Creato da vallanzasca.a il 07/10/2006
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Post n°1 pubblicato il 07 Ottobre 2006 da vallanzasca.a

Il punto di partenza è essenzialmente questo: La realtà fisica è evidente. Ma tecnicamente che cosa è?

Siccome il limite che divide i due modi di approcciare il problema è molto sottile, bisogna cercare il massimo equilibrio possibile, relegarsi nel solo ambito della matematica ci assimila all'antitesi  di colui che si relega nel solo ambito logico.

Nel primo si perde di vista la necessarià accettazione delle variabili extranumerichee si sconfina arbitrariamente nell'uso dei numeri infiniti, negli insiemi dei numeri infiniti, ovvero la resa di fronte all'impossibilità di descrivere sempre i fatti, osservati o teorizzati, nel linguaggio matematico. Il paradosso di Zenone nella metrica ad esempio...

Nel secondo caso, la logica che non riesce più ad esprimere una teoria accettabile dai propri limiti culturali e sociali ci sprofonda nella religione, nei casi più miti di confusione mentale, fino alla fantasia di tipo ottuso nei casi di più gravi smarrimenti psicologici.

Il metodo osservativo dello scienziato deve essere contenuto da una base abbastanza rigida, quale è la matematica. Il filosofo non deve cedere alle proprie paure e cedere alla superstizzione o alla fede, entrambi non devono mai divenire dei fanatici. Degli ottusi.

Più facile a dirsi che a farsi, infatti è per questo che ho aperto un Blog, temo di divenire io stesso un fanatico, e poichè in analisi matematica trovo sempre più impedimenti oggettivi mi addentro forse troppo nei discernimenti logici o intuitivi.

Vabbè arriviamo ad un punto concreto e vediamo se si apre un dibattito utile.

La teoria del tutto, unificatrice delle forze di natura non riesce a prendere forma poichè i fisici teorici non riescono a inserire in un modello comune tutte le forze, alcune si, altre solo escludendone alcune. Spesso è la gravità che non si concilia nei vari modelli proposti. Accettare un continuus spazio temporale è già più facile, anche se la relatività di Einsten si deve piegare comunque ai numeri infiniti in prossimità della Singolarità. La sperimentazione osservativa ha chiarito che la massa, o energia rallentata che sia, piega in ogni direzione lo spazio circostante, da qui l'uso del termine più appropriato di "trama spaziale". Quindi lo spazio è fisico ancorchè vuoto.

Se il tempo trascorre solo in prossimità della massa e la masse si rappresenta nella trama spaziale in funzione della sua velocità rispetto alla trama stessa ecco allora il contino della teoria della relatività, ma se la gravità agisce indipendentemente dal tempo e indipendentemente dai sistemi inerziali locali, che cosa è? può essere una forza che si trasmette più velocemente della luce? come agisce contemporaneamente sui corpi e sulla luce, qual'è il tempo proprio della gravità?

Per oggi basta così, il resto a seguire.

 
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