l'ippocampo

Sul ciglio dell'indifferenza


Mi sto allontanando dal concetto di tolleranza. E' un processo che va a rilento, certo, non precipita giù nella scarpata dell'indifferenza, ma è sul ciglio, è lì pronto a rotolare giù, fra alberi e pietre per fermarsi, spoglio e intrattabile sul filo d'erba. Quello stesso a cui mi arrampico quando cerco un motivo per pensare agli altri.E' labile, debole quel filo che unisce ancora la mia disponibilità al resto del mondo.La mia educazione, il rispetto che mi hanno insegnato in famiglia e a scuola, tutto ciò che ho faticosamente costruito in me stesso, per me stesso sta facendo i conti con questa assurda realtà.Tendenzialmente cerchiamo giustificazioni nell'operato criminoso degli altri, di chi ci governa o nell'impossibilità di confrontarsi con sincerità agli altri.Questi benedetti altri che alla fine della storia, siamo anche noi. Ma è un viaggio in salita porgere l'altra guancia , tendere la mano a chi è in difficoltà, è come fare 10 piani a piedi. Arrivi con il fiatone e non hai più l'energia necessaria per aiutare, consolare chi ne ha bisogno.E' forse la paura dell'avvicinamento, anche fisico, sfiorato verso chi non conosci?Vivo allertato, attento ad ogni piccolo accenno di rumore, a un gesto che non sempre nasconde un insidia, ma io la vedo, la percepisco e mi allontano. Allontano anche la verità.  Non la riconosco più, è confusa tra mille parole che sembrano convincermi dell'esistenza della stessa, dell'onestà. Poi basta una piccola fiammella che il mio animo si rivolta, è pronto all'attacco senza aspettare l'offesa. Se mai c'è un offesa!E' solo un momentaccio, direbbe un equilibrato, uno che vive coscientemente l'attimo di difficoltà. Forse ha ragione. Forse sono io che non capisco più niente, sono confuso e combattuto fra ragione e impulsività.Pensare di più a me stesso è quello che mi sta portando a cambiare strada se vedo un amico in difficoltà? Non voglio sia questo, vorrei soltanto un equilibrio che mi permetta , ancora una volta, di risalire  il burrone.Forse nel coraggio di ammettere la mia debolezza troverò la forza e il fiato di salire 10 piani a piedi.