l'ippocampo

La scatolina blu


Mia nipote arriva trafelata, ansiosa.La vedo dal balcone di casa che parcheggia nervosa, anche il bip di chiusura porte della sua nuova lancia Y ha un che di sinistro.Alza lo sguardo verso il balcone, le sorrido e le faccio cenno di non suonare. Le apro subito il portone.E' una bella ragazza di 22 anni , ha capelli nerissimi come suo padre, mio fratello, occhi che sono sempre allegri e vivaci, neri come una notte di stelle, si sta laureando in psicologia e oggi è particolarmente su di giri.Balbetta un saluto veloce, senza bacio, non è da lei. Capisco subito che qualcosa non va e non è una cosa da poco.Si siede e a raffica cerca di spiegarmi la sua ansia che capisco essere da subito paura. Mi racconta del suo ragazzo, bravo ma un pò prepotente, del viaggi a Firenze fatto di recente, di come si è divertita, di come vorrebbe qualcosa di più definitivo da lui. Ma percepisco una nota stonata.Le chiedo il perchè di questa visita improvvisa e della sua agitazione.La nota stonata esce dalla sua borsa, la getta sul tavolo e io subito non mi rendo conto.Poi riconosco la scatolina, il test di gravidanza.Mi siedo di botto, come se mi avessero scaraventato un masso sulla schiena e un colpo di frusta sulle gambe che mi piega. Mi annulla per un attimo.Mille pensieri nella testa. Tutti insieme fanno soltanto rumore e io non mi concentro sulla scatolina.Il primo pensiero non è stato il problema in se, ma perchè non l'ha detto a sua madre, o come fanno tante ragazze ad un amica.Perchè mi lancia questo fardello?E' una palla che non voglio, non so gestire. E poi, cosa dirò a mio fratello, mia cognata.Suo padre è molto rigido su queste "cose". Gelosissimo della sua unica figlia!. Mia cognata più malleabile, ma non al punto di accettare tutto questo lo so. Lei ci tiene da morire che sua figlia si laurei, che si faccia strada, e le capacità le ha tutte.L'ho sentita tante volte parlare con mia nipote, il suo centro è vederla laureata e sistemata con il lavoro. Non questo!Riesco a fatica a prendere in mano la situazione. Mia nipote piange. Cerco di rassicurarla, non è detto, non ha certezza!Vuole provare il  test, qui in casa mia.Non posso mandarla via, non posso rinnegarla e lasciarla sola con la disperazione.Un quadro della situazione chiaro. Se così fosse non so cosa fare zia. Ma lui dov'è? Perchè non è qui?  Le chiedo quasi come a volere cercare aiuto in quel ragazzo un pò incosciente e sopratutto, come sempre in questi momenti, inesistente.-Mi ha detto di fare il test e poi telefonargli a casa, è stanco andava a dormire!-- Non era stanco quella sera eh?- Lo sparo con ironia e sarcasmo e anche molta cattiveria. Tipico atteggiamento maschlista? No le dico: menefreghista, è diverso!Non posso fare altro che aspettare con lei il risultato.Sono minuti interminabili. Mi vedo già a dover spiegare ai suoi genitori che ruolo ho avuto e perchè mi sono arrogata questo diritto. Sarà dura! Ma guardando i suoi occhi, disperati ma nello stesso tempo con quella punta di speranza che prende sopratutto i giovani: a me non può succerede questo!Dovrei spiegarle che perchè sia così c'era qualcodsa di ben preciso da evitare. Ma non voglio fare del sarcasmo con lei, non adesso.Si alza e torna dopo un attimo con quella striscia da cui dipenderà la sua vita. Una piccola striscia che è come una bomba fra noi. Adesso mi sento forte. Dai su, guardiamo cos'è successo. Lo dico con voce dura, tanto non serve più piangere o imbufalirsi. Guardiamo!Ho un mal di testa terribile.Mia nipote se n'è andata mezz'ora fa. Il bip della sua auto era squillante e i suoi passi ballerini.Resto qui con la tensione che se ne va scacciata dalla bella notizi. nessun rimprovero, niente discussioni .Mi rimane soltanto un terribile mal di testa che mi picchia sulle tempie. Ma sono contenta.