RAFFINATISSIMO

Post N° 12


Buongiorno care e cari. Oggi lezione di storia.Sapete chi è il signore ritratto nella foto?E' un uomo che ha saputo unire la galanteria al servizio dell'arte.Penso che sia stato l'unico ad esprimere un particolare tipo di arte.La modulazione dei flati!Signore e signori: JOSEPH PUJOL!!!Nell’estate del 1860 un bimbo francese di appena tre anni, durante una giornata di giochi e divertimenti in spiaggia, fu il protagonista di un’esperienza raccapricciante che avrebbe però cambiato la sua vita e, in parte, la storia dello spettacolo moderno. Faceva il bagno al largo e decise di immergersi trattenendo il respiro. All’improvviso sentì un acuto e fastidioso brivido di freddo attraversargli l’intestino. Balzò fuori dall’acqua terrorizzato e, proprio mentre correva dalla nonna in cerca di conforto, successe l’inspiegabile: uno zampillo d’acqua salata uscì copioso dal suo buco più nascosto. Venne immediatamente portato da un medico che, dopo una visita lampo, gli consigliò semplicemente di evitare i bagni in mare. Il frettoloso dottore non aveva minimamente intuito che il piccolo paziente, grazie ad uno sfintere piuttosto elastico e a dei muscoli addominali fuori dalla norma, poteva incamerare una discreta quantità di liquido e poi espellerla in un vigoroso fiotto.Quel bambino si chiamava Joseph Pujol e in seguito avrebbe letteralmente sconvolto la vita notturna della Belle Epoque parigina come “Le Pétomane”, l’unico esponente del bel canto intestinale e “il solo musicista che non paga i diritti agli autori”. Il futuro fenomeno nacque a Marsiglia nel Giugno del 1857 dallo stimato scultore Francois Pujol e da Rose Demaury, sua moglie. Nonostante il già citato incidente, trascorse un’infanzia piuttosto serena. Studiò fino all’età di tredici anni per poi trovare lavoro come apprendista panettiere in un forno della sua città.La consapevolezza del particolarissimo dono di natura arrivò per Joseph solo mentre, ormai giovanotto, prestava servizio nell’esercito. Ricordandosi dell’episodio accaduto durante l’infanzia riprovò a fare il bagno immergendosi in mare mentre tratteneva il respiro e capì che con le contrazioni del suo addome poteva aspirare e rilasciare l’acqua a suo piacimento. Con il tempo imparò a perfezionarsi. Sostituendo l’aria ai liquidi riusciva a produrre dei suoni e a modularli, tutto questo senza emettere il minimo odore. In poco tempo era in grado di deliziare i commilitoni con un nuovo tipo di spettacolo musicale che gli valse il nomignolo di “Le Pétomane”.Ritornato a Marsiglia suo padre gli trovò lavoro in pianta stabile in un forno. Si sposò di lì a poco con Elizabeth Henriete Oliver. Amava lo spettacolo e talvolta riusciva ad esibirsi in un piccolo cabaret della sua città dove cantava, interpretava scenette comiche e suonava il trombone. I migliori successi di pubblico li otteneva però con l’altro suo strumento a fiato in esibizioni private per amici e clienti del forno. Sono proprio questi spettatori che convinsero Joseph ad esibirsi davanti a platee più vaste. Così, quasi per scherzo, prese in affitto un piccolo teatro marsigliese per i suoi incredibili spettacoli che eseguiva usando il soprannome dei tempi dell’esercito. Dopo un’accoglienza piuttosto fredda la gente incredula iniziava ad accorrere sempre più numerosa ad ammirare le performances del “Petomane”. Il passaparola dilagò a macchia d’olio e di conseguenza le sue esibizioni raggiunsero con strepitoso successo altre città francesi come Tolone, Bordeaux e Clermont-Ferrand. Nel 1892 Pujol decise di proporre il suo numero a Parigi, frizzante sfondo di bizzarrie e divertimenti dell’epoca. L’obbiettivo di Joseph era uno solo. “Le pale del Moulin Rouge, che ventilatore meraviglioso per il mio numero”, disse mentre si avvicinava all’edificio a forma di mulino a vento che ospitava il locale simbolo della vita notturna nella Belle Epoque francese.Vi entrò e chiese determinato un provino: “Sono il Petomane e voglio lavorare qui!”. Riuscì immediatamente a dimostrare le sue doti a Charles Zidler, impresario del cabaret insieme al socio Joseph Oller, sbalordendolo sia con il trucco della fontanella e sia con un vocalizzo intestinale. Venne assunto senza esitazione e la sera stessa cominciò ad esibirsi sul palco nel giardino del music hall sotto l’enorme elefante di stucco (originariamente costruito per l’Esibizione Universale del 1889). Vestito in maniera elegante ed impeccabile (ma con un buco strategico situato nel retro dei pantaloni) presentava il suo numero con modi cerimoniosi e sorridendo sotto i suoi grandi baffi. “Signore e signori, ho l’onore di presentarvi una seduta di Petomania. La parola Petomania si accompagna a chi produce vento a comando, ma senza offendere i vostri nasi. I miei genitori finirono sul lastrico per profumare il mio retto”. Era solito cominciare lo spettacolo con una serie di imitazioni riproducendo varie tonalità intestinali come il baritono, il tenore e il basso; riproduceva ogni tipo di rumore, dalle salve di cannone allo strappo di uno scampolo di stoffa ad opera di una sarta sbadata.Spariva poi qualche minuto dietro le tende per poi ritornare con un tubo di gomma che gli spuntava da dietro; per mezzo di questa appendice riusciva a fumare una sigaretta e a suonare accenni di popolari melodie con un flauto (la sua preferita era “Au Clair de la Lune”). Altre volte spegneva una candela a distanza con un potentissimo soffio posteriore o eseguiva il collaudato getto d’acqua. La reazione della platea fu clamorosa fin dalla prima serata. Il pubblico fischiava e urlava mentre lacrime isteriche solcavano molti visi sconvolti dal troppo ridere. Diverse dame svennero travolte da esplosioni di ilarità, soprattutto perchè soffocate da strettissimi corsetti. Oller si premunì assumendo per le esibizioni seguenti un gruppo di infermiere pronte a soccorrere gli spettatori in difficoltà. Il Petomane si rivelò un’autentica gallina dalle uova d’oro per il Moulin Rouge.Se l’incasso di una serata per gli spettacoli della divina attrice Sarah Bernahrdt sfiorava gli 8.000 Franchi, le performances di Pujol superavano abbondantemente i 20.000. “Monsieur Joseph Pujol è più o meno un artista lirico le cui melodie , canzoni senza parole, non provengono esattamente dal cuore”, spiegava malignamente uno scribacchino della stampa di allora.La prima guerra mondiale coincise con la fine del cabaret viaggiante. Joseph Pujol abbandonò le esibizioni come Petomane poiché era disgustato dagli orrori del conflitto e decise di ritornare a Marsiglia per gestire una catena di panetterie aiutato dai suoi adorati “bambini”. Nel 1922 si trasferì a Tolone dove fondò una fabbrica di biscotti. In questa città visse fino al 1945, anno della sua morte. Una facoltà di medicina francese offrì ai figli 25.000 dollari per esaminarne il cadavere, l’offerta fu però rifiutata in rispetto del padre.