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il sapore

Post n°2 pubblicato il 04 Settembre 2012 da skotos71

 

IL SAPORE

 

 

 

Tutto nei loro movimenti,nei respiri, negli odori trasudava passione e desiderio.

 

Oramai i corpi era come se si fondessero e le loro mani e labbra si cercassero prive di alcuna remora.

 

"Dai vieni",Le disse lui con voce calda e pervasa di eccitazione.

Si alzò in piedi e le afferrò la mano quasi sfiorandola con la punta delle dita come per invitarla a seguirlo.

 

Lei nonostante la vergogna era soprafatta dall'eccitazione di averlo ed ancora sentiva il sapore delle sue calde labbra.

 

Si alzarono lentamente,lei si sentiva sicura e protetta ora, non aveva più quella sgradevole sensazione che aveva avuto al bar qualche momento prima.

Ora l'atmosfera e gli odori trasudavano di qualcosa di familiare e rassicurante.

Il calore della punta delle sue dita era così diverso dal tocco del demone che aveva sentito sui fianchi al bar, non era così gelido ed inumano ma sapeva di amore e onestà.

 

La porta della stanza si aprì di fronte a loro e Bruno con dolcezza si voltò verso lei cone le dita che la tiravano verso di lui facendole varcare la soglia.

 

La porta della stanza si chiuse dietro di lei ma nonostante il rumore questa volta Dora non si sentiva in trappola, anzi aveva desiderato da tempo quella atmosfera di intimità che era presente, per non parlare poi dell'adrenalina e dell' eccitazione che era salita quando udì tale rumore.

 

Era come se il mondo all'esterno non esistesse più .

In quel piccolo mondo di 16 metri quadri c'erano solo loro due.

 

Bruno lasciò per un momento la mano di lei per dirigersi verso un comodino ed accendere una piccola lampada che immediatamente diede un atmosfera di calore alla stanza con il suo colore giallo tenue.

 

Le loro ombre sembravano rincorrersi sulla parete e Dora le guardava divertita ripensando a quante volte da piccola nella sua stanza lei ci avesse giocato creando figure buffe di animali a volte anche mitici ed inesistenti.

Suo padre le aveva insegnato a farle con le mani prima di addormentarsi per aiutarla a scacciare la paura del buio.

 

 

"Papà lo sai che ho paura del buio, ti prego non spegnere la luce".

 

Lei ricordava ancora nitidamente il suo sorriso e le carezze sul suo viso così simili a quelle di Bruno , le carezze ti una persona che prova qualcosa di speciale per te.

 

"Aspetta ranocchia,facciamo una cosa, oggi creiamo uno sparvisauro!",le diceva lui divertito.

 

"Cosa è una sparvisauro papà? Ma esiste veramente ? '"

 

"Certo che esiste! Vedi amore mio ,uno sparvisauro è un uccello che vola altissimo e velocissimo come uno sparviero ed allo stesso tempo hai i denti aguzzi come quelli di un dinosauro, per cui stanotte ti proteggerà lui e nessuno ti potrà fare del male sino a domani anche se spegnamo la luce".

Dora vedeva le forme e la enorme bocca dello sparvisauro e le sue possenti ali che il padre le raffigurava sul muro con le ombre e si sentiva pervasa da un senso di protezione.

 

"Che pensi ?",Bruno la risvegliò dai suoi pensieri di quando era bambina.

 

"Nulla, mi sento bene qui",rispose lei sorridendogli ed avvicinandosi sino a toccare di nuovo il suo corpo.

 

Quella luce e quelle ombre ,gli odori della sua pelle la stavano eccitando ed ogni tanto si ritrovava semplicemente a chiudere gli occhi ed a riempirsene le narici come se fosse stata una vita in astinenza da quelle sensazioni.

 

Anche Bruno era eccitato e si percepiva la voglia di sentirla, averla ma allo stesso tempo di volere vivere quel momento il più a lungo possibile con lei.

 

Lentamente lui si spostò dietro lei e la abbracciò mentre le sue labbra si poggiavano su suo collo dandole dei piccoli baci e scorrendolo per tutta la sua lunghezza.Lei lo reclinò da un lato mentre socchiudeva gli occhi come a volersi concedere completamente a quei baci.

 

Le mani di lui scesero sui fianchi di lei ed iniziarono ad entrare sotto la maglia, sollevandola con una lentezza che permetteva a Dora di percepire con esattezza il tocco di ogni suo dito sulla pelle dei suoi fianchi.

 

Instintivamente lei sollevò le braccia quando lui oramai con le sue mani era arrivato a sollevarle la maglia sino quasi al reggiseno.Mentre la maglia scorreva via in alto sulle braccia, Dora sentiva distintamente come il respiro di Bruno fosse eccitato alla vista del suo reggiseno nero e si accorse della sua eccitazione dal fatto che qualcosa sfiorava i suoi pantaloni.

 

Lei aveva ancora gli occhi socchiusi, quel contatto, il fatto di sentire l'eccitazione di lui sfiorarle i glutei nonostante gli abiti la faceva impazzire e sorrise mentre li mosse leggermente quasi a volerlo fare impazzire di più.

 

Era da molto che non sentiva un uomo eccitato per lei in un modo così genuino e naturale, senza forzature e senza manie di controllo, anzi ogni tanto per vergogna lui si distanziava da lei con il suo corpo per non farle sentire come era e questa cosa la divertiva tantissimo oltre che ad eccitarla sempre di più.

 

Bruno stava scoprendo sempre più pelle di lei e le sue mani si diressero verso le bretelle del suo reggiseno nero facendole cadere sulle sue spalle oramai nude.

 

Lei le sentiva scendere sulla schiena lungo la colonna sino al suo reggiseno.Sentiva le sue dita che armeggiavano con i gancetti e ne percepiva il nervosismo di lui nel tentare di aprirli mentre lei lo aiutava spostando i suoi capelli con una mano e con un fare tipicamente femminile.

 

"Ma porccaccia miseria, non riesco mai ad aprire questi cosi!",sbottò lui.

 

La risata di Dora irruppre nella stanza.

 

"Caro il mio casanova ti dovrai allenare di più allora" rispose lei con un sorriso malizioso mentre si girava verso di lui e portava le sue mani dietro le schiena per aprirlo.

 

Nonostante la penombra lei riusciva nitidamente e leggergli negli occhi la sua eccitazione che andò ad aumentare non appena si accorse che aveva abilmente e velocemente sganciato il suo reggiseno dalla schiena e lo teneva su solamente stringendolo con le braccia sotto le ascelle per nn farlo cadere.

 

Bruno riprese ad avvicinarsi,questa volta di fronte e mentre i due si baciavano lei gli gettò le braccia al collo.

 

Lui sentiva ora distintamente i seni premere contro il suo petto e li voleva

voleva sentirli, accarezzarli , sentire le loro reazioni.

Dora mosse la sua testa all'indietro come ad invitare i baci di lui a scendere e scoprirla , mentre le sue mani oramai si erano fatte strada all interno della camicia di lui e stavano accarezzando il suo petto e sfiorando i capezzoli per provocarlo.

Lei sentiva la pelle di lui così calda ed il desiderio di baciarla si stava facendo strada anche nella sua mente.

 

Il viso di Bruno scivolava lentamente lungo il suo collo esplorandone ogni centrimetro con la punta della lingua e continuava a scendere sempre più giù mentre sentiva le mani di lei che gli sfioravano il ventre.

Dora aprì gli occhi un attimo e si accorse che lui si era fermato a guardare i suoi seni,non aveva quasi il coraggio di avvicinarne le labbra, era come un bambino intimorito nel toccare qualcosa di delicato per paura di romperlo.

 

Ne sentiva distintamente il respiro e si accorse di come i suoi capezzoli stessero cambiando solo all'idea di ricevere i suoi baci.

 

Le sue dita gli accarezzavano dolcemente la nuca ora e lei stava in attesa un attimo.

Lui non si era accorto che lei lo stava guardando, i suoi occhi erano chiusi mentre respirava di fronte a quel capezzolo,lo sentiva vicino , ne sentiva il calore ed il suo desiderio di succhiarlo avidamente saliva ma cercava di trattenersi.

 

Il corpo di lei si avvicinò e le labbra di lui lo sfioravano ora.

Era caldo e duro.

Bruno fu sorpreso dal sentire come la pelle di lei cambiasse ad ogni suo bacio e si ecitasse sempre di più.

La cosa lo stava facendo impazzire, come del resto le mani di lei sulla sua nuca che lo invitavano ad osare di più.

 

Le labbra si dischiusero e lui iniziò con delicatezza a bagnarlo e succhiarlo mentre la punta della sua lingua ci passava attorno per sentirne ogni cambiamento.

Era bellissimo sentirlo reagire e sentire come cambiava , sentire il sapore di lei, della sua pelle nelle labbra.

 

Una mano si diresse sull'altro seno iniziando un lento massaggio come se avesse avuto un calice di buon vino da maneggiare con cura.

Anche in questo caso Bruno ne sentiva distintamente il capezzolo cambiare sotto il tocco delle sue dita e sentiva l'eccitamento di lei che correva con le sue mani lungo tutta la sua schiena tirandogli su la camicia come per sfilargliela e lui la aiutò.

 

I due corpi oramai avvinghiati erano un tutt'uno ed indietreggiavano lentamente verso il letto.

Bruno delicatamente la fece sedere per poi guardarla per un istante.

Era bellissima,aveva dei grossi occhioni eccitati che si vedevano brillare nella penombra.

I seni che riflettevano la loro ombra sul muro e sottolineavano come anche loro reagissero ai baci e carezze di lui.

 

Si sdraiarono sul letto e lui riprese a baciarla.

Lasciava che lei lo guidasse lenta alla scoperta del suo corpo.

 

Dora all'inizio si era sentita un po' imbarazzata nel sentire i baci di lui scendere,

ma poi sentendone il calore e la voglia era stata lei stessa a spingerli ancora più giù sulla sua pelle guidandoli con le sue mani ed ora non riusciva a fermarsi.

 

Ora li poteva infatti distintamente sentire sul suo ventre ed instintivamente lo rientrava come a scappare per poi tornare.

 

La adrenalina salì a livelli impensabili quando lei sentì le dita di lui che aprivano il bottone dei suoi pantaloni ed il rumore della zip che lenta scendeva immetteva nella mente di lei pensieri lussuriosi a cui da tempo non era più abituata.

 

Le mani passarono sui fianchi e lei istintivamente li sollevò per aiutarlo a sfilarle il pantalone.

Lo sentiva scendere lungo le gambe sino alle caviglie ed anche il respiro della pelle di lui che oramai lambiva i suoi piedi.

 

Il rumore dei suoi pantaloni che cadevano su una sedia le fecero capire che era rimasta in slip di fronte a lui e ne vedeva gli occhi eccitati.

 

Lo guardava mantre risaliva lento sulle sue gambe partendo dalle caviglie e salendo lungo i polpacci con dei piccoli baci che lambivano l'interno coscia.

Ogni tanto lui sfiorava la pelle con la punta della sua lingua, sembrava bruciare.

 

Ora sentiva di nuovo le mani di lei che gli accarezzavano la testa,ma questa volta erano diverse ,non lo spingevano giù, anzi lo invitavano a risalire con i baci lungo le sue gambe e lui non si fece pregare.

 

Mano a mano che i baci salivano lungo l'interno coscia Dora si lasciava andare divaricando un po' di più le sue gambe per invitarlo a salire ancora.

La pelle era sempre più calda ed il respiro di lui sempre più intenso.

 

Lei ne poteva cogliere l'eccitazione dal fatto che ora la poteva sentire premere su una sua gamba mentre lui saliva con i baci.

 

Oramai era arrivato al bordo dello slip.

Le mani di lei erano diventate frenetiche ed impazienti sulla nuca di lui.

 

Dora sentì un brivido quando nell'interno coscia, lungo il bordo dello slip, si sentì sfiorare da qualcosa di bagnato che ebbe l'effetto di eccitarla ancora di più non appena capì che si trattava della lingua di lui.

 

Lui la fece scorrere lenta desiderando di entrare sempre più e cosi lentamente con due dita spostò il suo slip da un lato scoprendone il suo piacere.

 

 

Fu una sorpresa per lui sentire come lei istintivamente avvicinò e mosse i suoi fianchi verso quella lingua come ad invitarlo a sentire tutto di lei.Sollevò di nuovo i fianchi come ad invitarlo a sfilarle anche l'ultimo indumento.

 

E lui lo fece.

 

Lentamente fece scorrere la sua lingua dal basso verso l'alto sentendone il sapore pervedergli la bocca,sentendola aprirsi sempre più ed iniziando a muovere i fianchi al suo stesso ritmo.

Il tocco delle mani di lei era diventato forte ora sulla sua testa.

Ne poteva sentire distintamente tutta la passione mentre faceva scivolare la sua lingua aiutato dai suoi movimenti.

 

Lui continuava a salire con la lingua trà le sue labbra oramai bagnate ed i suoi fianchi ritmici, sino al loro apice.

 

Come lui sfiorò quella piccola sensibilissima parte con la punta della sua lingua si accorse di come lei ebbe un fremito di piacere ed allora decise di continuare a fare dei piccoli delicati cerchi appena sfiorati in quel punto.

 

I movimenti di lei ed i loro respiri si facevano sempre più frenetici e veloci mentre il loro ritmo aumentava impetuoso.

Dei piccoli gemiti e le mani di lei che stringevano forte la sua testa fecero capire a Bruno che Dora era cosi vicina a provare piacere e lui non voleva fermarsi.

Voleva dare tutto ciò che avesse potuto e quella donna cocciuta che gli aveva fatto perdere la testa in quel modo come nessun altra mai prima.

 

Lei guardò in basso e si accorse che anche lui ora la stava guardando negli occhi mentre la sua lingua continuava.

Voleva vedere il piacere negli occhi di lei e Dora lo ricambiò con una ultima serie di piccoli movimenti frenetici che la portarono ad inarcare la schiena ed all'estasi.

 

Bruno aveva ancora le labbra bagnate del suo sapore, la guardò e sorrise pensando che mai aveva desiderato baciare una donna così come lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
desideria_io2009
desideria_io2009 il 27/01/14 alle 00:40 via WEB
complimenti ...carino .
 
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