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Post n°3 pubblicato il 04 Marzo 2013 da financeadvisor_2013
Lo spread, come dimostrano anche le immediate reazioni del dopo voto, rappresenta il ritmo cardiaco non solo della finanza dei Paesi più deboli dell'eurozona, ma anche del risparmio. La capacità di influenzare prima di tutto psicologicamente le reazioni di chi con il denaro ha un rapporto di ricerca di difesa e investimento, porta il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi in un ruolo di calamita delle paure e delle incertezze. Il risultato è che oggi ci troviamo davanti a quella che si potrebbe definire una delle grandi anomalie italiane: esiste infatti un'enorme massa di liquidità "parcheggiata" o frutto di smobilizzazioni come la vendita di prodotti finanziari, o di proprietà immobiliari (per chi ci riesce) dopo la stretta fiscale dell'Imu particolarmente pesante sulle seconde case. Se analizziamo il dato pubblicato da «Plus24» la scorsa settimana sui conti di deposito, balza immediata oltre alle duecento offerte di vario tipo la crescita impressionante della raccolta, salita in un anno di cento miliardi superando il tetto dei 450 miliardi. Una risorsa che in questo momento di grande incertezza ha scatenato grandi manovre da parte degli operatori, i quali stanno cercando di metabolizzare le proprie paure per intercettare quelle dei risparmiatori e convogliarle su diversi strumenti. Così sono proprio i risparmiatori a trovarsi in una posizione importante come non accadeva da tempo, con una capacità negoziale pesante.
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