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Post n°8 pubblicato il 19 Maggio 2009 da fiumeofanto
BARLETTA PUBBLICATO IL LIBRO-PROPOSTA DEL GEOLOGO RUGGIERO MARIA DELLISANTI SULL’AREA PROTETTA Il fiume Ofanto come fonte di risorse I prodotti tipici della valle? Valorizzabili con appositi itinerari turistici Parco regionale fluviale dell’Ofanto, il grande assente della campagna elettorale in corso per l’elezione del primo presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani e del primo consiglio provinciale. L’istituzione dell’area protetta che tante polemiche aveva scatenato al momento della perimetrazione con sconcertanti dietro-front e inquietanti proteste di piazza, ora sembra un argomento scomodo. Anche perchè i politici, in genere, preferiscono parlare di temi meno indigesti e, in genere, la tutela del territorio non è tra quelli più appetibili. Dissesto idrogeologico con annesse frane, alluvioni, allagamenti, così frequenti anche in Puglia sono lì a testimoniarlo. E allora a tenere aperto il dibattito ci pensano tecnici e addetti ai lavori. L’ultima opera in ordine di tempo è quella del prof. Ruggiero Maria Dellisanti. ![]() Dellisanti interviene su uno degli aspetti più controversi che, in genere, accompagna l’isti - tuzione di un’area protetta: la sua ricaduta in termini economici ed occupazionali. Il fronte dei favorevoli, in genere, assicura che si creano nuove opportunità di lavoro e di valorizzazione dei prodotti locali, quello dei contrari afferma che, invece, il territorio viene depauperato, i terreni perdono valore e si cancellano posti di l avo ro. Ruggiero Dellisanti, docente di geografia oltre che geologo, dice la sua con «Le risorse dell’Ofanto. Economia e ambiente nella valle del fiume» che segue l’opera prima «Ofanto, carpe diem». Con questo nuovo lavoro, pubblicato dalla Stilo editrice, Dellisanti dice la sua ed elenca tutte le opportunità presenti nella valle dell’Ofanto che vanno ad aggiunersi alle attività tradizionali che «danno alcuno avranno dal parco». Infatti le aziende agricole (soprattutto quelle impegnate sui fronti del biologico e del biodinamico) potranno fregiarsi di un marchio di qualità che nell’era della globalizzazione diventa sempre più necessario se non dispensabile. Non solo ma la rete di aziende agricole, agrituristiche, artigianali potrebbero essere inseriti all’interno di itinerari turistici. Una nuova linfa vitale per l’economia non solo della bassa valle dell’Ofanto ma anche di Melfese, Irpinia, Subappennino dauno. Dellisanti affronta anche altri temi spinosi come l’erosione della linea di costa nei pressi della foce che potrebbe infliggere duri colpi all’economia turistico-balneare di Barletta e Margherita di Savoia. Non da meno negativo si mostra l’inquinamento marino nella stessa zona in conseguenza dei reflui scaricati dai comuni dell’interno. Insomma con la sua nuova opera Dellisanti invita a riprendere il dibattito su un tema sul quale è in gioco il futuro di intere comunità.
Pino Curci - vicecaposervizio della redazione del Nord barese de «La Gazzetta del Mezzogiorno». |
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