Mi sono soffermato a guardarmi le mani, non sono uguali.
Ho guardato i miei occhi e li ho trovati diversi.
Ho cercato lungo la strada che costeggiava il lago segni che portassero alla luce due essenze identiche, due suoni identici, due profumi identici, due gocce d’acqua identiche.
Ma nulla, niente è perfettamente uguale a se stesso.
Sono riuscito a trovare solo due elementi indistinguibili pur essendo immerso in un universo di stimoli che mi colpivano con emozioni stereofoniche.
Il vuoto è uguale ad un altro vuoto ed il pensiero è uguale ad un altro pensiero.
Ho riempito ogni anfratto carico di nulla con riflessioni e stimoli e sensazioni.
Ed ho amato le differenze.
G.