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Da sempre, vivo tra il desiderio di ‘non deludere’ e la spinta all’indipendenza; tra il voler vivere l’amore con i miei genitori e fratelli ed il dissociarmi da dinamiche di guerriglia; tra il sogno di farmi una mia famiglia libera da comportamenti opprimenti e il desiderio di ‘riconquistare’ tutti gli affetti della mia famiglia di origine comportandomi in modo ‘conforme’ ai requisiti di mia madre che si fanno con l’andar del tempo sempre più ineffabili, imperscrutabili. Niente le va mai bene. Tutta la vita creerà di continuo situazioni di conflitto tra noi: figli, nuore, generi, cugini … ogni evento (Pasqua e Natale, matrimoni, battesimi e funerali) sarà un incubo di liti, scene,musi, pianti, di astio contro molte persone … Percepisco presto che accontentare mia madre significa diventare come lei: in parte mi affascina e ne copio i comportamenti, ma in parte non mi piace e li rifiuto.
Quando incontro quello che sarà mio marito, abituata a comportamenti deviati (dall’esterno ottime famiglie, stimati professionisti, cultura, patrimonio, ecc), non riconosco come malati i suoi comportamenti (musi, sbalzi d’umore, vittimismo e permalosità …) semplicemente perché sono gli stessi di mia madre, quindi per me normali. Mi pare solo che il mio ragazzo sia‘diverso’ da mia madre nelle cose limitanti, lui mi pare disponibile, geniale, entusiasta, buono: dialogo infinito, intesa fisica … con lui costruirò la mia famiglia sana, basata sull’amore –profondissimo- che provo per lui. Ma…
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