fioridineve

FABER


 TEMPO...Il tempo gioca con gli umani comeun vento capricciosofa con i capelli di una bella donnaappena uscita dal parrucchiere.E’ capriccioso il tempo, ma inesorabilee determinato e come il fiume scava i fianchidelle montagne modellandolea suo piacimento, cosi’ lui facon le nostre coscienze.Il suo lavoro è lento e impercettibileai nostri occhi, e lui se ne gratifica e guardacon ammirazione il suo operare.Un lavoro lento e duraturo,meticoloso nelle sue costruzioni,una perfezione di intrecci cheè l’invidia di qualsiasi ragno.Le sue ardite geometrie lavoranoaccuratamente le nostre emozioni,le prendono in mano e le modellanocome fanno i vasai con la creta,e quelle che erano convinzioni profonde,ben radicate dentro noi,si trasformano in qualcosa a noi sconosciuto,diverso, estraneo.E mentre noi stentiamo a riconoscerle,lui ci guarda orgogliosoe soddisfatto per quel bel risultato ottenuto.E cosi il mattino dopo si sveglio’ di buon ora,doveva iniziareil suo primo giorno del nuovo lavoro,era leggermente emozionataed eccitata, sentiva che quella era lasua occasione e non voleva sprecarla.Lui si era gia’ svegliato ed erauscito presto, come al solito,per iniziare la sua usuale giornata di lavoro.Lei lo aveva sentito muoversi con delicatezzaper non far rumore,per lasciarla dormire tranquilla ancora un po’.Aveva sempre amato queste delicatezze del suo uomo.A volte non ne aveva bisogno e anzi,le sembravano eccesive,ma aveva paura che dicendoglielolui ne sarebbe rimasto feritoe magari avrebbe smesso di essere quello che era,e quello che lui era, era la ragione che l’aveva fatta innamorare.Si alzo’ dal letto pigramente per recarsi in bagno a prepararsi,voleva essere bellissima, voleva far colpo subitocon il nuovo capo e con i nuovi colleghi.Aveva preparato il vestito piu’ bello che aveva ele scarpe migliori quelle con i tacchi altissimiche la rendevano desiderabile piu’ che mai.Scelse accuratamente la biancheria intima, anche se sapevache quel giorno nessuno l’avrebbe vista e si reco’ in bagnoper completare il suo capovolavoro.Ma come sempre accade,come nella vita sono le piccolecose che ci rendono piu’ sensibili,cosi’  lei, guardandosi nello specchio,noto’ una piccola ruga, insignificante per gli altri,ma che in lei mise in moto i ricordiche pensava di poter cancellare.E così le ritornò in mente la sera prima,di come si era lasciata sedurreda quell’uomo che stava per diventare il suo capo,e le parole che aveva detto al suo uomo.Rimase a scavare dentro di se a lungo,e capi’ che non aveva mentito al suo uomo.Non erano le parole dette che bruciavano, ma i silenzi,le emozioni inespresse e, soprattutto, la sua fragilita'.Si senti’ perduta e si rese conto che mai avrebbe potuto riparare isegni che aveva inferto al suo animo.Preparo’ in fretta le valigie con tuttala sua roba e ando’ via per sempreda quella casa e quella vita, lasciando un bigliettoal suo unico amore con una frase sola sei l’unico uomo al mondo con cui potrei fare l’amore.   
     come posso dire come passa il tempo.è che in questo deserto a tutti piace naufragare