Scoiattoli

IO E' UN ALTRO


Il periodo di piccola-grande crisi continua. Mi guardo allo specchio ed è come se vedessi non la mia faccia, ma un essere di spalle, le mie spalle, senza faccia. Da dietro, insomma. Non vedo la mia faccia. Perchè "IO" non sono io. Io, è un altro. Io non centro nulla con questa città, col business, con lo showbiz, con gli aperitivi "ciao come stai, cosa fai". Con le feste, l'incontriamoci, facciamo vediamoci.  Ma va. Io recito un ruolo che mi sono appiccicata addosso, o mi sono fatta appiccicare, perchè era naturale che fosse così. Sono stanca di recitare. Io, è un altro. E' tutto fuori dal mio controllo, è tutto fuori controllo. Come fare per recuperare il controllo di me, del mio io e divenire ciò che sono e non solo ciò che gli altri si aspettano da me? Ho visto Control, di Anton Corbijn, sulla vita di Ian Curtis e dei Joy Division. Amo la musica, la storia della musica e quel film mi ha attratto. Insomma il regista è uno dei massimi registi di video, fotografi di rockstar e interprete della sensibilità dei musicisti al momento esistente. Le lacrime scorrevano sulla mia faccetta, per me e per il protagonista. Ian si è sentito "fuori controllo" e l'unico modo di controllarsi, di recuperare il controllo è stata la morte. Ma aveva 23 anni, era malato, aveva fatto scelte sbagliate che a 23 anni non sai come affrontare ... ma mi ha toccato. Anche se io sono più vecchia e ho più razionalità e, forse, strumenti per correggere gli errori. Io devo recuperare il controllo di me, del mio io che è un altro rispetto a quello che faccio e che "sono" (per modo di dire) ora. Io sono nata con la collana di perle e la ricetta della torta di mele in tasca, una favola da raccontare ai bambini, tanti baci da dare e tanti sorrisi da spandere al mondo. Tanta musica dentro, tanta musica da fare, scrivere e da suonare. Tanto desiderio di bello da vedere, produrre e diffondere. Io sono nata per ballare, suonare, ascolare musica e roteare in equilibrio su una trave stretta, bere champagne e fare l'amore tutta la notte.Solo che a furia di recitare quello che non sono, non riesco più a scrivere musica, a suonarla, a sorridere, a stare in equilibrio sulla trave, a fare l'amore (non ci riesco! recito e basta, anche lì) a bere champagne in leggerezza e a fare le torte di mele. Anche le perle, su di me, sembrano opache. Eppure sono vive, come vorrei essere ancora viva io. Non mi viene l'idea giusta per passare da ciò che recito ogni giorno a ciò che sono dentro. E fuori sto diventanto ciò che recito. Una donna piccola e segaligna, con i lineamenti induriti, gli anfibi da cattiva, lo sguardo duro mitigato solo da quelle labbra morbide che ho ereditato da mia madre (ma non ho il suo sguardo azzurro e dolce di madre) e quell'elasticità dei movimenti che ho imparato sulla trave cercando l'equilibrio che non ho mai avuto. Cerco un'idea, per essere ancora musica e poesia e danza e sorriso. Non la trovo. E sto male, male e ancora male. Ho bisogno di imparare ancora ad avere il coraggio di amare, perchè so che se non si riesco non sarò amata. Inutile dire che ho bisogno di amore, di essere amata, ma se dentro di me non riesco più ad amare nemmeno i miei amici più cari è inutile cercare e pretendere amore. Si riceve quello che si dà, o no?  E' triste (forse) da dire, ma l'unica cosa, ora, che mi dà conforto vero è questa mia solitudine, questa mia casa piena di cose e di libri e di musica che non ho voglia di ascoltare, il mio piumone dove andrò a rifugiarmi e la mia gatta che si stringerà a me facendo milioni di fusa tra i miei capelli, infilando il suo musino umido tra le mie dita, infilando la sua zampina tra le mie mani (sì, come se fossero mani-zampe che si cercano, pazzesco) sussurrando il suo verso  alle mie orecchie ... frrrr frrrr, ma come si scrivono le fusa di una micia? Ma sono una cosa bellissima ora come ora, una sorta di amore incondizionato che due esseri viventi si danno in una sera di autunno sotto una coperta. Meno male che c'è lei, che ci siamo incontrate e stiamo ancora assieme sotto questo tetto e questo cielo. Forse mi verrà un'idea, forse la mia micia ed io partiremo verso un posto dove essere quello che siamo dentro. Io quello che non so ancora, lei il mio spirito guida che sa e non dice. Ma forse dice e io non riesco a capire. Ma per ora, zero idee. E grazie micia di aspettarmi e coccolarmi ancora una sera. I'm lost control ...