Creato da skotos71 il 04/09/2012

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AVATAR 1.3 – IL TARLO DELL'ANIMA

Post n°6 pubblicato il 26 Maggio 2013 da skotos71

AVATAR 1.3 - IL TARLO DELL'ANIMA


La notte passava lenta mentre fissavo con ostinazione la sveglia posta

sul mio comodino che sembrava non volerne sapere di scandire il tempo in modo più rapido.

E' proprio vero quel che si dice riguardo al tempo che non passa mai quando si è carichi di pensieri e preoccupazioni ed invece scorre velocissimo quando si passano bei momenti spensierati e ci si diverte.

Gli occhi erano oramai stanchi e tendevano a socchiudersi ma poi, quando sembrava quasi ce la avessi fatta, un altro pensiero si conficcava nella mia mente, un altro interrogativo che li faceva riaprire di colpo.

" Perchè sei attratto da uno stupido pupazzo ?"

" Che ti manca nella vita reale tanto da spingerti a frequentare questo mondo ?"

" Si tratta di tradimento vero è proprio oppure no nei confronti di Giulia la tua fidanzata ?"

Questi ed altri quesiti affollavano la mia mente , a volte in modo ordinato, altre in modo più caotico , con ovviamente in sottofondo sempre la mia parte razionale chiusa e legata in catene nell'angolo della mia testa che continuava ad urlarmi " PIRLA".

Giulia, la ragazza con cui avevo condiviso i momenti più belli della mia vita come anche i momenti più difficili e sempre ne eravamo usciti vincitori perchè coppia solida , almeno così io credevo.

Dalle gioie della laurea di entrambi alle prime esperienze nel mondo del lavoro che con la crisi sempre più dura e di anno in anno diventava un terno a lotto. Io consulente finanziario , lei aspirante avvocato eppoi diventata avvocato a tutti gli effetti.

" Sono così fiero di lei" pensai.

Vedevamo i nostri amici sposarsi , progredire con le loro storie , dare un seguito, metter su famiglia ed avere dei figli mentre noi non riuscivamo a racimolare dei soldi per arrivare a fine mese e sposarci.

" Un consulente finanziario ed un avvocato che piangono miseria e non riescono a sposarsi? Non è possibile! Tutte scuse , la verità è che non volete sposarvi"

cunicoli dei tarli


Ecco quale era il pensiero della gente riguardo alla nostra situazione.

Assimilavano la nostra situazione a quella di due professionisti benestanti.

Il loro discorso non faceva una piega se non fosse di una semplice parolina chiamata morale.

La morale in determinate professioni è come avere due pesantissime scarpe di cemento che non ti permettono di prendere il volo verso i più agognati guadagni che vista la vita di studi fatta almeno per diritto ti dovevano essere concessi.

E cosi mi ritrovavo ogni giorno avvilito nel magari vedere che avevo reso felice un cliente sistemandogli che so 100.000 eur in titoli di stato al tempo sicuri e guadagnando solo 100 euro.

Si lo so sembrano cose assurde ma la realtà è questa; nel mondo della finanza se non sei cinico e pensi all'etica non progredisci e vieni schiacciato come un insetto.

Insomma dal punto di vista lavorativo il mio morale era sotto i tacchi anche se ogni tanto si risollevava nel vedere la fiducia dei miei clienti nell'affidarmi i loro soldi e nella loro gratitudine per aver salvato i loro risparmi di una vita.

"Purtroppo la gratitudine non ti va arrivare a fine mese" pensai con una sorriso amaro.

Ma non mi fregava nulla, avevo lei, avevo Giulia che ogni volta che mi guardava con quel sorriso era capace di illuminare anche la mia giornata più buia.

Una donna di poche parole e tanti gesti, tante piccole attenzioni che mi facevano sentire speciale, desiderato ,unico.

"Lo vedi che ci arrivi anche da solo a fare dei bei ragionamenti", la mia parte razionale incatenata mi urlò con forza e decisione.

"Amore mio, vedrai che supereremo questi momenti è riusciremo a star assieme ;a me basta sapere che tu ci sei"

Lei mi infondeva sempre coraggio con frasi di questo tipo ma più le ripeteva e più per uno strano fenomeno mi sentivo inadatto mi sentivo di star tradendo la promessa di star assieme, di non essere in grado di realizzarlo il nostro sogno ed ora questo, un pupazzo che cattura la mia attenzione , mi entra nella mente e nell'anima scavando dei piccoli cunicoli sempre più profondi come un tarlo perfora con facilità un legno morbido.

Giulia era tutto quello che potevo desiderare, ci completavamo a vicenda : stessi gusti in molte cose , anche se con opinioni differenti sul certi argomenti ci rendevano una coppia aperta ad ogni tipo di confronto.

La innata passione per il mare di entrambi ci portava a ricercare di ritagliarci ogni minimo spazio per poterci andare e godere un momento di pace e tranquillità. A volte eravamo tranquilli anche se magari dovevamo sbrigare dei lavori di manutenzione della casa dei miei genitori che vista la esigua distanza dalla spiaggia necessitava di una manutenzione costante.

Ma il momento in cui eravamo veramente noi stessi era quando potevamo dedicarci alla passione delle immersioni sub ed alla pesca sportiva con il fucile.

Quanti ragazzi hanno una fidanzata che si dedica alla pesca subacquea? Credo pochi, pochissimi. Io ero uno di quei fortunati da avere affianco una donna che praticamente essendo nata in Agosto era stata letteralmente strappata alla culla e gettata in mare. Ed io adoravo baciare la sua pelle con la salsedine dopo che si era asciugata al sole stremati dalla lunga battuta di pesca ma felici.

Già, ho detto adoravo ,ora tutto ciò che era nella mia mente non era più la salsedine, il sorriso della mia Giulia ma volevo Sophie o chiunque ci fosse stato dietro quel pupazzo. Continuavo ad immaginare il suo odore di crema per il corpo , la stessa crema che si usa per i bambini. Non so il perchè immaginassi questa cosa ma era così che la mia mente aveva idealizzato Sophie.

La parola tradimento echeggiava nella mia mente all'inizio in maniera forte ma poi sempre più affievolita come un eco in una valle deserta che lentamente va a spegnersi.

Cosa è un tradimento? Ne ho sentite tante, c'è chi dice tradire è quando si tradisce anche con il pensiero. Altri invece dicono che il tradimento è quando si passa dal pensiero all'azione e si mettono in atto tutte le azioni ed i metodi per renderlo effettivo. I più estremi parlano di tradimento anche quando ci si volta a guardare una bella ragazza o ragazzo per strada ammirandone le fattezze fisiche. Altri che invece sostengono che in realtà siamo animali e come tali siamo spinti da impulsi che controlliamo a causa delle convenzioni sociali e morali.

L'argomento era vasto e difficile da dipanare. Era come una enorme matassa di fili aggrovigliati che erano stati tra le zampe di un gatto che con il suo giocare le aveva resi inestricabili.

Ma tutti queste domande bene o male erano derivate dalla mia parte razionale che era in catene.

Io però non ero più razionale, volevo sapere di più di Sophie , sapere della sua vita di cosa le piacesse, dei suoi pensieri , dei suoi hobbies della sua famiglia, semmai ne avesse avuta una, e del perchè anche lei come me si trovava in quel mondo virtuale che oramai stava perdendo ai miei occhi tale aggettivo e lentamente diventava sempre più reale. Il tarlo stava facendo un lavoro certosino, avanzando dentro la mia anima cercando di arrivare alle parti più nascoste .Semmai fosse riuscito a scavare una galleria ed arrivare al mio cuore sarebbe stata la fine, tuttavia io non sembravo curarmene .

Sapevo già cosa avrei fatto il giorno seguente, sarei entrato in chat per sapere un po' più di lei.


To be contined



 

 
 
 

AVATAR 1.1

Post n°5 pubblicato il 24 Maggio 2013 da skotos71

" hey ma allora mi leggi o no? ti sei incantato hai capito si o no come fare a spostarti nella stanza?"

era la terza volta che mi aveva scritto come fare a spostarmi nella stanza ed io ,stupidamente ,ero rimasto incantato a guardare quel pupazzo dagli occhi enormi che mi fissava ,quelle labbra e seni che mi provocavano voglia di lei.

La mia ragione fortunatamente si affaccia per un istante e mi permetter di leggere quelle righe facendomi capire che stavo facendo una pessima figura.

" si si scusa ero bloccato ... non riuscivo a scrivere ... credo di aver capito" rispondo velocemente con la prima cosa che mi passa per la testa cercando di non far cogliere il vero motivo per il quale ero distratto e non avevo letto nulla di ciò che lei mi aveva scritto.

" va bene allora dai prova fammi vedere come ti sposti... prova ad andare su quei punti rossi dall'altro lato della sala e raggiungimi"

in in attimo la vedo sparire ed allontanarsi da me, volgo lo sguardo e la scogro il lontananza proprio dall'altro lato della sala.Vedendola così da lontano si riesce a scorgere la sua figura per intero.. è veramente un bell avatar.Si magari dietro ci può essere una persona completamente diversa però in ogni caso indipendentemente da chi ci stia dietro di sicuro sa come vestire un pupazzo e renderlo attraente ed intrigante.

" allora caro skotos ti muovi ?"

Velocemente provo a scorrere le righe che lei mi aveva scritto in precedenza in modo da capire come potermi spostare e non fare così una figura meschina.

" ecco un altro imbranato .. vediamo quanto ci mette ad imparare"

Un commento ironico appare nella videata.Ha un colore diverso rispetto alla scritta che usava lei e capisco che nella stanza anche gli altri mi stanno osservando.Ruoto la visuale e vedo che c'è un uomo accanto a lei e capisco da come le sta vicino che sia qualcuno di speciale.. di particolare.Un piccolo fremito di gelosia mi salì dallo stomaco.

Dovevo dimostrare anche io che ci sapevo fare in qualche modo e così cliccai un puntino rosso a caso e in un attimo fui proiettato accanto a loro. Ero vicinissimo la potevo vedere bene ed ora vedevo bene anche lui.

" noooo non devi andare liiiii" una voce mi scrisse come se stesse urlando

" quel puntino dove ti sei spostato è una posa"

" che cosa è una posa?"

neppure il tempo di chiederlo e mi ritrovai abbracciato a questo tipo muscoloso e tatuato

la sala scoppio in un risata fragorosa ed ovviamente iniziarono a fioccare i commenti ironici.

" scusate .. scusate ancora ..." ero in un imbarazzo totale nonostante si trattasse semplicemente di un avatar uno stupido pupazzo ma questa sensazione reale mi aveva pervaso e catturato.

provai a cliccare su un altro puntino e finalmente mi liberai dall'abbraccio del tamarro tatuato con mio grande sollievo.

" bhe dai come inizio non sei andato male hai abbracciato Martin mica brutta scelta ...ahahah"

lei subito ne aprofittò per rigirare il coltello nella piaga e farmi sentire ancora più idiota di quello che ero.

Però aveva dei bei modi ...ironica al punto giusto...non troppo volgare... si credo che dietro quell'avatar ci sia una donna che lo gestisce... si vedono i tipici modi da donna...ma potrei sbagliarmi.

" ti va di provare a ballare?"aggiunse subito.

" si se mi spieghi come si fa...io già sono un disastro di mio nel reale .. figuriamoci a far muovere un pupazzo a tempo di musica"

lei scoppio in un altra fragorosa risata

" qui siamo tutti bravi a ballare te ne accorgerai.. non devi fare nulla .... segui me e vieni sul puntino rosso vicino a dove sono io ora"

Provo a raggiungerla .. il primo tentativo va a vuoto .. poi però riesco a prendere la misura e mi metto accanto a lei.

" lo vedi stiamo ballando, ti piace?"

I nostri pupazzi iniziarono a muoversi a ritmo stavamo ballando un lento assieme.

Rimasi paralizzato per un istante.

" si si ... è molto bello non pensavo potesse essere così" farfugliai.

" attento a non sfregarti troppo novellino altrimenti non riesci a terminare il ballo con Sophie... ahahaha " immancabile arrivò il solito commento sarcastico dal fondo sala.Però questa volta credo che fosse Martin ad esser colpito da una punta di gelosia nei miei confronti.

Si chiamava Sophie, sembrava francese, in effetti le si addiceva sembrava aggrazziato.

" allora skotos... da dove deriva questo nome che hai scelto ?"

In realtà il mio nome lo presi da un personaggio cattivo di un fumetto che leggevo , un killer e mi piaceva come era stato raffigurato dagli autori e decisi che sarebbe stato un nick perfetto per me.

Tuttavia per darmi un tono ed una certa importanza ai suoi occhi risposi in modo diverso cercando di far emergere un po di cultura.

" skotos deriva dal greco e dovrebbe significare oscurità.. insomma qualcosa di buio e negativo"

" allora tu saresti una specie di demone del male " lei mi chiese

" non credo di essere un demone .. anche se a volte mi han detto che in alcuni momenti lo sono"

" ahahah che fai provi a farmi paura ?"

" ma no figurati... sei pure circondata dalle guardie del corpo " risposi ironico.

Nel mentre che scrivevamo queste frasi non potevo non guardarla.L'effetto che Sophie aveva su di me era sempre lo stesso. E' difficile da descrivere con le parole cosa si provava ma io ne sentivo l'odore il profumo delicato di una crema per bambini sulla pelle, il suono della sua voce accanto alle mie orecchie mentre mi parlava, il suo ventre che si appoggiava al mio mentre ballavamo.

Tutto questo mi provocava una sensazione mai provata prima.Non era eccitazione .. forse chiamarla suggestione.. ero autosuggestionato dalla situazione.

Ballare con una sconosciuta in questo modo , sentire tutto di lei ogni parola ogni respiro rendeva la cosa sempre più eccitante e me la faceva desiderare ogni istante di più.

La mia coscienza razionale oramai era stata rinchiusa in un angolo del mio cervello, la sentivo dibattersi,sbatter i pugni alla porta  e cercare di uscire e liberarsi dalle catene per dirmi quanto pirla io fossi ma non c'era nulla da fare.Avevo gettato via la chiave.

Guardai fra le mie gambe è capì che non era solo la mia immaginazione ma l'erezione effettivamente c'era e mi vergognai di me stesso per un istante poi lasciando il posto alla parte bestiale che esce fuori dell'uomo.

Sapete morfologicamente in realtà dal punto di vista riproduttivo gli studiosi sostengono che gli essere umani per loro natura non sono monogami , sono le nostre convenzioni sociali che li trasformano.

In natura l'uomo cerca di riprodursi ed inseminare più donne possibili e le donne dal canto loro ricercano il patner che da una maggiore sicurezza per la continuazione della specie.

In base a questa spiegazione dovrebbe essere tutto normale 

" non sono cosi malato è solo istinto " pensai sorridendo.

Eppure i modi di Sophie mi piacevano non era più solo una questione di sesso..era proprio piacevole parlare con lei.

Mentre la mia mente si affollava di questi pensieri il lento finì e con lui anche quella sensazione di contatto fisico con lei che sentivo.

Mi accorsi che oramai l'ora era tarda

" Spero di poter tornare a trovarvi ragazzi ... ora vado perchè è tardi" salutai un questo modo.

" Vienici pure a trovare ci farà piacere" mi rispose lei.

Non le dissi mai che quella notte in realtà dormì poco e niente perchè pensai a quell' incontro.Ero troppo orgoglioso per farlo.


to be continued


 

 
 
 

AVATAR

Post n°4 pubblicato il 24 Maggio 2013 da skotos71

17 Agosto 2012.

Le date fanno capolino nella mia mente ,pensavo che con il passare del tempo me ne sarei scordato ed invece ogni dettaglio, ogni frase , ogni gesto, risultano ancora cosi nitidi ,reali tanto da farmi perdere l'orientamento.

Faceva caldo quel giorno , un caldo fottuto ed era veramente difficile poter prendere sonno. Pensai che una soluzione ideale potesse essere guardare un po di tv ma la programmazzione estiva non era altro che una ripetizione di cose viste e riviste durante tutto l'anno ,oppure ,in casi più estremi ,venivano rispolverati quei film di serie b che nessuno più guarda.

La mia fronte grondava sudore.... "ma perchè non mi sono mai deciso a comprarmi un climatizzatore..? "Forse perche l'aria condizionata mi ha sempre fatto un pò male e ne sarei uscito raffreddato come sempre .

Il mio dito continuava a scorrere il telecomando in modo impietoso effettuando uno zapping selvaggio senza meta.

Fu allora che mi cadde l'occhio sul piccolo pc che avevo da una parte ed in un instante decido di cedere al suo richiamo  ,spegnere la tv e farmi una sana navigata su internet... "almeno in questo caso sono io a scegliere i contenuti che voglio vedere" .. 

Quando si entra su internet in genere  una delle prima cose che si fa è quella di controllare la posta..per vedere se qualcuno ti cerca...o se come al solito la tua mail è piena di spam di ogni sorta : da donnine ammiccanti che ti propongono incontri spacciandosi come la tua vicina di casa.. salvo poi avere un italiano che dire maccheronico è poco, a prodotti miracolosi che ti promettono addominali definiti oppure un pene raddoppiato in pochi giorni.

Guardo la mia pancetta.. non è tanta mi sento bene... e mi alleno pure tanto ma la tartaruga che stà sotto i rotolini di ciccia non ne vuole sapere di uscire fuori e mostrarsi al mondo. Ok lo so cosa si pensa... ebbene si sono un goloso impenitente e devo scontare i miei peccati allenandomi.

Mentre sorrido ironico pensando a cosa se ne faccia uno di un pene da 35 cm leggendo i vari annunci, l'occhio mi cade su un link.. diverso dagli altri...non capisco di cosa si tratta e propio per questo la mia curiosità cresce arrivando al punto di cliccarlo e cercare di capirne di più.

Si apre di fronte a me una pagina con delle figure stilisticamente molto belle eleganti .. le donne sono bellissime sembrano dei pupazzi con vestiti bellissimi e gli uomini ugualmente sono eleganti.Alcuni sono un po tamarri mi viene subito da pensare.. "però  questi pupazzi li fanno sempre più belli".

è una chat !

ma diversa dalle altre che ero abituato a conoscere e frequentare; infatti di fronte a me si apre un mondo completamente diverso e nuovo . Si tratta infatti di un vero e proprio mondo virtuale dove tu puoi essere quello che hai sempre sognato, puoi far quello che avresti sempre voluto fare e che mai ti è stato permesso.

La mia curiosità accompagnata da una certa frenesia inizia a crescere... capire come alcuni sfigati possano passare il loro tempo a vivere una vita parallela come questa trascurando la propria vita reale.Questo fu il mio primo errore e l'inizio della fine....la presunzione .. la presunzione di sapere di capire.. di poter dominar tutto e tutti vista la mia poliennale esperienza di chat.

Decido di iscrivermi! voglio avere un mio pupazzo che mi rappresenti.. un mio avatar e provare questa esperienza. La registrazione fu relativamente semplice e ci misi poco tempo , la parte più divertente venne dopo quando dovetti decidere come creare il mio avatar.Iniziai a pensare..vabbè allora io sono praticamente pelato.. per cui come prima cosa lo faccio con dei bei capelli lunghi mori tipo in chitarrista dei kiss.Occhi verdi , alto,una piccola cicatrice sul viso come segno distintivo e per non farmi mancare nulla dei bei pantaloni in pelle attillati ed una camicia bianca che facevano risaltare addominali scolpiti che sempre avevo desiderato.

Ero abbastanza soddisfatto di me stesso e del lavoro fatto avevo creato un vero fusto il mio avatar mi rappresentava in tutto e per tutto.

La chat si sviluppa attraverso delle stanze dove ci sono gli utenti che possono interagire . Cerco di capire come funzioni e decido di visitarne una.

Sogni e ricordi... mi piace il nome di questa stanza provo ad entrare .

Il primo impatto è scolvongente.. mi trovo proiettato in una sala da ballo e vedo qualcuno che balla ma io sono incapace a muovermi e capire se posso anche io spostarmi e ballare con loro.

Ma non tutto lo schermo viene occupato dalla sala da ballo,infatti nella parte bassa si apre una chat che ti permette di scrivere ed interagire con gli altri utenti.

" ciao che fai fermo li nell'ingresso?"

"mi hanno scritto ... qualcuno mi ha scritto .....mi hanno visto... forse sono rimasti affascinati dal mio avatar e mi vogliono conoscere".. pensai.

" ciao a tutti sono nuovo... scusate ma non so come spostarmi ancora non ci capisco molto di questo mondo"

" non ti preoccupare... chiedi a noi e ti aiuteremo passo passo" qualcuno subito mi rispose.

Frugando fra i comandi capisco come poter dar finalmente uno sguardo alla stanza in cui sono... non so ancora spostarmi ma almeno riesco a cambiar visuale ed è in quel momento che mi accorgo che lei sta accanto a me.

Si esatto chi mi aveva scritto sino a quel momento era una lei... 

Rimango spiazzato.. io pensavo che il mio avatar fosse bello.. ma non appena la vedo capisco che ho tanto ancora da imparare su come crearne uno decente.

Lei è bellissima lunghi capelli neri, occhi penetranti che sembrano fissarmi senza distogliere lo sguardo da me per nessun motivo, labbra rosso fuoco, fisico perfetto, come la pelle del resto..indossa uno splendido abito nero da ballo i miei occhi fanno capolino sui sui seni.

"Ma che diavolo sto facendo? è un pupazzo uno stupido pupazzo ... poi magari chi stà dietro a questo pupazzo come minimo è pure uno scorfano... oppure...oppure.. addirittura un uomo... tutto è possibile al giorno d'oggi"La mia parte razionale cercava di ritagliarsi spazio ripetendomi come una cantilena che si tratta solo di pupazzi ed è solo un gioco.

Ma allora perchè il sangue ha iniziato a defluire in maniera copiosa dalle varie parti del corpo per dirigersi verso i corpi cavernosi e provocarmi una erezione?

" mamma mia quanto sto messo male " pensai subito..."ho una vita reale.. una donna che mi ama e mi adora e vado a cercare queste cose..." .

Il tale che disse che la curiosità è femmina si sbagliava di grosso... perchè oramai io ero pervaso da una curiosità innata di capire cosa mi stesse succedendo e perchè ero così attratto da quel pupazzo.


to be continued



 
 
 

il demone

Post n°3 pubblicato il 04 Settembre 2012 da skotos71

 

IL DEMONE

 

 

L'autunno per me è una stagione strana.

 

Ne adoro i profumi, quando le prime piogge bagnano l'erba e ne adoro i frutti che la terra copiosa elargisce come i funghi o le castagne.

Adoro assaporare i primi vini novelli che mi diranno se sarà una buona annata oppure no.

 

Nell'autunno,tuttavia ,vedo sfiorire i colori dell'estate, le foglie cadere una ad una come a volermi dire che oramai il loro tempo era venuto.

Avevano vissuto una vita breve ma intesa e si lasciavano trasportare dolcemente dal vento per andare a morire sulla terra bagnata e fondersi con essa, dandole nuova linfa e consentirle così di generare a primavera nuova vita.

 

Lo sapevamo oramai quando arrivava,

lo sentivamo nell'aria e lo leggevamo nei loro occhi.

Fine ottobre era giunta e lui, immancabilmente, sarebbe venuto a trovarci,avrebbe calpestato quelle foglie ed anche noi allo stesso modo.

 

La mattina ci alzavamo presto,tanto in ogni caso la notte prima nessuno di noi era riuscito a chiudere occhio.

Ogni gesto era lento, il lavarci ,il vestirci ed il recarci verso la sala mensa per la colazione, come se volessimo procrastinare l'inevitabile e volessimo provare a sfuggirli ancora una volta.

A lui non si sfugge.

 

Lei mi veniva vicino e mi guardava con i suoi occhioni neri enormi.

Ne ricordo nitidamente l'espressione del viso e le sue lunghe trecce nere, la stessa di un povero agnello che fissa il macellaio con la mannaia.

Sa che è inevitabile e si augura che finisca presto.

Non avevo il coraggio di dirle nulla,ci guardavamo e basta mentre lentamente si consumava la colazione.

Anche quella aveva un sapore diverso quella mattina, era come se dentro quella tazza di latte ci fossero rinchiusi tutti i mali del mondo e noi la stavamo bevendo.

Come si può chiedere ad un bambino di farsi carico di tutti i mali del mondo?

Noi ci sentivamo questo peso addosso, mentre loro ci guardavano, ci osservavano, senza far nulla per alleviare la nostra pena.

 

 

Un rumore di una grossa berlina nera che entrava dall'ampio cancello bloccò ogni nostro movimento.

Era lui.

Ero pietrificato.

 

La mia mano tremolante continuava a prendere il latte dalla tazza ma non riuscivo a mandarlo giù.

Continuavo a guardarla,lei era così bella,mi dava forza,la vedevo chiudere gli occhi e sorridere.

 

"Sai oggi sarò un falco",mi disse.

Vedendo la mia faccia che si interrogava sul perché della sua scelta continuò.

 

"Ho letto in una enciclopedia sugli animali che un falco può volare anche a 200Km l'ora ed io voglio volare".

 

"Se tu vuoi essere un falco allora io voglio essere un capodoglio, sai ho letto che riescono a trattenere il fiato per quasi mezz'ora ed a scendere a grande profondità nel mare" ,prontamente ribattei sorridendole.

 

Il rumore della portiera che si apriva ci riportava alla realtà.

 

Lo vedevamo scendere con le sue immancabili scarpe nere lucide e mentre si avviava calpestando nel viale le foglie che cadevano il suo viso guardava in alto,alla finestra del primo piano, come a cercarci impaziente.

Spense la sigaretta con un piede all'ingresso e suonò in campanello .

 

Sapeva che lo stavamo osservando ed ogni tanto ruotava la testa, quasi in un modo che non era umano, per cercare di scorgere i nostri visi.

Era una delle poche volte che la madre superiora andava di persona ad aprire la porta,la vedevamo scura in viso mentre riceveva una busta gialla dalle sue mani e lo faceva accomodare nell'androne,l'anticamera di una piccola stanza..l'inferno.

 

Anche la porta della sala mensa da li a poco si sarebbe aperta, sentivamo i passi della madre superiora che si avvicinava.

Istintivamente strinsi forte i pugni e chiusi forte gli occhi sperando di non udire quelle parole.

 

"Questa volta vinco io vedrai,scapperò più lontano", i suoi occhioni neri mi davano forza e le sorrisi,volevo ricambiarla e avere io la sua stessa forza ma non ci riuscivo.

 

"Avete una visita".

 

Quelle parole echeggiavano nella sala mensa, gli altri ragazzi ci guardavano ed abbassavano la testa.

Gli agnelli sacrificali si dirigevano stringendosi forte assieme verso il boia.

Ricordo distintamente il rumore dei passi che ci portavano lungo uno stretto corridoio verso quella piccola stanza mentre seguivamo la madre superiora che mai ci guardava in viso.

Anche il suo viso,in quei momenti, secondo me si deformava ed assumeva sembianze non umane.. come se fosse stata un ancella asservita a fare la sua volontà.

 

Quando ogni tanto si voltava per vedere se la stessimo seguendo notavo il piccolo crocefisso ligneo che portava sul petto e mi chiedevo come fosse possibile che tutto questo Lui lo permettesse.

 

Arrivammo di fronte alla piccola stanza e lei ci fece accomodare dentro.

 

Non c'era tanta luce ma un piccolo abbaino che ne faceva entrare giusto un filo ed il fatto che ci fosse un plumbeo cielo autunnale certo non aiutava ad illuminare quella piccola cella.

Anche il cielo sembrava adattarsi all'atmosfera.

 

Lo sentivamo, era la.

Ce ne accorgemmo subito dal suo odore forte di tabacco e dopo barba muschiato.

 

Una nuvola di fumo sembrò dirigersi verso noi mentre una piccola brace rossa si stagliava nella penombra.

Stava fumando .

Il fumo gli usciva dalle narici il modo deciso come due forti getti sulfurei che ne ribadivano il potere.

 

Si alzò e fece per avvicinarsi a noi.

Ci stringemmo le mani come a farci forza.

 

Mano a mano che lui si avvicinava ne sentivamo l'odore sempre più intenso.

 

Oramai riuscivo a vederlo emergere dalla semi oscurità.

 

Si levò il capello e fui in grado di vedere il suo viso.

 

La sua testa aveva una forma allungata,pochi capelli,un naso a punta pronunciato e due labbra sottili che come sorrideva lasciavano intravedere i suoi denti giallastri.

I suoi occhi erano nascosti da dei piccoli occhiali con una montatura color oro con le lenti di forma ovale, tuttavia li vedevo distintamente.

Erano neri,senza vita,inespressivi ,con la pupilla dilatata come a godersi l'adrenalina della nostra paura.

 

Oramai lo vedevamo incombere sopra di noi mentre si accostava,ma tutto questo non gli bastava ,voleva vedere il terrore nei nostri occhi per cui si abbassò in modo da avere il suo viso alla stessa altezza dei nostri.

 

"Come state?,vi trovo bene..",la sua voce ruppe il silenzio... era roca dal fumo e ne amplificava l'aspetto sinistro.

La sua mano mi sfiorò la guancia come ad accarezzarmi ed in quel momento non mi trattenni.

Un rivolo di urina iniziò a scorrermi lungo la gamba sino a terra mentre lui sorrideva.

 

L'altra sua mano si era portata sotto la gonna di lei e la vidi sparire lenta.

Sapevo che stava salendo che voleva la sua preda, voleva carne fresca.

Aveva scelto lei ... quella mattina era toccato a lei.

 

La guardai mentre chiudeva gli occhi e mordeva forte le labbra sino a farle sanguinare.

 

"Un falco",le dissi...

 

"Sei un falco.. non dimenticarlo"

 

Lei era riuscita a volare via e ne ero felice...avevamo trovato il modo di scappare da lui.

Lassù o nelle profondità più recondite del mare non ci avrebbe mai raggiunto.

 

Mi ricordo di come chiudessi gli occhi e le orecchie per non udire il suo ansimare mentre provava a catturarla.

Tuttavia non riuscivo a non sentire con le narici l'odore del sudore e del sangue mentre lui andava avanti.

Allora decisi di trattenere il respiro come quel capodoglio sino a che non fosse finita.

 

Ed anche quella volta finì.

Riapri gli occhi e lo sentivo rivestirsi ed uscire velocemente dalla piccola cella mentre lei si rannicchiava in un angolo con ancora l'odore di lui addosso.

Mi avvicinai a lei la presi tra le mie braccia.

Ogni tanto capitava che vomitasse ed io la aiutavo tenendole il capo .

Volevo che buttasse fuori tutto quel male da lei.

 

Mentre si puliva le labbra con una mano mi guardò.

 

"Stavolta sono volata via più lontano di te Bruno....ho vinto io",mi disse fiera di se.

"Si Samantha.. questa volta hai vinto tu",le risposi sorridendole.

Bruno si ritrovò completamente bagnato di sudore mentre guidava la sua auto verso casa.

Quella serata aveva acceso in lui ricordi di un lontano passato oramai immodificabile.

 

"Il futuro stavolta lo decido io e voglio provare a cambiarlo",pensò mentre schiaccciava l'acceleratore.

Voleva farsi il prima possibile una doccia .

 

Pensò che avrebbe dovuto chiamare Dora la mattina seguente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

il sapore

Post n°2 pubblicato il 04 Settembre 2012 da skotos71

 

IL SAPORE

 

 

 

Tutto nei loro movimenti,nei respiri, negli odori trasudava passione e desiderio.

 

Oramai i corpi era come se si fondessero e le loro mani e labbra si cercassero prive di alcuna remora.

 

"Dai vieni",Le disse lui con voce calda e pervasa di eccitazione.

Si alzò in piedi e le afferrò la mano quasi sfiorandola con la punta delle dita come per invitarla a seguirlo.

 

Lei nonostante la vergogna era soprafatta dall'eccitazione di averlo ed ancora sentiva il sapore delle sue calde labbra.

 

Si alzarono lentamente,lei si sentiva sicura e protetta ora, non aveva più quella sgradevole sensazione che aveva avuto al bar qualche momento prima.

Ora l'atmosfera e gli odori trasudavano di qualcosa di familiare e rassicurante.

Il calore della punta delle sue dita era così diverso dal tocco del demone che aveva sentito sui fianchi al bar, non era così gelido ed inumano ma sapeva di amore e onestà.

 

La porta della stanza si aprì di fronte a loro e Bruno con dolcezza si voltò verso lei cone le dita che la tiravano verso di lui facendole varcare la soglia.

 

La porta della stanza si chiuse dietro di lei ma nonostante il rumore questa volta Dora non si sentiva in trappola, anzi aveva desiderato da tempo quella atmosfera di intimità che era presente, per non parlare poi dell'adrenalina e dell' eccitazione che era salita quando udì tale rumore.

 

Era come se il mondo all'esterno non esistesse più .

In quel piccolo mondo di 16 metri quadri c'erano solo loro due.

 

Bruno lasciò per un momento la mano di lei per dirigersi verso un comodino ed accendere una piccola lampada che immediatamente diede un atmosfera di calore alla stanza con il suo colore giallo tenue.

 

Le loro ombre sembravano rincorrersi sulla parete e Dora le guardava divertita ripensando a quante volte da piccola nella sua stanza lei ci avesse giocato creando figure buffe di animali a volte anche mitici ed inesistenti.

Suo padre le aveva insegnato a farle con le mani prima di addormentarsi per aiutarla a scacciare la paura del buio.

 

 

"Papà lo sai che ho paura del buio, ti prego non spegnere la luce".

 

Lei ricordava ancora nitidamente il suo sorriso e le carezze sul suo viso così simili a quelle di Bruno , le carezze ti una persona che prova qualcosa di speciale per te.

 

"Aspetta ranocchia,facciamo una cosa, oggi creiamo uno sparvisauro!",le diceva lui divertito.

 

"Cosa è una sparvisauro papà? Ma esiste veramente ? '"

 

"Certo che esiste! Vedi amore mio ,uno sparvisauro è un uccello che vola altissimo e velocissimo come uno sparviero ed allo stesso tempo hai i denti aguzzi come quelli di un dinosauro, per cui stanotte ti proteggerà lui e nessuno ti potrà fare del male sino a domani anche se spegnamo la luce".

Dora vedeva le forme e la enorme bocca dello sparvisauro e le sue possenti ali che il padre le raffigurava sul muro con le ombre e si sentiva pervasa da un senso di protezione.

 

"Che pensi ?",Bruno la risvegliò dai suoi pensieri di quando era bambina.

 

"Nulla, mi sento bene qui",rispose lei sorridendogli ed avvicinandosi sino a toccare di nuovo il suo corpo.

 

Quella luce e quelle ombre ,gli odori della sua pelle la stavano eccitando ed ogni tanto si ritrovava semplicemente a chiudere gli occhi ed a riempirsene le narici come se fosse stata una vita in astinenza da quelle sensazioni.

 

Anche Bruno era eccitato e si percepiva la voglia di sentirla, averla ma allo stesso tempo di volere vivere quel momento il più a lungo possibile con lei.

 

Lentamente lui si spostò dietro lei e la abbracciò mentre le sue labbra si poggiavano su suo collo dandole dei piccoli baci e scorrendolo per tutta la sua lunghezza.Lei lo reclinò da un lato mentre socchiudeva gli occhi come a volersi concedere completamente a quei baci.

 

Le mani di lui scesero sui fianchi di lei ed iniziarono ad entrare sotto la maglia, sollevandola con una lentezza che permetteva a Dora di percepire con esattezza il tocco di ogni suo dito sulla pelle dei suoi fianchi.

 

Instintivamente lei sollevò le braccia quando lui oramai con le sue mani era arrivato a sollevarle la maglia sino quasi al reggiseno.Mentre la maglia scorreva via in alto sulle braccia, Dora sentiva distintamente come il respiro di Bruno fosse eccitato alla vista del suo reggiseno nero e si accorse della sua eccitazione dal fatto che qualcosa sfiorava i suoi pantaloni.

 

Lei aveva ancora gli occhi socchiusi, quel contatto, il fatto di sentire l'eccitazione di lui sfiorarle i glutei nonostante gli abiti la faceva impazzire e sorrise mentre li mosse leggermente quasi a volerlo fare impazzire di più.

 

Era da molto che non sentiva un uomo eccitato per lei in un modo così genuino e naturale, senza forzature e senza manie di controllo, anzi ogni tanto per vergogna lui si distanziava da lei con il suo corpo per non farle sentire come era e questa cosa la divertiva tantissimo oltre che ad eccitarla sempre di più.

 

Bruno stava scoprendo sempre più pelle di lei e le sue mani si diressero verso le bretelle del suo reggiseno nero facendole cadere sulle sue spalle oramai nude.

 

Lei le sentiva scendere sulla schiena lungo la colonna sino al suo reggiseno.Sentiva le sue dita che armeggiavano con i gancetti e ne percepiva il nervosismo di lui nel tentare di aprirli mentre lei lo aiutava spostando i suoi capelli con una mano e con un fare tipicamente femminile.

 

"Ma porccaccia miseria, non riesco mai ad aprire questi cosi!",sbottò lui.

 

La risata di Dora irruppre nella stanza.

 

"Caro il mio casanova ti dovrai allenare di più allora" rispose lei con un sorriso malizioso mentre si girava verso di lui e portava le sue mani dietro le schiena per aprirlo.

 

Nonostante la penombra lei riusciva nitidamente e leggergli negli occhi la sua eccitazione che andò ad aumentare non appena si accorse che aveva abilmente e velocemente sganciato il suo reggiseno dalla schiena e lo teneva su solamente stringendolo con le braccia sotto le ascelle per nn farlo cadere.

 

Bruno riprese ad avvicinarsi,questa volta di fronte e mentre i due si baciavano lei gli gettò le braccia al collo.

 

Lui sentiva ora distintamente i seni premere contro il suo petto e li voleva

voleva sentirli, accarezzarli , sentire le loro reazioni.

Dora mosse la sua testa all'indietro come ad invitare i baci di lui a scendere e scoprirla , mentre le sue mani oramai si erano fatte strada all interno della camicia di lui e stavano accarezzando il suo petto e sfiorando i capezzoli per provocarlo.

Lei sentiva la pelle di lui così calda ed il desiderio di baciarla si stava facendo strada anche nella sua mente.

 

Il viso di Bruno scivolava lentamente lungo il suo collo esplorandone ogni centrimetro con la punta della lingua e continuava a scendere sempre più giù mentre sentiva le mani di lei che gli sfioravano il ventre.

Dora aprì gli occhi un attimo e si accorse che lui si era fermato a guardare i suoi seni,non aveva quasi il coraggio di avvicinarne le labbra, era come un bambino intimorito nel toccare qualcosa di delicato per paura di romperlo.

 

Ne sentiva distintamente il respiro e si accorse di come i suoi capezzoli stessero cambiando solo all'idea di ricevere i suoi baci.

 

Le sue dita gli accarezzavano dolcemente la nuca ora e lei stava in attesa un attimo.

Lui non si era accorto che lei lo stava guardando, i suoi occhi erano chiusi mentre respirava di fronte a quel capezzolo,lo sentiva vicino , ne sentiva il calore ed il suo desiderio di succhiarlo avidamente saliva ma cercava di trattenersi.

 

Il corpo di lei si avvicinò e le labbra di lui lo sfioravano ora.

Era caldo e duro.

Bruno fu sorpreso dal sentire come la pelle di lei cambiasse ad ogni suo bacio e si ecitasse sempre di più.

La cosa lo stava facendo impazzire, come del resto le mani di lei sulla sua nuca che lo invitavano ad osare di più.

 

Le labbra si dischiusero e lui iniziò con delicatezza a bagnarlo e succhiarlo mentre la punta della sua lingua ci passava attorno per sentirne ogni cambiamento.

Era bellissimo sentirlo reagire e sentire come cambiava , sentire il sapore di lei, della sua pelle nelle labbra.

 

Una mano si diresse sull'altro seno iniziando un lento massaggio come se avesse avuto un calice di buon vino da maneggiare con cura.

Anche in questo caso Bruno ne sentiva distintamente il capezzolo cambiare sotto il tocco delle sue dita e sentiva l'eccitamento di lei che correva con le sue mani lungo tutta la sua schiena tirandogli su la camicia come per sfilargliela e lui la aiutò.

 

I due corpi oramai avvinghiati erano un tutt'uno ed indietreggiavano lentamente verso il letto.

Bruno delicatamente la fece sedere per poi guardarla per un istante.

Era bellissima,aveva dei grossi occhioni eccitati che si vedevano brillare nella penombra.

I seni che riflettevano la loro ombra sul muro e sottolineavano come anche loro reagissero ai baci e carezze di lui.

 

Si sdraiarono sul letto e lui riprese a baciarla.

Lasciava che lei lo guidasse lenta alla scoperta del suo corpo.

 

Dora all'inizio si era sentita un po' imbarazzata nel sentire i baci di lui scendere,

ma poi sentendone il calore e la voglia era stata lei stessa a spingerli ancora più giù sulla sua pelle guidandoli con le sue mani ed ora non riusciva a fermarsi.

 

Ora li poteva infatti distintamente sentire sul suo ventre ed instintivamente lo rientrava come a scappare per poi tornare.

 

La adrenalina salì a livelli impensabili quando lei sentì le dita di lui che aprivano il bottone dei suoi pantaloni ed il rumore della zip che lenta scendeva immetteva nella mente di lei pensieri lussuriosi a cui da tempo non era più abituata.

 

Le mani passarono sui fianchi e lei istintivamente li sollevò per aiutarlo a sfilarle il pantalone.

Lo sentiva scendere lungo le gambe sino alle caviglie ed anche il respiro della pelle di lui che oramai lambiva i suoi piedi.

 

Il rumore dei suoi pantaloni che cadevano su una sedia le fecero capire che era rimasta in slip di fronte a lui e ne vedeva gli occhi eccitati.

 

Lo guardava mantre risaliva lento sulle sue gambe partendo dalle caviglie e salendo lungo i polpacci con dei piccoli baci che lambivano l'interno coscia.

Ogni tanto lui sfiorava la pelle con la punta della sua lingua, sembrava bruciare.

 

Ora sentiva di nuovo le mani di lei che gli accarezzavano la testa,ma questa volta erano diverse ,non lo spingevano giù, anzi lo invitavano a risalire con i baci lungo le sue gambe e lui non si fece pregare.

 

Mano a mano che i baci salivano lungo l'interno coscia Dora si lasciava andare divaricando un po' di più le sue gambe per invitarlo a salire ancora.

La pelle era sempre più calda ed il respiro di lui sempre più intenso.

 

Lei ne poteva cogliere l'eccitazione dal fatto che ora la poteva sentire premere su una sua gamba mentre lui saliva con i baci.

 

Oramai era arrivato al bordo dello slip.

Le mani di lei erano diventate frenetiche ed impazienti sulla nuca di lui.

 

Dora sentì un brivido quando nell'interno coscia, lungo il bordo dello slip, si sentì sfiorare da qualcosa di bagnato che ebbe l'effetto di eccitarla ancora di più non appena capì che si trattava della lingua di lui.

 

Lui la fece scorrere lenta desiderando di entrare sempre più e cosi lentamente con due dita spostò il suo slip da un lato scoprendone il suo piacere.

 

 

Fu una sorpresa per lui sentire come lei istintivamente avvicinò e mosse i suoi fianchi verso quella lingua come ad invitarlo a sentire tutto di lei.Sollevò di nuovo i fianchi come ad invitarlo a sfilarle anche l'ultimo indumento.

 

E lui lo fece.

 

Lentamente fece scorrere la sua lingua dal basso verso l'alto sentendone il sapore pervedergli la bocca,sentendola aprirsi sempre più ed iniziando a muovere i fianchi al suo stesso ritmo.

Il tocco delle mani di lei era diventato forte ora sulla sua testa.

Ne poteva sentire distintamente tutta la passione mentre faceva scivolare la sua lingua aiutato dai suoi movimenti.

 

Lui continuava a salire con la lingua trà le sue labbra oramai bagnate ed i suoi fianchi ritmici, sino al loro apice.

 

Come lui sfiorò quella piccola sensibilissima parte con la punta della sua lingua si accorse di come lei ebbe un fremito di piacere ed allora decise di continuare a fare dei piccoli delicati cerchi appena sfiorati in quel punto.

 

I movimenti di lei ed i loro respiri si facevano sempre più frenetici e veloci mentre il loro ritmo aumentava impetuoso.

Dei piccoli gemiti e le mani di lei che stringevano forte la sua testa fecero capire a Bruno che Dora era cosi vicina a provare piacere e lui non voleva fermarsi.

Voleva dare tutto ciò che avesse potuto e quella donna cocciuta che gli aveva fatto perdere la testa in quel modo come nessun altra mai prima.

 

Lei guardò in basso e si accorse che anche lui ora la stava guardando negli occhi mentre la sua lingua continuava.

Voleva vedere il piacere negli occhi di lei e Dora lo ricambiò con una ultima serie di piccoli movimenti frenetici che la portarono ad inarcare la schiena ed all'estasi.

 

Bruno aveva ancora le labbra bagnate del suo sapore, la guardò e sorrise pensando che mai aveva desiderato baciare una donna così come lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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