FILOSOLFEGGIANDO

L'America è ormai lontana... e la democrazia, pure?


Sono tornata e ho già ripreso la mia vita di tutti i giorni. L’America è e resta un ideale, cullato e amato. Ma, come tutti gli ideali quando vengono messi alla prova della realtà mostrano parecchi limiti. In ogni caso, però, quando si tratta di rientrare nella nostra quotidianità il rimpianto riemerge di colpo. Mi piacerebbe fare qualche riflessione sul concetto di democrazia. C’è una democrazia che vivi, che senti, che respiri: quella che circola nelle strade delle metropoli americane, nelle università, nei locali pubblici. Però, lasciatemelo dire, spesso è una democrazia di basso profilo anche se egualmente eccitante. Ma è la democrazia vera, autentica? La libertà dalle regole è più apparente che reale (le istituzioni sono severissime su certi aspetti della vita di ogni giorno); la libertà di iniziativa, anche se caldeggiata e stimolata in ogni occasione, è relativa; la capacità di valorizzare le persone meno evidente di quello che si auspicherebbe. Consorterie, lobbies, poteri e contropoteri operano dovunque, anche alla luce del sole. Che la democrazia sia solo un insieme di buone intenzioni che i governanti vorrebbero farci credere di possedere? Forse, la vera natura della democrazia è oligarchica nonché elitista, come dice John Dunn ne “Il mito degli uguali”. Se non altro, negli Usa, però, contrariamente a quello che avviene nel nostro Paese, la democrazia è ancora un valore condiviso a ogni livello, forte e positivo, non il frutto malato di uno dei tanti “anti…” (fascismo, comunismo, clericalismo, ecc.) dietro ai quali nascondiamo la paura tutta italiana di vivere ed esprimerci con autenticità.