PENSIERI E PAROLE

LA BEFANA DI BARGA


Forse non ci crederete, ma chi vi scrive è la Befana. Si proprio lei, la Befana, che ha una bella notizia da darvi. Sono così contenta che mi sono detta: “Bisogna che lo sappiano tutti e siano felici come me”. Ecco la novità: finalmente ho una casetta tutta per me! Una casa a Barga. Quasi, quasi non mi sembra ancora vero perché, credetemi, ho passato brutti momenti, quando messa un po’ in disparte, vagavo di città in città, di paese in paese sempre più stanca e sfiduciata. Nelle città, in mezzo a tutto quello sfolgorio di luci, nel via vai di gente indaffarata e distratta non mi sentivo affatto a mio agio. Sembravano avermi dimenticata anche i bambini tutti presi da Babbo Natale, il mio collega, panciuto e colorato trionfante ad ogni angolo di strada.Alla fine mi sono fatta coraggio: con passo sempre più incerto, ho preso la via dei monti, ho varcato l’Appennino e cammina, cammina mi sono ritrovata nel posto, dove una volta, in tempi antichissimi, abitava la mia bisnonna. In Pegnana, vicino a Barga, un luogo incantevole, appena sotto strada, in mezzo a un bosco di castagni alti e possenti vecchi più di me. Mi è apparsa, solitaria e silenziosa la piccola casa in pietra racchiusa dalla vecchia palizzata: sembrava aspettarmi. mi affaccio sul bosco, vedo, lì vicino, il muro della casa di pietra e mi perdo a sognare: chissà che non sia possibile, un giorno, risistemare la casa della mia bisnonna! La mia gioia, ora già grande, sarebbe completa, perché, voi bambini non lo sapete, ma ve lo dico io che ho esperienza, la casa, in cui hanno abitato i nostri cari, conserva l’eco dei loro passi a delle loro voci, ci avvolge con il calore dei ricordi e ci fa sentire meno soli. In fondo al mio cuore c’è questo sogno, d’ altra parte anche la Befana, come tutti, sogna, anche se si accontenta, poi, della
realtà. E la realtà è gia bella: qui, dai colori del bosco, posso vedere il trascorrere delle stagioni e nel silenzio sento il sussurro del vento che mi porta tutti i vostri desideri. Alla sera, nel cantuccio del foco, mi giungono i rintocchi della campana delle nove, “Ecco – dico – i bimbi si apprestano a dormire, è il momento per me di uscire per entrare nei loro sogni”. Di giorno la mia casa sarà sempre aperta a tutti quelli che vorranno farmi visita: se fossi assente, perché per boschi a far legna, lasciatemi un messaggio, una letterina.“Che bello!- ho esclamato guardandomi intorno- Che pace!Che silenzio finalmente! Qui si che mi piacerebbe restare- mi sono detta- ma, certamente, per i miei anni e i miei acciacchi la casa è mal ridotta. Ci vorrebbe qualcuno che mi desse una mano a sistemarla”. Non è passato molto tempo che, proprio come avviene nelle favole, il mio desiderio si è avverato.Sentite come è andata. Vi ho già detto della bellezza del posto per cui spesso coloro che amano le voci e i profumi del bosco, si inoltrano per il sentiero e passeggiano volentieri nei dintorni della mia vecchia casa. Così è avvenuto che per un caso fortunato in un fresco pomeriggio di fine estate ho incontrato delle amiche. Con mia grande meraviglia mi hanno riconosciuto subito sebbene siano passati tanti, tanti anni dall’ultima volta che mi avevano visto. Dopo la sorpresa del primo momento non finivano più di farmi festa: sedute su una grande ceppa di castagno si sono messe a ricordare quando visitavo le loro case il 6 gennaio. Ricordavano tutto, tutto: i giocattoli, le poesie, le canzoncine della Befana, anche la trepidazione e i batticuore del momento in cui sentivano alla loro porta il tintinnio del mio campanello.Ero veramente commossa perché capivo di aver un posto importante nella loro memoria e nei loro cuori. Mi sono sentita amata, tanto più che, quando hanno visto le misere condizioni della casa, hanno esclamato: “Cara nostra vecchietta – proprio così hanno detto, ma non mi sono offesa perché c’era tanto affetto in quell’ espressione – non devi preoccuparti, ci penseremo noi ad aiutarti per la riconoscenza che ti dobbiamo.”Detto, fatto, ragazzi. Ora ho una casetta in legno, graziosa e
comoda dove non manca niente. Dalla sua finestrina La Befana, sappiate, mantiene ogni promessa.