Creato da fabergiza il 01/11/2008

fioridineve

mai smettere di sognare... ma con moderazione

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 
 

 

 

 

 

 

FABER

Post n°419 pubblicato il 03 Giugno 2010 da fabergiza

 

MALINCONIA 3...


E così si ritrovò solo in un buio e freddo motel.

La sua vita gli passò davanti lentamente, senza fretta,

i momenti belli e brutti si alternarono nei suo pensieri

così come la notte rincorre il giorno,

che a sua volta le corre dietro in un gioco di luci e ombre

che non prevede vincitori, ma solo spettatori impotenti.

Ricordò il loro primo incontro, la propria timidezza

e la sua bellezza che lo aveva fatto innamorare.

Lei così bella e sicura di se, capace di convogliare

tutti gli sguardi del  mondo sulla sua persona,

con il suo parlare a bassa voce, quasi sussurrante,

che entrava dritto nel suo cuore e lo stordiva

accelerando le pulsazioni in maniera incontrollabile,

tanto che lui aveva paura che potessero sentirsi fuori.

Lui così impacciato e timido, incapace di essere

brillante come avrebbe voluto, perso nelle sue

letture d’altri tempi, sempre in disparte nelle

feste a cui partecipa.

Gli tornarono in mente i timidi sguardi che le indirizzava

mentre lei si districava tra i tanti suoi corteggiatori,

sempre con la paura che lei potesse accorgersene,

e la paura di avvicinarsi troppo a lei per non farle

sentire il rumore del suo cuore che impazziva,

e con il sogno di poterla stringere e accarezzare il bel viso,

e il suo sogno più grande di allora,  quello che

aveva timore di confessare anche a se stesso,

il sogno di fare l’amore con lei.

Sembravano sogni destinati a perdersi nella

sua fantasia, quando invece il destino volle

che lei si accorgesse di lui.

Successe quasi per caso o almeno a lui così sembrò,

anche se anni dopo gli confessò che lo aveva già notato

e la incuriosiva per quella sua aria da intellettuale

triste e malinconico.

Vennero’ sorteggiati per fare coppia in una caccia

al tesoro, fu allora che lei mostrò di apprezzare la

sua intelligenza,  le sue doti umane e,

soprattutto, la sua sensibilita'.

Da allora fecero coppia fissa e, l’amore,  fu cosa naturale.

In tutti quegli anni che erano stati insieme mai

aveva sentito il bisogno di tradirla, anzi il pensiero

nemmeno lo sfiorava, lei era tutto quello che voleva

e nulla poteva sostituirla lei assorbiva tutta  la sua vita

e la riempiva di tutti i suoi bisogni.

Erano stati anni belli e pieni, macchiati solo da

quei giorni in cui lei veniva presa da quella malinconia

che la tormentava, e che attanagliava il suo animo.

Allora lui si sentiva impotente, incapace di alleviare

il suo dolore e l’unica cosa che riusciva a dire era, scherzando,

“anche stasera non si fa l’amore”, l’unico modo

che aveva trovato per non farle capire il dolore

che lui provava vedendola in quello stato.

Ed ora era lì in quella stanza buia e tetra solo con i

suoi ricordi, e pensava alle sue ultime parole,

alla fitta lancinante che aveva provato a sentire

del suo tradimento, a come tutto il mondo gli era

crollato addosso, pensò che mai nulla e nessuno

avrebbero potuto alleviare il dolore acuto che sentiva,

non riusciva a immaginarsi una vita senza di lei,

nessuna donna poteva sostituire colei che amava sopra

ogni cosa, anche sopra se stesso, così decise di

stringersi una corda al collo e lasciarsi dondolare

leggero e libero nell'aria, privo da ogni turbamento,

 lasciando solo poche parole per lei  sulla scrivania

 

 

sei l’unica donna al mondo con cui posso fare l’amore.

 

 

 


 


l'amore con l'amore si paga

ho lacrime da donna cosmetiche e severe

e lacrime da uomo d'amore direi

 

 
 
 

FABER

Post n°418 pubblicato il 31 Maggio 2010 da fabergiza

 

MALINCONIA 2

 

Era stata davvero una bellissima sorpresa,

mai avrebbe immaginato il suo uomo capace

di una tale dimostrazione d’amore.

E la sua migliore amica aveva partecipato

all’organizzazione di quella serata con slancio e affetto.

Si sentì in colpa per i suoi cattivi

pensieri nei loro confronti.

La serata si svolse con piacevole

allegria e con grande euforia.

Lei era ormai completamente dimentica

del suo cattivo risveglio, e si sentì infinitamente

 grata al suo uomo e alla sua amica per avere saputo

risvegliare in lei la voglia di allegria

e di piacevole conversazione a cui in fondo

non era avversa, tutt’altro.

Gli amici di sempre le avevano fatto tornare in mente

il periodo migliore della sua vita, quando la gioia di vivere

la poneva sempre al centro di qualsiasi iniziativa,

e lei entusiasta e coinvolgente sapeva

trascinare tutto il gruppo nelle

imprese più stravaganti e strambe.

Quella serata la vide protagonista come i vecchi tempi,

la sua rinascita sociale le apriva l’animo

e si disse che mai più si sarebbe fatta prendere dalla malinconia.

Era quasi l’alba quando oramai sfinita e felice

decise di andare a letto, si era trattenuta un po’ per mettere

in ordine la casa, mentre lui era andato già a dormire.

Si struccò lentamente davanti allo specchio e rideva

dentro se, quando improvvisamente vide una piccola

ruga che le segnava imperscrutabilmente il viso.

Si soffermò a guardarla meglio e mentre la osservava

la mente la riportò in quell’albergo insieme a quello sconosciuto.

I ricordi di quei momenti che avevano alleviato la

sua rabbia e la sua gelosia si riaffacciarono

dentro di lei con prepotenza e spietata freddezza.

Scavavano nel suo animo segni dolorosi e profondi,

il viso felice del suo uomo le si parava davanti

come un giudice severo che aspetta solo una confessione,

una confessione che lei non poteva più rinviare.

Andò in camera dove lui dormiva e lo svegliò

dolcemente sfiorando le labbra con le sue,

lui aprì gli occhi e la baciò intensamente,

fecero l’amore con trasporto e passione.

Era quasi l’alba quando lei gli disse che doveva parlargli,

lui fece un gran sorriso e si mise seduto sul letto ad ascoltarla.

Gli raccontò tutto finanche  i particolari dell’incontro

che aveva avuto con l’altro, lo guardava fissa negli occhi

e vide passare negli occhi del suo uomo

lo stupore, la rabbia, la disperazione, la delusione.

Come hai potuto farmi questo?

Lei non seppe rispondere.

Lui si alzò lentamente preparò la sua valigia e

piangendo con un bacio le disse addio.

Lei sentì chiudere la porta e solo allora trovò

le parole per dirgli

 

sei l’unico uomo al mondo con cui vorrei fare l’amore.

 

 

 

 

 

 

 

ho visto l'amore

 

da poterne parlare

 

 

 
 
 

FABER

Post n°417 pubblicato il 27 Maggio 2010 da fabergiza

 

MALINCONIA...

 

Quel giorno non aveva voglia di ridere.

Si era svegliata in malo modo e non aveva voglia

di parlare con nessuno.

Sapeva di essere odiosa quando attraversava quei momenti,

e nessuno riusciva a tranquillizzarla, non voleva

farsi vedere cosi’,  perche’ sapeva che nessuno

l’avrebbe capita,  ma quello che la feriva di piu’ era lui.

Sentiva gia’ i suoi sorrisetti e la sua solita battuta

quella che sottolineava sempre la constatazione

del suo malumore, “anche stasera non si fa l’amore”

seguita dalla solita ironica risata.

Eppure si conoscevano da tanto tempo e sapeva

che in quei giorni aveva bisogno di comprensione,

dolcezza, affetto e condivisione.

Non le era facile fargli capire i sui bisogni,

la sua accentuata fragilita’ di quei giorni,

tante volte aveva cercato di dirglielo,

lui sembrava capire ma, inevitabilmente,

ogni volta ripeteva il suo rituale che lei ormai odiava.

Cosi’ quel giorno voleva non incrociarlo,

ma non le fu possibile, e appena alzata il suo viso

non seppe nascondere la sua inquietudine e lui,

appena la vide, non seppe dire altro che

“anche stasera non si fa l’amore” seguita da una risatina.

Lei rispose con una risata triste e controvoglia,

ma quel giorno non voleva discutere, si vestì in fretta e uscì.

Era una bella giornata di sole e non la volle sprecare in ufficio,

così decise di andare a godersi un po’ di solitudine

nel parco vicino casa, un bel libro e la sua sola compagnia

potevano aiutarla a superare il momento.

Era immersa nella lettura quando lui venne a sedersi accanto.

La cosa le diede fastidio, ma i suoi modi gentili la rassicurarono.

Si dimostrò persona gentile ed educata ma chiare erano

le sue intenzioni di sedurla, stava gia’ per troncare

quel maldestro tentativo quando vide qualcosa che la turbo’

profondamente, il suo uomo che passeggiava con la sua migliore

amica in un modo che a lei parve troppo confidenziale

e che entravano nel portone di casa sua.

Ne rimase profondamente turbata e la sua rabbia insieme

alla sua voglia di vendetta la portarono in un

albergo tra le braccia di quello sconosciuto.

Passo’ la sua giornata fuori casa irata e disgustata

per se e per il suo uomo, non riusciva a capire

se le facesse piu’ male il suo tradimento o quello

del suo uomo con la sua migliore amica.

Alla fine esausta decise di tornare a casa.

Infilo’ lentamente la chiave nella toppa della porta

apri’ e fu investita da grida di gioia e auguri,

si era dimenticata dell’anniversario del loro matrimonio

e mai avrebbe immaginato una festa a sorpresa.

Tra gli amici vide la sua migliore amica che le rideva

e il suo uomo con una magnifica torta in mano con su scritto

 

 

sei l’unica donna al mondo con cui potrei fare l’amore.

 

 

 

 

 

 

 

piccolo amore piccolo amore

 

che pena quelli con un grande amore

 

quelli con la pistola in mano

 

se guardi un altro oppure ci lasciamo

 

 
 
 

FABER

Post n°416 pubblicato il 25 Maggio 2010 da fabergiza

 

TICHE...

 

Un giorno il Dio del mondo si innamoro'

di una bellissima ragazza.

Era una ragazza giovane e dolce

con un sorriso delicato e denti bianchissimi.

La sua voce era appena percettibile

ma aveva un suono che arrivava

dritto al cuore.

Il Dio del mondo era un uomo

potentissimo, temuto e rispettato da tutti.

Nessuno riusciva a sostenere il suo

sguardo, e infatti ci si poteva

avvicinare a lui solo abbassandolo a terra.

Ma il Dio del mondo quando vedeva lei,

perdeva tutta la sua forza e la sua baldanza.

Lei non sapeva che esistesse questo

Dio del mondo e, tantomeno, che lui

la avesse notata, e cosi' spensierata e

leggiadra continuava la sua normale vita.

Un giorno pero' questa giovane ragazza

passeggiando con la sua bicicletta,

vide sul ciglio della strada una bellissima

rosa rossa, le piacque così tanto

che decise di coglierla e metterla in mezzo

ai seni, e cosi' fece.

Lei non sapeva che quel roseto appartenesse

al Dio del mondo e tantomeno che

fosse protetto da guardie armate fino ai denti.

In quel momento il Dio del mondo era alla

finestra e innamorato piu' che mai 

estasiato la osservava.

La vide cogliere la rosa e infilarsela

tra i suoi magnifici seni e per un

momento si immagino' di essere lui

la rosa e di poter godere di quella

sua meravigliosa collocazione.

Penso' anche che mai aveva avuto l'occasione

di averla cosi' vicino e che forse

quella era l'opportunita' per farsi

conoscere, cosi' ordino' a una guardia di

farla entrare in casa.

La guardia usci' di corsa e chiamo'

la bellissima ragazza che alla vista

di quell'omaccione armato fino ai denti

si spavento' molto,  pensando che forse si erano

arrabbiati per il furto di quella rosa.

Cosi' presa dal panico risali' di corsa

sulla bici e di tutta fretta fece una

inversione a u per tornare a casa.

Ma il destino cinico e baro si materializzo'

sotto forma di un auto che non

avvedendosi della manovra della ragazza

la investi' in pieno e l'uccise.

Da quel giorno il Dio del mondo

non volle vedere piu' rose rosse e

decise che mai e poi mai

 

avrebbe ancora saputo cos'è l'amore

 

 

 

 

 

rosa respirata

 

 
 
 

FABER

Post n°415 pubblicato il 22 Maggio 2010 da fabergiza

 

TEMPO...


Il tempo gioca con gli umani come

un vento capriccioso

fa con i capelli di una bella donna

appena uscita dal parrucchiere.

E’ capriccioso il tempo, ma inesorabile

e determinato e come il fiume scava i fianchi

delle montagne modellandole

a suo piacimento, cosi’ lui fa

con le nostre coscienze.

Il suo lavoro è lento e impercettibile

ai nostri occhi, e lui se ne gratifica e guarda

con ammirazione il suo operare.

Un lavoro lento e duraturo,

meticoloso nelle sue costruzioni,

una perfezione di intrecci che

è l’invidia di qualsiasi ragno.

Le sue ardite geometrie lavorano

accuratamente le nostre emozioni,

le prendono in mano e le modellano

come fanno i vasai con la creta,

e quelle che erano convinzioni profonde,

ben radicate dentro noi,

si trasformano in qualcosa a noi sconosciuto,

diverso, estraneo.

E mentre noi stentiamo a riconoscerle,

lui ci guarda orgoglioso

e soddisfatto per quel bel risultato ottenuto.

E cosi il mattino dopo si sveglio’ di buon ora,

doveva iniziare

il suo primo giorno del nuovo lavoro,

era leggermente emozionata

ed eccitata, sentiva che quella era la

sua occasione e non voleva sprecarla.

Lui si era gia’ svegliato ed era

uscito presto, come al solito,

per iniziare la sua usuale giornata di lavoro.

Lei lo aveva sentito muoversi con delicatezza

per non far rumore,

per lasciarla dormire tranquilla ancora un po’.

Aveva sempre amato queste delicatezze del suo uomo.

A volte non ne aveva bisogno e anzi,

le sembravano eccesive,

ma aveva paura che dicendoglielo

lui ne sarebbe rimasto ferito

e magari avrebbe smesso di essere quello che era,

e quello che lui era, era la ragione che l’aveva fatta innamorare.

Si alzo’ dal letto pigramente per recarsi in bagno a prepararsi,

voleva essere bellissima, voleva far colpo subito

con il nuovo capo e con i nuovi colleghi.

Aveva preparato il vestito piu’ bello che aveva e

le scarpe migliori quelle con i tacchi altissimi

che la rendevano desiderabile piu’ che mai.

Scelse accuratamente la biancheria intima, anche se sapeva

che quel giorno nessuno l’avrebbe vista e si reco’ in bagno

per completare il suo capovolavoro.

Ma come sempre accade,

come nella vita sono le piccole

cose che ci rendono piu’ sensibili,

cosi’  lei, guardandosi nello specchio,

noto’ una piccola ruga, insignificante per gli altri,

ma che in lei mise in moto i ricordi

che pensava di poter cancellare.

E così le ritornò in mente la sera prima,

di come si era lasciata sedurre

da quell’uomo che stava per diventare il suo capo,

e le parole che aveva detto al suo uomo.

Rimase a scavare dentro di se a lungo,

e capi’ che non aveva mentito al suo uomo.

Non erano le parole dette che bruciavano, ma i silenzi,

le emozioni inespresse e, soprattutto, la sua fragilita'.

Si senti’ perduta e si rese conto 

che mai avrebbe potuto riparare i

segni che aveva inferto al suo animo.

Preparo’ in fretta le valigie con tutta

la sua roba e ando’ via per sempre

da quella casa e quella vita, lasciando un biglietto

al suo unico amore con una frase sola

 

sei l’unico uomo al mondo con cui potrei fare l’amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

come posso dire come passa il tempo

.

è che in questo deserto a tutti piace naufragare

 

 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

rita.gianniamfabergizapippy690hokaiSabri1973patty41dglSky_Eaglebrunik00franco_cottafaviNues.sradiana74cinieri.cinieriantropoeticogaza64
 

ULTIMI COMMENTI

che scemo :) io non dimentico nessuno,tanto meno le persone...
Inviato da: Sabri1973
il 17/12/2013 alle 17:06
 
Si è vero... ci ho messo un bel po'... ma ancora non...
Inviato da: fabergiza
il 13/12/2013 alle 17:49
 
ci hai messo un bel pò!! :) come stai?
Inviato da: Sabri1973
il 10/12/2013 alle 23:06
 
GRAZIE... :-)
Inviato da: fabergiza
il 10/12/2013 alle 18:15
 
bentornato...
Inviato da: Sabri1973
il 08/12/2013 alle 01:49
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963