A volo radente e non

Aviazione Commerciale Italiana .... 80 anni di storia ... parte III°


L'evoluzione del volo commerciale nel 1926 ha avuto giorni di grande entusiasmo e la stampa dell'epoca dava sempre grande risalto alle trasvolate nell'Italia del nord. L'attivitą "internazionale" ha preso il via ufficialmente il 1 agosto, con il volo della Societą Anonima Aereo Espresso che da Brindisi raggiungeva la Grecia ed il Dodecanneso e proseguiva per la Turchia sino ad Istanbul.
L'aeromobile era un S.55 della gloriosa Siai-Marchetti. Un colosso per l'aviazione commerciale italiana. La stampa nazionale di allora ha sempre seguito l'evoluzione dell'aviazione commerciale civile raccontando grazie agli "inviati" dell'epoca, i momenti emozionanti dei primi voli sulle quattro rotte nazionali. Bisogna ricordare che nella iniziale fase della pionieristica attivitą aviatoria non si sono mai registrati incidenti e, nonostante la mancanza di idonee strumentazioni di volo e le scarse attrezzature a terra, tutti i voli degli idrovolanti sono risultati regolari.Era quasi sempre una grossa zattera "in legno" ancorata sulla sponda del fiume Po o dei porti di Genova, Ostia, Napoli, Palermo, Venezia e Trieste il punto di attracco dei moderni idrovolanti. La prima linea con aerei "terrestri" erano invece in dotazione alla "Transadriatica", che da Venezia raggiungeva Vienna via Klagenfurt ed utilizzava i monomotori Junkers F.13
in grado di superare la catena delle Alpi, con a bordo due piloti e quattro passeggeri. Una vera impresa, visto che la cabina di pilotaggio era allo scoperto e, durante l'inverno, i problemi dei piloti non mancavano, dovendo superare gli oltre 2000 metri di quota.