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Post n°419 pubblicato il 03 Giugno 2010 da fabergiza
MALINCONIA 3... E così si ritrovò solo in un buio e freddo motel. La sua vita gli passò davanti lentamente, senza fretta, i momenti belli e brutti si alternarono nei suo pensieri così come la notte rincorre il giorno, che a sua volta le corre dietro in un gioco di luci e ombre che non prevede vincitori, ma solo spettatori impotenti. Ricordò il loro primo incontro, la propria timidezza e la sua bellezza che lo aveva fatto innamorare. Lei così bella e sicura di se, capace di convogliare tutti gli sguardi del mondo sulla sua persona, con il suo parlare a bassa voce, quasi sussurrante, che entrava dritto nel suo cuore e lo stordiva accelerando le pulsazioni in maniera incontrollabile, tanto che lui aveva paura che potessero sentirsi fuori. Lui così impacciato e timido, incapace di essere brillante come avrebbe voluto, perso nelle sue letture d’altri tempi, sempre in disparte nelle feste a cui partecipa. Gli tornarono in mente i timidi sguardi che le indirizzava mentre lei si districava tra i tanti suoi corteggiatori, sempre con la paura che lei potesse accorgersene, e la paura di avvicinarsi troppo a lei per non farle sentire il rumore del suo cuore che impazziva, e con il sogno di poterla stringere e accarezzare il bel viso, e il suo sogno più grande di allora, quello che aveva timore di confessare anche a se stesso, il sogno di fare l’amore con lei. Sembravano sogni destinati a perdersi nella sua fantasia, quando invece il destino volle che lei si accorgesse di lui. Successe quasi per caso o almeno a lui così sembrò, anche se anni dopo gli confessò che lo aveva già notato e la incuriosiva per quella sua aria da intellettuale triste e malinconico. Vennero’ sorteggiati per fare coppia in una caccia al tesoro, fu allora che lei mostrò di apprezzare la sua intelligenza, le sue doti umane e, soprattutto, la sua sensibilita'. Da allora fecero coppia fissa e, l’amore, fu cosa naturale. In tutti quegli anni che erano stati insieme mai aveva sentito il bisogno di tradirla, anzi il pensiero nemmeno lo sfiorava, lei era tutto quello che voleva e nulla poteva sostituirla lei assorbiva tutta la sua vita e la riempiva di tutti i suoi bisogni. Erano stati anni belli e pieni, macchiati solo da quei giorni in cui lei veniva presa da quella malinconia che la tormentava, e che attanagliava il suo animo. Allora lui si sentiva impotente, incapace di alleviare il suo dolore e l’unica cosa che riusciva a dire era, scherzando, “anche stasera non si fa l’amore”, l’unico modo che aveva trovato per non farle capire il dolore che lui provava vedendola in quello stato. Ed ora era lì in quella stanza buia e tetra solo con i suoi ricordi, e pensava alle sue ultime parole, alla fitta lancinante che aveva provato a sentire del suo tradimento, a come tutto il mondo gli era crollato addosso, pensò che mai nulla e nessuno avrebbero potuto alleviare il dolore acuto che sentiva, non riusciva a immaginarsi una vita senza di lei, nessuna donna poteva sostituire colei che amava sopra ogni cosa, anche sopra se stesso, così decise di stringersi una corda al collo e lasciarsi dondolare leggero e libero nell'aria, privo da ogni turbamento, lasciando solo poche parole per lei sulla scrivania
sei l’unica donna al mondo con cui posso fare l’amore.
ho lacrime da donna cosmetiche e severe e lacrime da uomo d'amore direi
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Post n°418 pubblicato il 31 Maggio 2010 da fabergiza
MALINCONIA 2
Era stata davvero una bellissima sorpresa, mai avrebbe immaginato il suo uomo capace di una tale dimostrazione d’amore. E la sua migliore amica aveva partecipato all’organizzazione di quella serata con slancio e affetto. Si sentì in colpa per i suoi cattivi pensieri nei loro confronti. La serata si svolse con piacevole allegria e con grande euforia. Lei era ormai completamente dimentica del suo cattivo risveglio, e si sentì infinitamente grata al suo uomo e alla sua amica per avere saputo risvegliare in lei la voglia di allegria e di piacevole conversazione a cui in fondo non era avversa, tutt’altro. Gli amici di sempre le avevano fatto tornare in mente il periodo migliore della sua vita, quando la gioia di vivere la poneva sempre al centro di qualsiasi iniziativa, e lei entusiasta e coinvolgente sapeva trascinare tutto il gruppo nelle imprese più stravaganti e strambe. Quella serata la vide protagonista come i vecchi tempi, la sua rinascita sociale le apriva l’animo e si disse che mai più si sarebbe fatta prendere dalla malinconia. Era quasi l’alba quando oramai sfinita e felice decise di andare a letto, si era trattenuta un po’ per mettere in ordine la casa, mentre lui era andato già a dormire. Si struccò lentamente davanti allo specchio e rideva dentro se, quando improvvisamente vide una piccola ruga che le segnava imperscrutabilmente il viso. Si soffermò a guardarla meglio e mentre la osservava la mente la riportò in quell’albergo insieme a quello sconosciuto. I ricordi di quei momenti che avevano alleviato la sua rabbia e la sua gelosia si riaffacciarono dentro di lei con prepotenza e spietata freddezza. Scavavano nel suo animo segni dolorosi e profondi, il viso felice del suo uomo le si parava davanti come un giudice severo che aspetta solo una confessione, una confessione che lei non poteva più rinviare. Andò in camera dove lui dormiva e lo svegliò dolcemente sfiorando le labbra con le sue, lui aprì gli occhi e la baciò intensamente, fecero l’amore con trasporto e passione. Era quasi l’alba quando lei gli disse che doveva parlargli, lui fece un gran sorriso e si mise seduto sul letto ad ascoltarla. Gli raccontò tutto finanche i particolari dell’incontro che aveva avuto con l’altro, lo guardava fissa negli occhi e vide passare negli occhi del suo uomo lo stupore, la rabbia, la disperazione, la delusione. Come hai potuto farmi questo? Lei non seppe rispondere. Lui si alzò lentamente preparò la sua valigia e piangendo con un bacio le disse addio. Lei sentì chiudere la porta e solo allora trovò le parole per dirgli
sei l’unico uomo al mondo con cui vorrei fare l’amore.
ho visto l'amore
da poterne parlare
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Post n°417 pubblicato il 27 Maggio 2010 da fabergiza
MALINCONIA...
Quel giorno non aveva voglia di ridere. Si era svegliata in malo modo e non aveva voglia di parlare con nessuno. Sapeva di essere odiosa quando attraversava quei momenti, e nessuno riusciva a tranquillizzarla, non voleva farsi vedere cosi’, perche’ sapeva che nessuno l’avrebbe capita, ma quello che la feriva di piu’ era lui. Sentiva gia’ i suoi sorrisetti e la sua solita battuta quella che sottolineava sempre la constatazione del suo malumore, “anche stasera non si fa l’amore” seguita dalla solita ironica risata. Eppure si conoscevano da tanto tempo e sapeva che in quei giorni aveva bisogno di comprensione, dolcezza, affetto e condivisione. Non le era facile fargli capire i sui bisogni, la sua accentuata fragilita’ di quei giorni, tante volte aveva cercato di dirglielo, lui sembrava capire ma, inevitabilmente, ogni volta ripeteva il suo rituale che lei ormai odiava. Cosi’ quel giorno voleva non incrociarlo, ma non le fu possibile, e appena alzata il suo viso non seppe nascondere la sua inquietudine e lui, appena la vide, non seppe dire altro che “anche stasera non si fa l’amore” seguita da una risatina. Lei rispose con una risata triste e controvoglia, ma quel giorno non voleva discutere, si vestì in fretta e uscì. Era una bella giornata di sole e non la volle sprecare in ufficio, così decise di andare a godersi un po’ di solitudine nel parco vicino casa, un bel libro e la sua sola compagnia potevano aiutarla a superare il momento. Era immersa nella lettura quando lui venne a sedersi accanto. La cosa le diede fastidio, ma i suoi modi gentili la rassicurarono. Si dimostrò persona gentile ed educata ma chiare erano le sue intenzioni di sedurla, stava gia’ per troncare quel maldestro tentativo quando vide qualcosa che la turbo’ profondamente, il suo uomo che passeggiava con la sua migliore amica in un modo che a lei parve troppo confidenziale e che entravano nel portone di casa sua. Ne rimase profondamente turbata e la sua rabbia insieme alla sua voglia di vendetta la portarono in un albergo tra le braccia di quello sconosciuto. Passo’ la sua giornata fuori casa irata e disgustata per se e per il suo uomo, non riusciva a capire se le facesse piu’ male il suo tradimento o quello del suo uomo con la sua migliore amica. Alla fine esausta decise di tornare a casa. Infilo’ lentamente la chiave nella toppa della porta apri’ e fu investita da grida di gioia e auguri, si era dimenticata dell’anniversario del loro matrimonio e mai avrebbe immaginato una festa a sorpresa. Tra gli amici vide la sua migliore amica che le rideva e il suo uomo con una magnifica torta in mano con su scritto
sei l’unica donna al mondo con cui potrei fare l’amore.
piccolo amore piccolo amore
che pena quelli con un grande amore
quelli con la pistola in mano
se guardi un altro oppure ci lasciamo
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Post n°416 pubblicato il 25 Maggio 2010 da fabergiza
TICHE...
Un giorno il Dio del mondo si innamoro' di una bellissima ragazza. Era una ragazza giovane e dolce con un sorriso delicato e denti bianchissimi. La sua voce era appena percettibile ma aveva un suono che arrivava dritto al cuore. Il Dio del mondo era un uomo potentissimo, temuto e rispettato da tutti. Nessuno riusciva a sostenere il suo sguardo, e infatti ci si poteva avvicinare a lui solo abbassandolo a terra. Ma il Dio del mondo quando vedeva lei, perdeva tutta la sua forza e la sua baldanza. Lei non sapeva che esistesse questo Dio del mondo e, tantomeno, che lui la avesse notata, e cosi' spensierata e leggiadra continuava la sua normale vita. Un giorno pero' questa giovane ragazza passeggiando con la sua bicicletta, vide sul ciglio della strada una bellissima rosa rossa, le piacque così tanto che decise di coglierla e metterla in mezzo ai seni, e cosi' fece. Lei non sapeva che quel roseto appartenesse al Dio del mondo e tantomeno che fosse protetto da guardie armate fino ai denti. In quel momento il Dio del mondo era alla finestra e innamorato piu' che mai estasiato la osservava. La vide cogliere la rosa e infilarsela tra i suoi magnifici seni e per un momento si immagino' di essere lui la rosa e di poter godere di quella sua meravigliosa collocazione. Penso' anche che mai aveva avuto l'occasione di averla cosi' vicino e che forse quella era l'opportunita' per farsi conoscere, cosi' ordino' a una guardia di farla entrare in casa. La guardia usci' di corsa e chiamo' la bellissima ragazza che alla vista di quell'omaccione armato fino ai denti si spavento' molto, pensando che forse si erano arrabbiati per il furto di quella rosa. Cosi' presa dal panico risali' di corsa sulla bici e di tutta fretta fece una inversione a u per tornare a casa. Ma il destino cinico e baro si materializzo' sotto forma di un auto che non avvedendosi della manovra della ragazza la investi' in pieno e l'uccise. Da quel giorno il Dio del mondo non volle vedere piu' rose rosse e decise che mai e poi mai
avrebbe ancora saputo cos'è l'amore
rosa respirata
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Post n°415 pubblicato il 22 Maggio 2010 da fabergiza
TEMPO... Il tempo gioca con gli umani come un vento capriccioso fa con i capelli di una bella donna appena uscita dal parrucchiere. E’ capriccioso il tempo, ma inesorabile e determinato e come il fiume scava i fianchi delle montagne modellandole a suo piacimento, cosi’ lui fa con le nostre coscienze. Il suo lavoro è lento e impercettibile ai nostri occhi, e lui se ne gratifica e guarda con ammirazione il suo operare. Un lavoro lento e duraturo, meticoloso nelle sue costruzioni, una perfezione di intrecci che è l’invidia di qualsiasi ragno. Le sue ardite geometrie lavorano accuratamente le nostre emozioni, le prendono in mano e le modellano come fanno i vasai con la creta, e quelle che erano convinzioni profonde, ben radicate dentro noi, si trasformano in qualcosa a noi sconosciuto, diverso, estraneo. E mentre noi stentiamo a riconoscerle, lui ci guarda orgoglioso e soddisfatto per quel bel risultato ottenuto. E cosi il mattino dopo si sveglio’ di buon ora, doveva iniziare il suo primo giorno del nuovo lavoro, era leggermente emozionata ed eccitata, sentiva che quella era la sua occasione e non voleva sprecarla. Lui si era gia’ svegliato ed era uscito presto, come al solito, per iniziare la sua usuale giornata di lavoro. Lei lo aveva sentito muoversi con delicatezza per non far rumore, per lasciarla dormire tranquilla ancora un po’. Aveva sempre amato queste delicatezze del suo uomo. A volte non ne aveva bisogno e anzi, le sembravano eccesive, ma aveva paura che dicendoglielo lui ne sarebbe rimasto ferito e magari avrebbe smesso di essere quello che era, e quello che lui era, era la ragione che l’aveva fatta innamorare. Si alzo’ dal letto pigramente per recarsi in bagno a prepararsi, voleva essere bellissima, voleva far colpo subito con il nuovo capo e con i nuovi colleghi. Aveva preparato il vestito piu’ bello che aveva e le scarpe migliori quelle con i tacchi altissimi che la rendevano desiderabile piu’ che mai. Scelse accuratamente la biancheria intima, anche se sapeva che quel giorno nessuno l’avrebbe vista e si reco’ in bagno per completare il suo capovolavoro. Ma come sempre accade, come nella vita sono le piccole cose che ci rendono piu’ sensibili, cosi’ lei, guardandosi nello specchio, noto’ una piccola ruga, insignificante per gli altri, ma che in lei mise in moto i ricordi che pensava di poter cancellare. E così le ritornò in mente la sera prima, di come si era lasciata sedurre da quell’uomo che stava per diventare il suo capo, e le parole che aveva detto al suo uomo. Rimase a scavare dentro di se a lungo, e capi’ che non aveva mentito al suo uomo. Non erano le parole dette che bruciavano, ma i silenzi, le emozioni inespresse e, soprattutto, la sua fragilita'. Si senti’ perduta e si rese conto che mai avrebbe potuto riparare i segni che aveva inferto al suo animo. Preparo’ in fretta le valigie con tutta la sua roba e ando’ via per sempre da quella casa e quella vita, lasciando un biglietto al suo unico amore con una frase sola
sei l’unico uomo al mondo con cui potrei fare l’amore.
come posso dire come passa il tempo . è che in questo deserto a tutti piace naufragare
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Inviato da: Sabri1973
il 17/12/2013 alle 17:06
Inviato da: fabergiza
il 13/12/2013 alle 17:49
Inviato da: Sabri1973
il 10/12/2013 alle 23:06
Inviato da: fabergiza
il 10/12/2013 alle 18:15
Inviato da: Sabri1973
il 08/12/2013 alle 01:49