto esecutivo, finanziamento, appalto, siamo saltati agli inizi del 2010. Ma ora ecco la fine dei lavori. O quasi”. Già. Se è vero che la nuova direzione Taranto - Reggio Calabria è percorribile dal 6 novembre scorso e che quella Reggio Calabria – Taranto lo è dalle ore 15 di domenica, ancora si lavora agli svincoli Rotondella e Nova Siri Sud. Abbiamo visto all'opera ruspe, camion, lavoratori. L'assenza di queste due infrastrutture a corredo del Variante costringe ad arrivare allo svincolo di Nova Siri centro per arrivare ai lidi, compreso quello di Rotondella. Intanto, l'ultimo semaforo sulla Jonica di Basilicata è andato in pensione sul serio. Ieri lo abbiamo visto, triste, con la luce gialla lampeggiante. “Nova Siri – ha concluso Corrado - finalmente respira. Certo, ci sono ancora problemi legati ai lavori agli svincoli ma quest'arteria è realtà. Dovranno recitare qualche mea culpa i politici che hanno gestito la nostra cittadina per il lunghissimo ritardo dagli anni '80 ai giorni nostri”.

 

UNA BATTAGLIA PER LA VARIANTE DI LUNGA DATA

I CITTADINI HANNO VISTO Più LONTANO DEI POLITICI

NOVA SIRI – Non solo rimbrotti nel “dialogo” di Giuseppe Corrado, esponente di quei cittadini che amano il loro territorio, ma anche ringraziamenti. Alla Gazzetta. “Il vostro giornale – ha detto ieri – ha sempre sostenuto le battaglie perchè questa arteria venisse ammodernata. E mi ha dato voce già col caporedattore Domenico Rivelli pur non essendo io esponente di partito o coalizione. Ero un cittadino che esprimeva le opinioni. E la Gazzetta le ha sempre raccolte”. Già. Il cronista ha ricordato una delle sue prime inchieste (anno 1988) per questo giornale effettuate proprio a Nova Siri. E tra gli intervistati ecco Corrado che si infervorava contro il primo tracciato della nuova Jonica, quello che, a suo dire, avrebbe ucciso Nova Siri. Già 35 anni fa si batteva per il tracciato odierno. Si può dire che ha visto più lontano di tanti che oggi hanno responsabilità politiche di primo piano?

 
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