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Vivo l’allucinante esperienza di venire accusata dai miei figli di aver commesso sul loro padre le violenze che invece ho sopportato io e di averlo cacciato di casa, ‘poverino’.  Idem per quanto riguarda mia madre. Lei e mio marito di-mostrano ai miei figli il mostro: me. Lui costruisce ‘prove’, pretesti, incidenti. Frequenta i miei cugini, fa la vittima. Convince i figli a temermi e perciò a tagliare anche la minima comunicazione con me: non ho mezzo di difendermi. Mente spudoratamente, a voce e per scritto. Ripercorre tutto il passato, rivoltandolo: estirpa l’amore dal cuore dei miei figli sporcando ogni ricordo, rivoltando tutte le mie intenzioni.Ad uno ad uno perdo i miei figli: mio marito comincia dalla minore, la più debole. Poi, in due lavorano il secondo, e tutti insieme la maggiore che alla fine cade, con un percorso che mi lascia spossata. Io non insisto, per non farli soffrire. Provo solo a parlare con la maggiore (ha 33 anni) , ma ormai le cose non funzionano più: rilegge al contrario tutta la mia vita. O ammetto di essere un mostro, e allora è giusto che io venga esclusa; oppure, se tento di difendermi, sono ‘troppo razionale’, ‘pretendo di aver ragione’ e quindi è giusto che io venga esclusa. Per lei, non solo dovrei accettare l’esclusione, ma anche ammetterne i motivi, dichiararmi colpevole delle accuse  e avvallare la condanna all’emarginazione. Nelle  rarissime occasioni di contatto i miei figli in pratica mi trattano come faceva il loro padre: mi insultano, mi accusano. Mi escludono, mi impediscono totalmente di vedere i miei nipotini.Da loro non lo accetto: siete liberi di non vedermi, ma non di trattarmi male. La rottura è totale.Vedere i propri figli soffrire è tremendo: il danno vero è stato fatto a loro … sono stati usati, a loro sono stati rubati i ricordi belli dell’infanzia, e rivoltati i significati, a loro è stata cancellata  la mamma. Eliminata, depennata, inesistente. A loro sono stati passati i comportamenti malati … è come un’infezione.