Ieri ho terminato di leggere un libro...e visto che ne sono rimasta felicemente affascinata volevo proporvi una recensione che riesce ad esprimere bene la trama e tutto ciò che le sta dietro...Per chi ama leggere...un libro emozionante...assolutamente consigliato!!!Khaled HosseiniIl cacciatore di aquiloni Khaled Hosseini tesse una storia indimenticabile, commovente e straordinaria. Il suo primo romanzo è un manufatto dalla trama preziosa: un canto poetico di padri e figli, di amicizia e tradimento, di abissali capitolazioni e redenzioni coraggiose e sofferte. Di fughe e ritorni, fino al riscatto finale, toccante e inaspettato. Sullo sfondo l’annientamento di un mondo, l’Afghanistan, che assiste impotente alla dissoluzione di un retaggio culturale millenario e al crollo di ogni certezza e che nulla può contro l’incedere della Storia, incarnata dai Sovietici prima e dai Talebani in un secondo tempo. Con la stessa minuziosa cura con cui Amir e Hassan bambini si preparavano all’evento più importante per i ragazzi di Kabul, la gara degli aquiloni, l’autore ritrae il mondo della sua infanzia. Con tocco vellutato preme i tasti della memoria per far rivivere il calore di quella realtà sicura e ospitale, dall’odore inebriante e inconfondibile della terra bruciata d’estate e dell’aria frizzante dell’inverno mista al sapore rassicurante del the. Con la stessa passione Hosseini costruisce un ponte di vetro attraverso cui poter accedere un’ultima volta a quell’epoca lontana, spensierata e pulsante di vita, a quella natura meravigliosa e sconvolgente, armoniosa cornice dei momenti indimenticabili trascorsi col padre e gli amici in quella sua amata patria che non esiste più.
SPAZIO LIBRO
Ieri ho terminato di leggere un libro...e visto che ne sono rimasta felicemente affascinata volevo proporvi una recensione che riesce ad esprimere bene la trama e tutto ciò che le sta dietro...Per chi ama leggere...un libro emozionante...assolutamente consigliato!!!Khaled HosseiniIl cacciatore di aquiloni Khaled Hosseini tesse una storia indimenticabile, commovente e straordinaria. Il suo primo romanzo è un manufatto dalla trama preziosa: un canto poetico di padri e figli, di amicizia e tradimento, di abissali capitolazioni e redenzioni coraggiose e sofferte. Di fughe e ritorni, fino al riscatto finale, toccante e inaspettato. Sullo sfondo l’annientamento di un mondo, l’Afghanistan, che assiste impotente alla dissoluzione di un retaggio culturale millenario e al crollo di ogni certezza e che nulla può contro l’incedere della Storia, incarnata dai Sovietici prima e dai Talebani in un secondo tempo. Con la stessa minuziosa cura con cui Amir e Hassan bambini si preparavano all’evento più importante per i ragazzi di Kabul, la gara degli aquiloni, l’autore ritrae il mondo della sua infanzia. Con tocco vellutato preme i tasti della memoria per far rivivere il calore di quella realtà sicura e ospitale, dall’odore inebriante e inconfondibile della terra bruciata d’estate e dell’aria frizzante dell’inverno mista al sapore rassicurante del the. Con la stessa passione Hosseini costruisce un ponte di vetro attraverso cui poter accedere un’ultima volta a quell’epoca lontana, spensierata e pulsante di vita, a quella natura meravigliosa e sconvolgente, armoniosa cornice dei momenti indimenticabili trascorsi col padre e gli amici in quella sua amata patria che non esiste più.