Fino all'estremo

Bye bye Moccia


Tempo fa avevo fatto questa cosa, di andare da un ferramenta a comprare un lucchetto.Uno abbastanza grande, signor ferramenta. Il ferramenta mi arriva con un affare quadrato che ad occhio e croce nel 1789, incautamente appeso ad una inferriata esterna, ha provocato il crollo della prigione della Bastiglia. Ehm...non ne avrebbe uno più grazioso, signor ferramenta?Il ferramenta mi scruta di sbieco, tipo non ho capito, ma ci devi chiuder qualcosa o sei venuta a comprare l'anello di fidanzamento al tirannosaurus rex al quale hai in programma di chiedere la mano questa sera? E soprattutto, casomai fosse vera la seconda ipotesi, vorrei farti presente che ucciderai uno o più camerieri costringendoli a portare l'aggeggio che sto per venderti al tuo tavolo, magari nascosto nell'aspic di lamponi. O forse, dato che tenti di impalmare un rettile dalla testa lunga un paio di metri, lo nasconderai direttamente nel cameriere. Almeno non ne avrai troppi sulla coscienza. Me ne esco dal negozio con tra le mani un cosetto fragile fragile pieno di arzigogoli, lacchezzi e con chiavi cuoricinate. Il ferramenta credeva di fare dell'ironia, ma più o meno ci aveva azzeccato. Sto per chiedere al tirannosaurus rex col quale mi crogiolo nel peccato di rispettare una secolare tradizione della mia città, ovvero di appendere un lucchetto con su scritti i nostri nomi. Per le chiavi, ancora non ho ben chiaro che farne. Anche se immagino sia un tantino triste tenersele per qualsiasi eventualità di rottura, che non si sa mai.Quel che mi è chiaro è che probabilmente l'amore mi fa male al cervello, più del cacio (hashish). Tutto questo capitava abbondantemente A.M. , avanti Moccia. Ve lo ricordate com'era il mondo prima di Moccia? Era bello, le storie d'amore si spegnevano guardando cieli bianchi bolognesi o si avviavano a ricominciare nella speranza che passasse anche quello stupido febbraio. Su muri e cartelloni di cantieri ci si allietava leggendo esternazioni quali pinocchietto mio ti amo, se non c'eri la mia vita non esistesse, nell'olimpo dei coglioni ci mettiamo Berlusconi. E tutti erano convinti che la ragazzina del quartiere bene che si innamorava del ribelle fighetto coi soldi in tasca fosse un cliché trito e ritrito che ormai pure gli shojo manga lo evitavano come la gonorrea. E allora io agguanto Barbanera e lo porto sul greto dell'Arno, lucchetto alla mano. Per far qualcosa di simbolico ugualmente. Uno, due e tre e nel fiume ci buttiamo proprio il lucchetto, sperando di non prendere in testa un canottiere di passaggio. E le chiavi le appendiamo, invece, con su scritti i nostri nomi da pirati. Perché l'amore, ho capito stando accanto a lui, vuol dire libertà e non sentirsi mai chiedere ma quando cazzo la smetterai di tingerti i capelli?Bye bye, Moccia. Immagina che te lo dica come Lupin III lo diceva all'investigatore Zenigata.