Tanto Tempo Fa...

Quando Piove...


 Guardavo fuori... pioveva e le gocce d’acqua battevano sul vetro della finestra in una sequenza che mi ricordava la composizione “Per Elisa” di Beethoven che con i suoi coreografici balzi musicali porta l’inverno nel mio cuore e poco importa se non è stato Beethoven a scriverla, come alcuni sostengono... la sua forza resta invariata e quel sentore di sogno si sparge dentro il corpo di chi l’ascolta....Guardavo fuori per non guardarmi dentro perché sapevo già cosa avrei trovato... un uomo che conta le orme impresse sul suo corpo dal passare delle persone, che lasciano solo orme... perché non si fermano mai a pensare cosa resta dopo tutto il baccano e le feste di paese... non si fermano a contare i vuoti a perdere mentali che giacciono in piazza... e non si rendono conto che il tempo che passa non è più possibile spenderlo a credito... accumularlo per poi consumalo tutto insieme.. il tempo è come la felicità, non si accumula, la si gusta per un istante e nell’istante dopo la si desidera perché è già passata ed è durata così poco da non aver avuto il tempo di goderne appieno...
Guardavo fuori e vedevo il sole nascosto dietro una nuvola, come se giocasse a nascondino... aspettando la primavera, in un gioco infinito che dura più del tempo trascorso in solitudine, che rincuora gli animi che si nutre di triste pioggia per un triste animo...Guardavo fuori per non girami indietro, perché quello che avrei visto era solo dolore.. dolore del corpo misto a suprema volontà dell’anima... e avrei visto un’anima sognatrice, che sognava cose che mai si sarebbero avverate, costretta in un corpo martoriato dagli eventi e non più in grado di essere autoritario.... un corpo segnato dalla vita che nutre sogni semplici... perché non può più sognare sogni difficili, ne sogni d’oro...Guardavo fuori e vedevo gente correre da tutte le parti e mi chiedevo perché lo fa??... poi dicevo a me stesso, “piove è normale”... ma non è normale scappare dalla vita... scappare dalla pioggia... scappare da noi stessi.. scappiamo quando piove perché altrimenti l’acqua laverebbe le nostre coscienze e tutto il marciume verrebbe a galla... le nostre cattiverie... le nostre paure... le nostre anime sporche e non candide, sporcate dall’ipocrisia delle parole “solo per stavolta”... una volta che si ripete all’infinito credendo che sia la prima e l’ultima volta... la prima volta che odiamo... la prima volta che facciamo l’amore... la prima volta che tradiamo... la prima volta che giudichiamo... la prima volta diciamo a noi stessi “questa è l’ultima volta”...Guardo fuori e vedo un raggio di sole.... un raggio che invade il mio animo e infonde calore... un raggio di speranza e di amore...solo un raggio di sole!!... (Sergio)