Appunti di un viaggio chiamato ‘Battiato Another Link’ Cominciamo dall’inizio. Non ero sicuro di voler scrivere un altro libro su Franco Battiato: il primo ‘Un Sufi e la sua Musica’ era andato bene e aveva esaurito nell’arco di dieci anni la sua funzione informativa e speculativa. In questo lungo lasso di tempo molte cose erano normalmente cambiate tanto da esigere valutazioni diverse nel modo di avvicinarmi all’universo complesso del musicista catanese. I mutamenti sono i primi elementi da ponderare per non incorrere in errori prospettici gravi se non addirittura comici. Così è sorta la questione essenziale e il problema di fondo che mi hanno accompagnato per tutto il lavoro. Sarei stato all’altezza, mi chiedevo, di reggere all’impatto di un Battiato ‘parte seconda ’ senza scivolare nell’autocitazione e specialmente mantenendo l’attenzione ben desta a quel ciclo evolutivo che si era impresso nelle nostre vite cambiandoci, pur nell’identità di noi stessi? Non è stato facile, ma alla fine ho pensato di tradurre in maggiore semplicità ciò che nella prima versione era forse un gioco troppo ardito e ‘alto’ dovuto se non alla competizione con l’artista a una attrazione fatale dentro i suoi mondi simbolici. Se è vero, come dice Franco, che con l’età diventa auspicabile un po’ più di stupidità e di leggerezza , è proprio a quest’ultima qualità che ho fatto ricorso pur non rinunciando all’indagine speculativa ‘dal di dentro ’. La ‘stupidità’ l’ho invece provvisoriamente rimandata. Sono uno scrittore, detesto cordialmente le matematiche e ho scelto questa professione per essere libero dai linguaggi archiviali, dalla stesura di date e dati. Una biografia è in genere un compendio di tutte queste cose che fanno sbadigliare dopo due minuti qualunque lettore sano di mente e lo inducono saggiamente a chiudere il libro. Una cosa del genere non l’avrei potuta, né saputa, né voluta fare, tenuto presente che basta un click su internet per ottenere a volontà le notizie formato lista della lavandaia. Quindi ho preferito seguire una linea di scrittura legata alle emozioni, all’affettività, all’amicizia, ai ricordi, ai trasalimenti destati da un pezzo particolarmente riuscito. A tutti quegli aspetti assonanti e dissonanti che hanno arricchito il mio rapporto con Franco. Ho cercato di far parlare più Battiato che raccontarlo a modo mio, anche se i ‘camei’ dei libro precedente, rivisti e sfrondati parecchio, restano a testimonianza dell’attenzione di tante persone che non riuscendo più a trovare il vecchio libro mi chiedevano durante la stesura di inserire capitoli particolarmente ben riusciti. Per prepararlo e scriverlo è stato necessario un anno intero di intenso lavoro, ma alla fine mi è parso che ne sia valsa la pena…