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Un blog creato da fiumeofanto il 29/04/2009

RISORSE DELL'OFANTO

Economia e ambiente nella valle del fiume

 
 

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Presentazione del libro alla TECA DEL MEDITERRANEO - Presidenza del Consiglio Regionale - Bari 02/04/2010

Foto di fiumeofanto




2 Aprile 2010. Il paesaggio di Puglia raccontato in 4 opere presentate a Building Apulia
Dalla consapevolezza alla conoscenza, per aiutare e difendere la natura e il paesaggio, questo è stato l’appello di Sebastiano Vanadia primo ricercatore CNR e testimonial della seconda giornata di Building Apulia. L’appuntamento che rientra nel settimo ciclo di incontri sulla Puglia che scrive, che edita e parla di sé organizzata da Teca del Mediterraneo, ha presentato il 2 aprile quattro opere dedicate all’ambiente e al paesaggio.
“Parchi e giardini del Salento” di Luigiantonio Montefusco, edito da Capone, si presenta come una straordinaria opera fotografica corredata da immagini che ritraggono i giardini degli edifici leccesi e della provincia che l’autore descrive con accurati cenni storici.
Nell’opera “La campagna di Puglia e i suoi splendori” di Luigi Mangione, edito da Congedo, si ritrovano preziose descrizioni topografiche che ci conducono nel mondo dei muretti a secco e nella loro storia di Puglia.
http://www.facebook.com/album.php?aid=209435&id=236852270567&comments&ref=mf
Terza opera presentata “Le risorse dell’Ofanto” di Ruggiero Maria Dellisanti, edito da Stilo, che racconta del primo vero fiume della Puglia, quel famoso fiume decantato da Orazio; il testo vuole essere una guida che mette in evidenza le criticità del sistema fluviale pugliese e lucano. In ultimo è stato presentato “In fondo al mare” di Mariano Argentieri, Silvia Granata, Paola Rapini, edito dalla casa editrice Levante, un libro denuncia che documenta e racconta dell’inquinamento bellico dovuto al bombardamento tedesco nel porto di Bari. Questa scoperta storica ci ha lasciato in eredità numerosi ordigni bellici in tutto l’Adriatico e l’iprite che colpisce i marinai che praticano la pesca a strascico; nonostante le conseguenze negative per la salute, la ricerca ha classificato l’iprite come un valido chemioterapico. La giornata si è conclusa con un breve video illustrativo dei pericoli che ritroviamo nel nostro paesaggio con l’invito a non ignorare il nostro passato per non diventare vittime inconsapevoli del futuro. La giornata è stata moderata dal giornalista Alfonso Marrese, presenti per l’occasione numerosi studenti e utenti di Teca del Mediterraneo

 
 
 

Recensione di Angela Montinari pubblicata il 21 settembre 2009 su «Barisera»,

Post n°11 pubblicato il 12 Aprile 2010 da fiumeofanto
 
Foto di fiumeofanto

La Sesta Provincia pugliese, quella di Barletta-Andria-Trani è nata, oltre che per la volontà del legislatore, anche per la forte identità culturale, economica e geografica degli uomini che vivono in questa porzione del territorio pugliese. Nel corso della lunga battaglia che ha portato alla consacrazione di questo nuovo Ente intermedio un ruolo fondamentale lo ha avuto un fiume: l’Ofanto. Un fiume che è diventato simbolo e bandiera. Non a caso prima della nascita della Provincia, per anni l’Ofanto è stato il nome scelto per il Patto Territoriale Nord-Barese Ofantino (appunto), che è stato il primo embrione di accordo sovra comunale delle città che hanno poi scelto di far parte della nuova Provincia. Del resto, anche per individuare geograficamente questo territorio, si era soliti chiamarlo La Valle dell’Ofanto. Insomma un fiume che ha segnato la vita stessa di questo territorio. Si tratta del più importante fiume pugliese, anche se d’estate specialmente nel suo tratto finale sembra più un torrente che un fiume vero e proprio. Ma è un fiume che nella storia della Puglia ha rappresentato una risorsa importante.

Ed è proprio questo l’obiettivo dell’ultima pubblicazione di Ruggiero Maria Dellisanti: affrontare il tema delle ricadute economiche ed ambientali di questo fiume per la nostra terra. Pubblicato da Stilo Editrice il libro è: Le risorse dell’Ofanto – Economia e ambiente nella valle del fiume. Un libro che si avvale della preziosa prefazione di Giorgio Nebbia.

Per Dellisanti si tratta di un ritorno ad argomenti cari. Dieci anni fa, infatti, aveva pubblicato il suo primo libro sull’Ofanto visto come il primo vero fiume della Puglia cantato da Orazio. In questo secondo libro, invece, compie un’analisi sull’attuale situazione del bacino idrogeografico, evidenziando le criticità, mettendole a confronto con le opportunità del sistema fluviale. Il quadro che ne emerge non è molto confortante: si tratta di un fiume malato che ha bisogno di cure urgenti. Da questo libro emerge chiaramente anche tutto l’amore che l’autore nutre nei confronti dell’Ofanto. Un amore che lo ha portato a dedicare gran parte dei suoi studi alla salvaguardia di quello che sente come il fiume di casa. Attraverso la sua analisi si può anche capire perché, al termine di una battaglia durata quasi un secolo, i barlettani siano giunti ad ottenere la nascita della nuova Provincia. (Angela Montinari)

 
 
 

le Risorse del fiume Ofanto

Post n°10 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da fiumeofanto

 

 

 

 

 

 
 
 

recensione del dott. Pino Curci

BARLETTA
PUBBLICATO IL LIBRO-PROPOSTA DEL GEOLOGO RUGGIERO MARIA DELLISANTI SULL’AREA PROTETTA

Il fiume Ofanto come fonte di risorse


I prodotti tipici della valle? Valorizzabili con appositi itinerari turistici



   Parco regionale fluviale dell’Ofanto, il grande assente della campagna elettorale in corso per l’elezione del primo presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani e del primo consiglio provinciale. L’istituzione dell’area protetta che tante polemiche aveva scatenato al momento della perimetrazione con sconcertanti dietro-front e inquietanti proteste di piazza, ora sembra un argomento scomodo. Anche perchè i politici, in genere, preferiscono parlare di temi meno indigesti e, in genere, la tutela del territorio non è tra quelli più appetibili. Dissesto idrogeologico con annesse frane, alluvioni, allagamenti, così frequenti anche in Puglia sono lì a testimoniarlo. E allora a tenere aperto il dibattito ci pensano tecnici e addetti ai lavori. L’ultima opera in ordine di tempo è quella del prof. Ruggiero Maria Dellisanti. 
Conza  - Oasi del WWF

    Dellisanti interviene su uno degli aspetti più controversi che, in genere, accompagna l’isti - tuzione di un’area protetta: la sua ricaduta in termini economici ed occupazionali. Il fronte dei favorevoli, in genere, assicura che si creano nuove opportunità di lavoro e di valorizzazione dei prodotti locali, quello dei contrari afferma che, invece, il territorio viene depauperato, i terreni perdono valore e si cancellano posti di l avo ro. 
   Ruggiero Dellisanti, docente di geografia oltre che geologo, dice la sua con «Le risorse dell’Ofanto. Economia e ambiente nella valle del fiume» che segue l’opera prima «Ofanto, carpe diem». Con questo nuovo lavoro, pubblicato dalla Stilo editrice, Dellisanti dice la sua ed elenca tutte le opportunità presenti nella valle dell’Ofanto che vanno ad aggiunersi alle attività tradizionali che «danno alcuno avranno dal parco». Infatti le aziende agricole (soprattutto quelle impegnate sui fronti del biologico e del biodinamico) potranno fregiarsi di un marchio di qualità che nell’era della globalizzazione diventa sempre più necessario se non dispensabile. Non solo ma la rete di aziende agricole, agrituristiche, artigianali potrebbero essere inseriti all’interno di itinerari turistici. Una nuova linfa vitale per l’economia non solo della bassa valle dell’Ofanto ma anche di Melfese, Irpinia, Subappennino dauno. 
   Dellisanti affronta anche altri temi spinosi come l’erosione della linea di costa nei pressi della foce che potrebbe infliggere duri colpi all’economia turistico-balneare di Barletta e Margherita di Savoia. Non da meno negativo si mostra l’inquinamento marino nella stessa zona in conseguenza dei reflui scaricati dai comuni dell’interno. Insomma con la sua nuova opera Dellisanti invita a riprendere il dibattito su un tema sul quale è in gioco il futuro di intere comunità.

 

 

Pino Curci - vicecaposervizio della redazione del Nord barese de «La Gazzetta del Mezzogiorno».

 
 
 
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