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Soffro:  se è difficile ‘spostare il piede’ quando a pestarcelo è il compagno o marito, riuscirci con una madre è quasi impossibile. A un marito o a un compagno si può togliere la ‘carica’ del suo ruolo, separarsi  e farlo rientrare nella categoria  delle persone estranee e indesiderate, ma una madre resta sempre madre, l’unica persona al mondo da cui aspettarmi incondizionato amore, almeno un po’, e un po’ di indulgenza nel giudizio … ma se lei, proprio lei, se perfino mia madre mi dice che sono un mostro mentre io cerco di fare del mio meglio, se lei che è mia madre mi dice che era meglio se non nascevo, se mi perseguita per anni, se mi mette contro  fratelli,  cugini,  persino papà,  allora forse  io sono un mostro davvero.  Ma … se io non fossi un mostro, lei che cosa sarebbe? Dentro di me, mentre cerco di dare ai miei figli ormai grandi indipendenza e consapevolezza (chissà quanti errori ho fatto … ma sono certo meno di quelli che avrei fatto se mi fossi adeguata a madre e marito, anche se di più di quelli che avrei fatto se avessi troncato con entrambi), ho un coltello piantato dentro al  cuore: se ha ragione lei, io sono un mostro. Proprio quello che Luna ha descritto rispondendomi, anche se io provo qualcosa di peggio della paura, è una sensazione di vuoto nero, vertigine sul nulla.